Odori nauseabondi dal depuratore di San Saba. Biancuzzo si appella alla Procura della Repubblica

Odori nauseabondi dal depuratore di San Saba. Biancuzzo si appella alla Procura della Repubblica

Odori nauseabondi dal depuratore di San Saba. Biancuzzo si appella alla Procura della Repubblica

Tag:

giovedì 23 Agosto 2012 - 11:39

Il consigliere del VI quartiere spiega che la soluzione si era trovata già nel 2008, ma non è mai stata attuata: “Il Giudice Istruttore del Tribunale di Messina ha ordinato al Comune di Messina di coprire le vasche di decantazione e all’Amam di provvedere alla piantumazione intorno all’impianto: le piante sono appassite e il Comune non ha mai coperto le vasche"

Il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, ha inoltrato denuncia alla Procura della Repubblica in merito al depuratore dei liquami fognari di San Saba, che emette odori nauseabondi.

“Il depuratore – scrive Biancuzzo – ha sempre presentato gravi anomalie strutturali poiché è stato dimensionato per smaltire i liquami per la popolazione residente nel periodo invernale. Ma in estate la popolazione aumenta notevolmente e l’attività di depurazione risulta gravemente insufficiente. In più i liquidi affluiscono in enormi vasche senza copertura ove decantano e fermentano in attesa di essere immessi nella condotta sottomarina asservita al depuratore. Le vasche, totalmente aperte, diventano un’incubatrice di insetti che proliferano in maniera esponenziale, con grave fastidio per gli abitanti della zona”.

Biancuzzo spiega poi che la soluzione si era trovata già nel 2008, ma non è mai stata attuata: “Il Giudice Istruttore del Tribunale di Messina, con ordinanza del 21 luglio 2008, in accoglimento del ricorso presentato da alcuni residenti della zona, ordinava al Comune di Messina di coprire le vasche di decantazione e all’Amam di provvedere al completamento della piantumazione intorno all’impianto di depurazione. L’Amam ha effettivamente messo 20 piantine ma al momento si trovano in condizioni pietose, probabilmente senza cura e sicuramente piantate sull’asfalto, in posizione non idonea, mentre il Comune non ha mai provveduto alla copertura delle vasche”.

Il consigliere ha allora chiamato in causa la Procura della Repubblica per sapere perché il Comune di Messina non ha ottemperato all’ordinanza del tribunale di coprire le vasche e quanto son costate quelle piantine e chi se ne occupa. Biancuzzo chiede ancora: “Come e dove vengono smaltiti i fanghi residuati dalla fermentazione dei liquami? Sono passibili di risarcimento i danni causati da odori nauseabondi? Possono configurare un fattore di stress per la popolazione esposta e soprattutto per i residenti che abitano a poche centinaia di metri?”. Domande che attendono risposta.

Un commento

  1. SaltaLaMacchia 23 Agosto 2012 13:45

    “dovrebbero” fermentare, invece finiscono direttamente in mare a causa del sovraccarico! E la gente nuota nella xxxxx, e mangia pesce che si nutre di xxxxx. E magari fosse solo xxxxx!!!

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007