RI.U.SO., il programma di Riqualificazione Urbana Sostenibile che gli architetti italiani hanno lanciato insieme a Legambiente ed Ance e che ha registrato la condivisione di Anci e Confindustria, costituisce proprio un nuovo approccio per affrontare la situazione del patrimonio edilizio del nostro Paese - quello costruito dal dopoguerra agli anni '80 - che si trova in una situazione di allarmante fragilità
“Esprimendo la solidarietà del nostro Ordine Professionale alle famiglie palermitane colpite dal recentissimo tragico crollo di due fabbricati residenziali, ancora una volta, tuttavia, dobbiamo sottolineare che ci troviamo di fronte ad un evento che causa lutti e sofferenze per la totale assenza di ogni iniziativa pubblica di prevenzione nonché di manutenzione del patrimonio edilizio esistente”, è quanto afferma il Presidente degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Messina Pino Falzea in merito a quanto accaduto a Palermo nei giorni scorsi.
“Se nel nostro Paese si decidesse finalmente di mettere da parte esagerati investimenti nelle grandi opere e si destinassero le risorse pubbliche disponibili per la cura ed il mantenimento del territorio e degli edifici pubblici e privati,” continua il Presidente “non saremmo anche oggi a fare il computo dei danni causati da eventi che oramai si susseguono con inquietante cadenza temporale. Le alluvioni che hanno colpito le aree del Messinese, dello Spezzino e della Lunigiana nonché della Provincia di Genova, i recenti eventi sismici di Emilia e Calabria, hanno drammaticamente evidenziato la fragilità dei nostri territori e delle nostre città. La situazione attuale emerge in tutta la sua gravità, se si considera che, paradossalmente, proprio i luoghi come le case, le scuole e gli ospedali che dovrebbero essere “luoghi sicuri e protetti”, sono invece quelli a più alto rischio e che più di altri risentono della mancanza di ogni intervento. Paradossale, mi sia consentito, è anche che nel nostro Paese si sia recentemente innescata un’assurda caccia alle streghe nei confronti della comunità scientifica che non ha saputo prevedere i terremoti e non si faccia invece, molto più semplicemente, un serio e quotidiano sforzo di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio immobiliare nazionale”.
RI.U.SO., il programma di Riqualificazione Urbana Sostenibile che gli architetti italiani hanno lanciato insieme a Legambiente ed Ance e che ha registrato la condivisione di Anci e Confindustria, costituisce proprio un nuovo approccio per affrontare la situazione del patrimonio edilizio del nostro Paese – quello costruito dal dopoguerra agli anni ’80 – che si trova in una situazione di allarmante fragilità.
Durante il Congresso Regionale di Taormina, i 150 architetti siciliani delegati hanno predisposto ed approvato due disegni di legge regionale che potrebbero consentire, se tramutati in legge, una immediata attuazione del Programma RIUSO.
“Occorre attuare una svolta – ha sottolineato Falzea – non solo di politica economica ma, principalmente culturale, che porti a ridurre gli investimenti nelle grandi infrastrutture e che, invece, destini, maggiori risorse alle città: investire nelle città – spina dorsale del nostro Paese dove si concentra l’80% del Pil – rappresenta oggi l’unica possibilità di garantire il diritto dei cittadini ad avere un habitat migliore e quello di mettere in atto politiche per tornare a crescere”.