La Regione punta sulle chiese per aumentare la raccolta differenziata

La Regione punta sulle chiese per aumentare la raccolta differenziata

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mercoledì 19 Dicembre 2018 - 08:06
opifici di pace

La Sicilia punta sulla Chiesa per far crescere la raccolta differenziata. Non si spera nel miracolo, anche se forse a queste latitudini quando si parla di spazzatura sembra che solo un evento soprannaturale possa salvarci, ma di un “patto” siglato tra Regione e Chiesa siciliana per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e avvicinarsi progressivamente ai livelli previsti dalla legge.

Si tratta delle 1797 parrocchie dell'Isola che, dopo aver sottoscritto un accordo con i Comuni in cui ricadono, potranno avviare il progetto "Opifici di pace"e promuovere tra i cittadini comportamenti virtuosi finalizzati al corretto smaltimento di carta, cartone, vetro, plastica, legno e alluminio.

E' quanto prevede la convenzione firmata a Catania dall'assessore regionale dell'Energia e dei servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, e da monsignor Salvatore Gristina, arcivescovo del capoluogo etneo, in rappresentanza della Cesi. Era presente anche il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante.

"Per metterci per sempre alle spalle l'emergenza rifiuti – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – cisiamo dati due anni di tempo e due anni impiegheremo. La raccolta differenziata è strategica per raggiungere questo obiettivo e diventa, quindi, fondamentale il contributo, responsabile e costante, dell'intera collettività. Avere adesso anche la Chiesa al nostro fianco e potere contare sulla forza persuasiva che ha la parola di un sacerdote che sale sul pulpito, è un grande vantaggio. Il traguardo collettivo di un ambiente più sano e vivibile è possibile e porterà, inoltre, benefici economici per tutti".

Le parrocchie, in sinergia con i Comuni, avvieranno una campagna di educazione ambientale e, in particolar modo, di sensibilizzazione alla raccolta differenziata. Verranno creati appositi spazi di raccolta, in aree pubbliche o messe a disposizione dalle chiese: gli eco-centri "opifici di pace", appunto. Qui i cittadini potranno recarsi per depositare i rifiuti da riciclo e l'accesso sarà loro consentito tramite un tesserino d'identificazione.

"Ne beneficeranno tutti – spiega l'assessore Pierobon – fermo restando che oltre alla quantità di ciò che verrà raccolto, si prenderà in considerazione la qualità. Alle parrocchie, ogni anno, sarà infatti riconosciuto un doppio contributo: il corrispettivo dei consorzi Conai calcolato sulla base del volume dei rifiuti che riusciranno ad intercettare e il 50 per cento del risparmio ottenuto dal minore conferimento in discarica. Per gli utenti che parteciperanno alla raccolta, invece, è prevista una riduzione della Tari che i Comuni dovranno inserire all'interno dei propri regolamenti".

"Naturalmente – aggiunge l'assessore – è un'iniziativa che, in prospettiva, potrà coinvolgere tutte le confessioni religiose. Da non sottovalutare l'aspetto sociale, oltre che etico, perchè con i proventi potranno essere avviate diverse attività in favore dei nuclei familiari più bisognosi".

Il progetto "Opifici di pace" è stato approvato con delibera dalla Giunta regionale. La convenzione tra Regione e Cesi ha la durata di due anni e potrà essere rinnovata per altri tre.

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