Ordinanza movida, Basile detta le regole per musica e danza

Ordinanza movida, Basile detta le regole per musica e danza

Redazione

Ordinanza movida, Basile detta le regole per musica e danza

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venerdì 31 Maggio 2024 - 18:50

Ecco le disposizioni estive fino a settembre alla ricerca di un difficile equlibrio

MESSINA – Ordinanza movida in vista dell’estate. Il sindaco Federico Basile emana il provvedimento per disciplinare l’attività di intrattenimento musicale e danzante. In particolare, si stabiliscono giornate e orari che gli operatori economici del settore dovranno rispettare sino al 30 settembre 2024. Fa sapere il primo cittadino: “Le nuove regole fanno seguito alle linee guida concertate tra l’amministrazione comunale, la prefettura e la questura di Messina, in sede di convocazioni del Comitato di sicurezza per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

In sintesi, ecco cosa ordina il provvedimento sindacale per il periodo dal 31 maggio sino al 30 settembre 2024, per locali aperti al pubblico e che propongono spettacoli:

– Lunedì non è consentita alcuna attività musicale; 

– Dal martedì alla domenica, “per i pubblici esercizi, previo rilascio di apposita autorizzazione da parte degli organi competenti, fermo restando il divieto di organizzare e svolgere attività danzante, è consentita l’organizzazione di serate di intrattenimento musicale, senza invito al ballo, dalle ore 21.00 alle ore 00.30 del giorno seguente;

– Dal martedì alla domenica, “per i locali di pubblico spettacolo muniti di licenza di pubblica sicurezza ex art. 68 Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), è consentita l’organizzazione di serate danzanti dalle ore 21.00 alle ore 02.30”; 

–  Dal martedì alla domenica rimane consentita la musica di sottofondo che non rechi disturbo in tutti i pubblici esercizi.

Basile e Finocchiaro: “Cerchiamo di coniugare gli interessi di chi ha locali notturni con il diritto al riposo dei residenti”

“L’idea alla base del provvedimento – spiegano il primo cittadino Basile e l’assessore alle Attività Produttive Massimo Finocchiaro – è quella di coniugare gli interessi delle attività, in particolare dei locali notturni, rispettando il più possibile le ore di riposo di chi risiede nelle aree cittadine dove si registra la maggiore presenza di persone che popolano i locali. Inoltre, in vista dell’ aumento degli arrivi estivi in città di turisti e viaggiatori, che si uniscono ai residenti, è doveroso garantire il diritto al riposo. Siamo consapevoli del fatto che si tratta di due posizioni a tratti inconciliabili ma auspichiamo che tutti si impegnino a rispettare quanto stabilito. D’altra parte limitare l’orario servirà a dare delle regole e a rispettare chi, giustamente, di notte desidera riposare”, concludono il sindaco Basile e l’assessore Finocchiaro.

Un difficile equilibrio

Negli anni abbiamo affrontato il tema della movida, come giornale, e nessuna ordinanza ha soddisfatto fino in fondo chi pretende che il proprio diritto al riposo sia tutelato lungo la litoranea o nel centro storico. Tuttavia, se si punterà a fare rispettare le regole, questo sarà un primo passo in attesa che si trovino nuove soluzioni strutturali, come realizzare locali in zone che non disturbino i residenti.

Di certo, risulta fondamentale che, di concerto con la Soprintendenza, si possano attivare dei sistemi fonoassorbenti antirumore e che si facciano dei controlli per quanto riguarda i decibel. E che gli esercizi commerciali non si trasformino in discoteche dopo mezzanotte senza la licenza del questore.

Insomma, facciamo rispettare le regole per un’estate senza “emergenza movida”. Ma non è semplice.

