Si tratta di una bomba sganciata da un areo americano (150 centimetri di lunghezza e 160 di circonferenza), per un peso di circa mille libbre, ad alto contenuto esplosivo
MESSINA – Riunione nella sala di Protezione civile della prefettura di Messina per programmare le operazioni di rimozione e trasporto in zona di brillamento di un ordigno bellico rinvenuto dal Nucleo operativo subacquei della Guardia costiera nei fondali della Zona Falcata del porto di Messina.
Si tratta di una bomba sganciata da un areo americano (150 centimetri di lunghezza e 160 di circonferenza), per un peso di circa mille libbre, ad alto contenuto esplosivo. All’incontro hanno partecipato il capo nucleo Sdai di Augusta, i responsabili del della Guardia di Finanza di Messina e del Reparto supporto navale della locale Guardia costiera ed i rappresentanti delle forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco, Protezione civile regionale, della Marina militare, della Capitaneria di porto, dell’Autorità portuale, della polizia municipale, del servizio Sues 118, di Rfi, Treniyalia, Caronte & Tourist e Bluferries.
L’operazione di bonifica, adeguatamente pianificata, avrà luogo lunedì alle 6 del mattino, al fine di creare minori disagi alla popolazione e sarà effettuata dai Palombari della Marina militare. L’ordigno verrà trainato dall’area in cui si trova fino al largo, in un punto equidistante tra la costa siciliana e quella calabrese.
Saranno messi a disposizione mezzi navali della Stazione navale della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e della Capitaneria, che vigileranno affinché nessun natante interferisca con le operazioni in corso.
E’ stata anche acquisita la disponibilità di un mezzo navale dei Vigili del fuoco, pronto ad intervenire in caso di necessità. La Capitaneria e l’autorità portuale interdiranno con proprie ordinanze l’accesso agli spazi marittimi e portuali di competenza. Gli agenti della polizia municipale garantiranno il divieto di circolazione veicolare nel tratto compreso tra l’incrocio Viale Botteccetta-Via Vittorio Emanuele e l’incrocio via Vittorio Emanuele-viale S. Martino.
Saranno anche utilizzati i volontari delle associazioni di protezione civile per evitare che i pedoni possano avere ingresso nell’area a rischio.
Le operazioni di trasporto dell’ordigno nella zona interna al porto dovrebbero concludersi nell’arco di circa tre quarti d’ora dal loro avvio.
Le successive fasi di spostamento della bomba fino al punto di brillamento non avranno alcuna incidenza sulla sicurezza della popolazione e del traffico marittimo.
UNA MOBILITAZIONE CAOTICA E…..RITARDATARIA di …oltre settanta anni!!!!! Purtroppo, anche questa è DIVENTATA Messina.CLAMORE E PUBBLICITA’ NEGATIVA (quasi che nel mentre, la città sia rimasta “luogo non sicuro che mette a repentaglio ANCHE il decantato afflusso di turismo” -che a Messina è SOLTANTO di passaggio!!!! Neanche il PUDORE della RISERVATEZZA!:è come dire che una bella donna è…. “madre” di tutti ed esercita l’antico mestiere. A chi serve tanta PUBBLICITA’ NEGATIVA? perché fare apparire una città “in coma” anche come luogo PERICOLOSO ED INSICURO? ed i “socretini” in FALSA competizione coi viciniori -Palermo,Catania.Gioia Tauro,ecc) in attesa che tali eventi possano allontanare i “viatici” da Messina…..???? ….delenda est????
Purtroppo, nell’ultima guerra Messina è stata colpita fortemente dai bombardamenti angloamericani, specialmentete tra la stazione centrale ed il porto: l’intensità è stata notevole, migliaia di chili di bombe anche quelle con scoppio ritardato, incediarie ed altro hanno flagellato il territorio. Penso che far brillare nello stretto l’ordigno sia completare l’opera bellica lascita incompiuta dai “Liberatori”…………
Qualcuno potrebbe dire che è ancora più pericoloso movimentare maggiormente l’ordigno, si metterebbe ulteriolmente a rischio l’incolumità del personale .Beh… penso che con le tecnologie moderne le soluzioni ci siano, non arrechiamo ancora danni all’ecosistema marino, già molto compromesso.GRAZIE.