Solo lacrime di coccodrillo quel pianto sulla fine dell’Autorità portuale

Solo lacrime di coccodrillo quel pianto sulla fine dell’Autorità portuale

Solo lacrime di coccodrillo quel pianto sulla fine dell’Autorità portuale

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domenica 07 Settembre 2014 - 08:29

Chi oggi piange per lo “scippo” dell’Autorità portuale non fa altro che versare lacrime di coccodrillo. Il giornalista Lorenzo Ferrigno invita a riflettere su come, in oltre 40 anni, sia l’Ente porto che l’Autorità portuale sono state utilizzate come poltronifici senza sfruttarne le potenzialità di sviluppo

Quelli che oggi “piangono” sull’ennesima risorsa scippata alla città di Messina, l’Autorità portuale, dovrebbero rileggersi gli ultimi 40 anni della storia politica cittadina e regionale. Perché senza una rivisitazione cronologica dell’ente porto prima e dell’autorità portuale dopo, fino ai giorni nostri, sarebbe soltanto un’esercitazione retorica.

L’ente di sottogoverno regionale che avrebbe dovuto gestire il porto di Messina nelle sue molteplici attività è stato, da sempre, null’altro che un mezzo per elargire succulente prebende. Perché lentamente, ma inesorabilmente, quello che avrebbe dovuto rappresentare un polo sinergico delle attività di scambio in uno dei porti più importanti del Mediterraneo, per l’innegabile funzione strategica dello Stretto di Messina si è lentamente, ma inesorabilmente dissolto per l’incapacità politica da un lato e per l’assenza di autorevoli imprenditori del settore dall’altro.

Non c’è stato, dagli anni Settanta in avanti, un autentico programma di sviluppo polifunzionale che abbia utilizzato i cospicui finanziamenti regionali e proiettato e promosso le peculiarità del porto di Messina a livello europeo e mondiale. Le gigantesche gru davanti al molo Norimberga sono state quasi sempre inattive se si eccettua qualche sporadico carico di legname e materiale ingombrante altrimenti intrasportabile su strada. I magazzini generali prospicienti il porto ed i silos retrostanti attrezzati per il deposito e lo smistamento delle merci e di grano e cereali sfusi, giacciono da decenni arrugginiti ed in stato di pietoso colpevole abbandono.

D’altra parte, se uno volesse essere più scrupoloso, basterebbe spulciare i libri contabili per accorgersi che, anno dopo anno, l’Ente porto prima e l’Autorità portuale dopo non hanno brillato in ciò che avrebbe dovuto essere l’attività d’istituto e dunque riscontrare un bilancio aziendale positivo.

Oggi, coloro che dovrebbero parlare – testimoniando quello scempio – stanno tutti zitti, perché avendo avuto come si suol dire, “le mani in pasta”, non possono proferire verbo se non con il rischio di sentirsi dire “e tu dov’eri?”. Con la probabilità di generare una baraonda polemica che non giova a nessuno. I morti sono morti, direbbe qualcuno, e dei superstiti si abbia pietosa commiserazione. Ma, cribbio, è inammissibile che qualche sprovveduto che siedeva fra quelle “buonanime”, ancora in vita, anche se su uno strapuntino anziché a tavola, oggi ci viene a propinare la solita tesi melensa e strappalacrime.

Messina non è stata scippata di nulla. Ha solo gettato alle ortiche da sola una serie formidabile di opportunità – non ultimi i fondi delle provvidenze UE – che avrebbero potuto e dovuto rilanciare non solo il porto, ma far sì che questo diventasse motore propulsivo per tutte le altre iniziative imprenditoriali e commerciali che avrebbero potuto sinergicamente cooperare per il progresso della città.

Quelli che piangono attorno alla pretesa vittima dello scippo, e dunque dell’autorità portuale, dunque rimettano in tasca i loro fazzoletti perché – ammesso che siano versate – son tutte lacrime di coccodrillo, perché il governo aveva già deciso sulla base delle carte emergenti che Messina non avrebbe potuto avere la sede dell’autorità portuale.
C’è da compiacersi invece del risultato conseguito e congratularsi per avere la possibilità di essere ancora nel sistema portuale dell’area dello Stretto.

Lorenzo Ferrigno

2 commenti

  1. Messina e’ un porto passeggeri, ha raggiunto il risultato di essere il primo in Italia con un notevole attivo, risultato troppo scarso, secondo Lorenzo Ferrigno…..tanto scarso che l’autorità portuale di Messina merita di essere accorpata a Catania, ultimo porto italiano in tutto e per tutto….recente e la notizia del distacco idrico poiché l’autorità portuale e super indebitata e non paga le bollette dell’acqua.
    Ma il deficit catanese nasce da una programmazione, mentre l’attivo, l’essere il primo porto italiano a Messina non e’ programmato secondo la visione di Lorenzo Ferrigno….-
    Ma prima di fare un articolo cosi assurdo, tra l’altro Tempostretto ha pubblicato senza accertarsi del contenuto, sono buono e le definisco assurdità….ma veramente il piu’ scarso, indebitato, fallimentare porto italiano deve accorpare il più efficiente porto passeggeri italiano….si ha una visione del mondo fantasiosa . O per politica….caro Ferrigno spiegati meglio….perche’ l’autorità portuale del primo porto passeggeri italiano con notevole attivo deve essere accorpata al più decadente, passivo…inadiempente…etc..etc..porto italiano….?????? Non e’ uno scippo…..allora e’ un premio….che visione hai……Per quale interesse parli???? Non certo per i messinesi….sei filo catanese???????e tutto deve essere catanese……non si capisce….troppo assurdo.

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  2. Messina e’ un porto passeggeri, ha raggiunto il risultato di essere il primo in Italia con un notevole attivo, risultato troppo scarso, secondo Lorenzo Ferrigno…..tanto scarso che l’autorità portuale di Messina merita di essere accorpata a Catania, ultimo porto italiano in tutto e per tutto….recente e la notizia del distacco idrico poiché l’autorità portuale e super indebitata e non paga le bollette dell’acqua.
    Ma il deficit catanese nasce da una programmazione, mentre l’attivo, l’essere il primo porto italiano a Messina non e’ programmato secondo la visione di Lorenzo Ferrigno….-
    Ma prima di fare un articolo cosi assurdo, tra l’altro Tempostretto ha pubblicato senza accertarsi del contenuto, sono buono e le definisco assurdità….ma veramente il piu’ scarso, indebitato, fallimentare porto italiano deve accorpare il più efficiente porto passeggeri italiano….si ha una visione del mondo fantasiosa . O per politica….caro Ferrigno spiegati meglio….perche’ l’autorità portuale del primo porto passeggeri italiano con notevole attivo deve essere accorpata al più decadente, passivo…inadiempente…etc..etc..porto italiano….?????? Non e’ uno scippo…..allora e’ un premio….che visione hai……Per quale interesse parli???? Non certo per i messinesi….sei filo catanese???????e tutto deve essere catanese……non si capisce….troppo assurdo.

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