Cinque richieste di rinvio a giudizio sono state avanzate dal sostituto della DDA, Verzera per le estorsioni ai danni del gruppo imprenditoriale dei fratelli Capone proprietario di alcuni supermercati. Le cinque persone furono arrestate dalla Polizia il 4 dicembre scorso.
Procede spedita l’inchiesta giudiziaria dell’operazione “Supermarket”. Due mesi dopo gli arresti eseguiti dalla Squadra Mobile il sostituto procuratore della DDA, Giuseppe Verzera ha chiesto cinque rinvii a giudizio che hanno raggiunto Giovanni Trovato 52 anni, Pietro Trovato, 24 anni, Angelo Trischitta, 38 anni, Mauro Maiorana, 43 anni e Giovanni Giuseppe D’Andrea, detto Mariano, 50 anni. Le accuse a vario titolo sono: estorsione, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di società. Secondo l’accusa Pietro Trovato, amministratore unico e titolare della maggioranza del capitale sociale della S.T. srl, propose all’amministratore giudiziario di affittare la Sicilmarket srl che gli era stata sequestrata nel 2009. non solo ma Trovato propose anche la fornitura di un’importante società che opera nel campo della distribuzione alimentare. La ditta in questione era quella di proprietà dei fratelli Capone, che già in precedenza voleva affittare la Sicilmarket ma poi non se ne fece niente. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia il gruppo Capone subì un danno patrimoniale di 111.000 euro. Nel corso dell’operazione, scattata all’alba del 4 dicembre scorso, furono sequestrati la società S.T. s.r.l., e i supermercati di via Taormina e di San Giovannello, oltre all’intero complesso aziendale, il cui valore si attesta intorno a 500.000 euro.