Condannati a 20 anni di reclusione Antonino Mangano e i figli Alessandro Mario e Francesco, coinvolti nella retata di aprile scorso
E’ arrivata una sola assoluzione alla fine del processo nato dall’operazione Sfizio, l’inchiesta anti droga della Guardia di Finanza con al centro l’attività della famiglia Mangano di Contesse, che faceva base nella loro rosticceria di centro città, “L’angolo dello sfizio” appunto.
Per il resto il Giudice per l’udienza preliminare Tiziana Leanza ha deciso condanne per tutti, e si tratta di 10 condanne piuttosto pesanti se si tiene conto che sono state decise in abbreviato, processo definito “subito” in cambio di un sostanziale sconto di pena sul massimo previsto.
Ecco il verdetto di oggi: 20 anni ad Antonino Mangano, ai figli Francesco e Alessandro Mangano, 10 anni e 8 mesi a Giovanni Ragusa, 9 anni e 4 mesi per Carmelo Mangano, 8 anni a Mino Berlingheri, 5 anni a Giuseppe Aguì , 4 anni e mezzo a Carlo Cafarella, 5 anni e 4 mesi a Bektash Kalaj, 4 anni a Hekuran Vangjelaj.
Cadono tutte le accuse per Mario Delle Rocche, assolto per non aver commesso il fatto.
L’Accusa, rappresentata dal Pm Francesco Massara, aveva chiesto condanne dai 3 anni e mezzo ai 20 anni.
Gli arresti sono scattati il 1 aprile scorso, alla fine di una lunga attività dei finanzieri su un giro di droga tra Italia e Albania, gestita dalla famiglia Mangano di Contesse.
All’appello, il giorno della retata, mancava Francesco Mangano, localizzato un paio di giorni dopo a Saponara, dove aveva trovato rifugio nel casolare di un amico. A tradirlo è stato il gps del motociclo col quale ci è arrivato.