Il gup Genovese ha inflitto quattro anni di reclusione al pentito Salvatore Centorrino. Sarebbe lui la mente del gruppo che ha commesso estorsioni a tappetto nella zona sud per circa 20 anni.
Il collaboratore di giustizia Salvatore Centorrino è stato condannato a quattro anni di reclusione, con il rito abbreviato, dal gup Genovese nell’udienza preliminare dell’operazione “Riscatto” su vent’anni di estorsioni compiute ai danni di commercianti della zona sud. Anche il PM Vito Di Giorgio aveva chiesto la condanna a quattro anni.
Lo stesso Gup Genovese aveva già rinviato a giudizio al prossimo 16 gennaio Franca Centorrino, sorella di Salvatore, ed il marito Giovanni Marchese. Nel mirino del terzetto, a partire dal 1987, erano finite decine di commercianti fra i quali il titolare di un mobilificio, di un’azienda vinicola, di una falegnameria, un panificio, un’autofficina, un’azienda di trasporti ed un calzaturificio. Erano Franca Centorrino ed il marito Giovanni Marchese nella maggior parte dei casi a recarsi dai commercianti ed a chiedere la consegna del denaro. Spesso erano piccole somme, intorno a 100 mila e 300 mila mensili poi trasformati in 100 euro. Ma c’è il caso eclatante del titolare di un’autofficina restìo a pagare il pizzo. Salvatore Centorrino si presentò nel suo locale gli puntò la pistola in faccia e gli chiese la consegna immediata di 50 milioni di lire. Alla fine la vittima gliene diede sei per chiudere il discorso e stare tranquillo
…l’ho sempre detto che questo Centorrino non mi “piaceva”…