Il Gip sentirà gli arrestati dell'inchiesta della Gdf sulla droga sull'asse Catania-Messina-Roma-Pescara
E’ oggi il giorno del confronto. Gianpaolo Scimone, il messinese considerato insieme al catanese Sessa l’organizzatore del traffico di marijuana sulle ambulanze, è attesto al faccia a faccia col giudice per le indagini preliminari Tiziana Leanza, che ha firmato il provvedimento custodiale.
Scimone è considerato uomo del clan Spartà di Santa Lucia sopra Contesse, dove abita. Difeso dagli avvocati Antonello Scordo e Salvatore Silvestro, potrà difendersi dando la propria versione dei fatti o tacere, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Con quello di oggi prendono il via gli interrogatori di garanzia di tutte le 8 persone coinvolte nel blitz Red Drug, fatto scattare lo scorso 18 ottobre dalla Guardia di Finanza messinese dopo mesi di indagini sui carichi di marijuana che viaggiavano dalla Sicilia a Pescara, passando per Roma, e viceversa.
Saranno interrogati anche i messinesi Gregorio Fiumara e Francesco Minissale, secondo gli inquirenti i “corrieri” per Scimone dei rifornimenti. Fiumara avrebbe messo a disposizione le ambulanze di una onlus a lui riferibile. Nelle conversazioni telefoniche i finanzieri lo hanno sentito trattare a lungo con Scimone per organizzare la trasferta “del nonno”, dicevano loro. In realtà quando i militari hanno fermato il mezzo di soccorso a bordo non c’era alcun anziano ma un grosso carico di stupefacente.
Il messinese dovrà spiegare ai giudici un altro aspetto, ovvero i contatti con Mario Spinelli di Pescara, considerato il reggente dell’omonimo clan di origine rom più potente d’Abbruzzo. Anche lui al telefono usava parole in codice per riferisci agli acquisti. “Ti aspetto con la carne”, dice in una conversazione coi siciliani.