L'impresa di Messina ha già consegnato l'opera che servirà a ospitare bambini di età inferiore ai 3 anni. A fine estate il taglio del nastro, dopo un anno di cantiere nel corso del quale gli operai hanno realizzato un intero stabile.

Gli interventi alla struttura sono giunti da poco a conclusione. E così, dopo alcuni mesi di cantiere, il nuovo micro asilo nido di Letojanni potrà essere fruito dalla popolazione scolastica locale già dall’anno scolastico 2016-2017. A partire dal prossimo mese di settembre il nuovo plesso di via Monte Bianco verrà, infatti, ufficialmente inaugurato e potrà contenere i piccoli alunni, che potranno trascorrere le ore mattutine in un nuovo edificio, realizzato nell’arco di circa otto mesi da un’impresa di Messina. Gli operai della ditta peloritana hanno provveduto a costruire lo stabile in contrada Papali, proprio a pochi passi dalla sezione staccata dell’Istituto superiore “Caminiti-Trimarchi”, che probabilmente dal prossimo agosto verrà definitivamente chiusa. Gli interventi nella nuova struttura, dove tra non molto verranno collocati gli arredi, sono dunque terminati in tempo record grazie ad una consistente somma di denaro che l’Amministrazione comunale del sindaco Alessandro Costa ha ottenuto dalla Regione siciliana; ovvero ben 615 mila euro, oltre a 165 mila stanziati dalle casse comunali. In tutto Costa e compagni hanno potuto portare a termine il progetto, che risaliva al lontano 2007, grazie ad una cifra totale pari a 780 mila euro che sono serviti per edificare pilastri, muri di contenimento e separare gli spazi interni, oltre alla pitturazione dei locali. Un progetto, quello di costruire un nuovo plesso, che Costa e compagni si erano prefissati di portare avanti nell’arco dell’intera legislatura e che era stato bloccato qualche anno fa per problemi finanziari. L’opera era, infatti, rimasta “impantanata” nei meandri burocratici di Palermo, ma nel corso del 2013 il “nodo” è stato sciolto grazie proprio ad un’azione risolutiva dell’Ufficio tecnico letojannese, che ha permesso di accelerare l’iter procedurale.

Enrico Scandurra