Sono stati effettuati oggi gli interrogatori delle cinque persone arrestate ieri dai Carabinieri nell'operazione Zefiro. In tre hanno respinto tutte le accuse, altre due fra cui l'imprenditore Michele Rotella si sono avvalse della facoltà di non rispondere. Sullo sfondo un maxiappalto per i lavori di realizzazione del parco eolico "Alcantara e Peloritani"

Sono state interrogate in giornata, dal gip Maria Teresa Arena, le cinque persone arrestate ieri dai Carabinieri nell’operazione Zefiro riguardante gli appalti
nell’affare dell’eolico dei parchi “Alcantara e Peloritani”. In due hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Si tratta dell’imprenditore di Barcellona Michele Rotella, conosciuto come “Il barone” e di Santi Bonanno. Hanno invece risposto alle domande del giudice ma hanno respinto tutte le accuse le altre tre persone finite in carcere. Si tratta del medico, Francesco Pettinato, medico, sindaco di Fondachelli Fantina, di Giuseppe Catalano, funzionario comunale e di Giuseppe Pettinato, cugino del sindaco e imprenditore. Devono tutti rispondere di concussione ma si sono dichiarati estranei ai fatti contestati.
I provvedimenti sono stati firmati dal gip Maria Teresa Arena su richiesta dei sostituti procuratori della Dda, Fabio D’Anna e Giuseppe Verzera. Secondo l’accusa il primo cittadino di Fondachelli Fantina, Francesco Pettinato in concorso con Giuseppe Catalano, funzionario comunale dopo l’inizio dei lavori del parco eolico, ha sospeso l’esecuzione degli stessi, ritardando il rilascio delle autorizzazioni relative al loro prosieguo, per costringere la società appaltatrice ad affidare, alla ditta del cugino i lavori per la costruzione di alcune sottostazioni di raccordo elettrico, e far assumere persone da lui segnalate