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6 commenti

  1. quindi i residenti devono essere costretti ad andare a dormire dalle 2.30 in poi, ma voi il giorno dopo a che ora andate a lavorare? perchè la maggior parte della gente che va a lavorare si deve alzare tra le sei e le sette quindi con tre ore e mezza di sonno o quattro ore e mezza di sonno. questo per far divertire alcuni è guadagnare altri, ma rendete conto di tutto ciò

    i locali che fanno musica devono essere portati tutti in periferia

    se si vuole essere veramente civili

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  2. Da sempre i locali in tutte le riviere italiane o in gran parte il mondo, fanno musica, si balla anche tutta la notte. Chi sceglie di vivere in riviera è cosciente della sua scelta. A Messina, c’è chi vuole una riviera morta, silenziosa. Le spiaggie ed il mare messinese senza vita. No. Messina è come le altre città del mondo, anzi, ha più riviera di tante città del mondo. Chi vuole una vita silenziosa, determinati orari, ha problemi di dormire con i rumori, deve scegliere di vivere in posti isolati. Da sempre, vivo vicino al mare, la musica di sottofondo è una compagnia, è molto meno rumorosa del mare che, specie quando è più che mosso, ogni onda che si infrange sui massi e si espande sulla spiaggia è un boato. E’ la natura, la vita. Amo la natura, madre dell’arte. Il boato del mare è musica, il rumore delle navi, dei motori delle barche ad ogni ora è musica. la musica è figlia della natura e della vita. Più si va verso il silenzio più ci si allontana dalla vita. Il silenzio totale è la fine della vita.

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  3. L’ordinanza si ricorda finalmente dei residenti e , sulla carta, concilia gli interessi di tutti
    Noi residenti sappiamo, e vorremmo tanto sbagliarci, che da stasera ricomincerà l’inferno con musica a volume altissimo !
    Ricominceremo le segnalazioni e torneranno a risponderci che solamente l’Arpa ha la strumentazione x misurare i decibel!!!
    Possibile che nn si possa obbligare questi ‘ imprenditori ‘ ad installare pannelli fonoassorbenti e altre tecnologie che veramente riducono l’impatto acustico?
    Nn credo sia questa la strada x attirare turismo in città, anzi ……,fuggono inorriditi
    Un esempio x tutti: sulla riviera romagnola, madre di ogni turismo estivo a mezzanotte si spegne TUTTO
    Le discoteche sono FUORI dalle zone residenziali!!!

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  4. le case sono arrivate prima dei locali signor totonno, lei probabilmente abita altrove

    se lei è disposto faccio dormire lei e tutta la sua famiglia fino a settembre da noi

    vedrà quanto e come dormirete

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  5. Luigi raffaele 1 Giugno 2024 09:12

    Prima la movida, poi, poi, poi malati, vecchi e lavoratori

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  6. Abito sulla riviera a pochi metri dal mare. Non è assolutamente vero che le case sono arrivate prima. Lidi e ristoranti esistono da sempre, anzi mi risulta che prima esistevano lidi, allora chiamati bagni, anche nella zona della Caronte, alcuni locali, d’estate, realizzavano piattaforme in legno sulla battigia fin sopra al mare. Negli anni ’70 è iniziata a Messina la speculazione edilizia, con l’abbattimento di meravigliosi palazzi, teatri, chiese ed altro, per realizzare orrendi palazzoni. Negli anni ’80, è iniziata una catena, ininterrotta fino a oggi, di realizzazione di palazzi, condominii di ogni specie e tipo in riviera nord. Migliaia di case si sono costruite e si continuano a realizzare. Molte persone residenti al centro o in zone collinari, si sono spostate in riviera. Ho 70 anni, ho sempre vissuto in riva al mare. Il mare è vita, gioia, festa, vacanza, divertimento. Messina poteva avere un reale sfruttamento turistico, con alberghi, locali, tantissimi lidi sulla riviera. Si sono realizzate tante, troppe case dormitorio, per impiegati e professionisti. Trovare la soluzione per rispettare chi vuole dormire e chi sta lavorando non è semplice. I locali in riviera danno lavoro a migliaia di persone.

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