Alfredo Schipani è il nuovo presidente di Confindustria Messina

Alfredo Schipani è il nuovo presidente di Confindustria Messina

Marco Ipsale

Alfredo Schipani è il nuovo presidente di Confindustria Messina

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martedì 01 Ottobre 2013 - 23:17

Si è svolta l’assemblea elettiva dell’associazione di industriali che ha rinnovato le cariche dei vertici per il biennio 2013-2015. Dopo tre mandati, Ivo Blandina lascia il posto ad Alfredo Schipani, che svolgeva il ruolo di vicepresidente vicario. Nel programma di Schipani, priorità ai temi di legalità, turismo e lavoro. Blandina afferma di lasciare associazione che negli anni ha acquisito credibilità

L’ing. Alfredo Schipani, 54 anni, è il nuovo presidente di Confindustria Messina. Componente del Consiglio Direttivo dell’associazione sin dal 2002, negli ultimi sei anni è stato vicepresidente vicario sotto la presidenza Blandina. Già nel 1984 diventa amministratore unico della “Schipani srl”, azienda operante nel settore dell’impiantistica elettrica, mentre nel 1998 viene nominato amministratore delegato della “A & M Schipani srl”, azienda che opera nel settore elettromeccanico ed erede della precedente. Dal 1981 al 2010, la “Schipani srl” ha gestito il servizio della pubblica illuminazione cittadina.

Durante l’assemblea elettiva è stata eletta anche la squadra di vicepresidenti che sarà composta da Nuccio D’Andrea, con il compito di vicario e tesoriere, Gaetano De Santis, con delega ai rapporti tra grandi e piccole imprese ed ambiente, Gianmarco Quagliata, con delega ad infrastrutture, logistica e mobilità, e Salvatore Arcovito, con delega alla pianificazione del territorio. Nominati anche i due vicepresidenti di diritto, Simona Caratozzolo per il gruppo giovani e Roberto Franchina per la piccola industria.

“Sarà fondamentale rapportarsi con le istituzioni – esordisce Schipani, nel presentare le linee programmatiche del suo incarico -. Dopodiché dovremo creare un sistema in grado di attrarre investimenti. Penso che si possa fare soprattutto con il turismo, che è una forma di import di denaro e ci obbliga a mettere in ordine questo territorio, bellissimo ma trascurato. Il turismo si fa coi posti letto e non col crocerismo, che comunque resta un tramite importante per mostrare le bellezze della città e far sì che le persone vogliano tornarci. Si dice spesso che Messina è una città turistica, ma cos’ha di turistico? E’ un campo in cui c’è competizione, non siamo i soli ad avere cose belle da mostrare. Ed allora bisogna capire cosa fare e come. Io dico che si deve dotare questa città di eccellenze. Faccio l’esempio della zona falcata, che potrebbe essere un fiore all’occhiello ed all’interno della quale si potrebbero creare numerosi posti di lavoro”.

Schipani spiega che in città sono stati realizzati molti progetti senza poi che si sia passati al concreto. “Abbiamo ad esempio progetti per sei porti turistici – prosegue -, ma intanto dovremmo pensare a farne uno e non certo isole mega galattiche come quelle previste sulla via Santa Cecilia. Bisogna creare le condizioni perché ci sia una domanda di turismo, poi si potrà pensare all’offerta da fornire”.

Al turismo è strettamente connesso il tema del lavoro. “E’ mia intenzione – afferma il nuovo presidente di Confindustria – avviare tutte le attività associative possibili per attrarre investimenti e sbloccare i vincoli. Cito per esempio i temi del risanamento, viabilità, decoro, ristrutturazioni e, in generale, l’edilizia, settore da sempre traino dell’economia messinese, che necessita di una ripresa basata sulla consapevolezza e sul rispetto del territorio”.

Massima attenzione anche alla neonata ma importantissima Stretto Servizi Industrie, la società di servizi fondata con Confindustria Reggio Calabria, “che puntiamo a far diventare la punta dell’eccellenza delle attività di supporto alla crescita economica delle due Province”.

La conclusione è affidata ai ringraziamenti al suo predecessore, Ivo Blandina. “Il mio programma – termina Schipani – riguarderà il rispetto della continuità con quanto messo in opera dalla precedente presidenza, con particolare attenzione ai temi della legalità ed alla crescita della rappresentanza associativa per mezzo di azioni di sviluppo. Blandina lascia un’associazione sana ed in gran forma, in crescente espansione”.

Il bilancio di questi sei anni è allora affidato proprio a Blandina, che lascia la presidenza messinese ma mantiene la vicepresidenza regionale. “In questi anni – afferma – è stato fatto un grande lavoro e si dovrà proseguire su questa linea. Il nuovo presidente lo farà con nuovo entusiasmo e nuove motivazioni e sarà il miglior interprete dei valori che abbiamo condiviso. Il nostro sistema di rappresentanza deve mantenersi efficiente curandosi delle aziende associate”.

Rimpianti o programmi non portati a termine? “Avremmo voluto codificare un manuale per il respingimento di qualsiasi contatto con la criminalità organizzata – risponde Blandina -. Poi di fatto le aziende lo hanno messo in piedi con riferimenti normativi come il decreto legislativo 231/2001 e con il nostro codice etico e i protocolli di legalità”.

Confindustria Messina – conclude Blandina – è adesso percepito come un sistema affidabile e serio. “Un dato che racconta il nostro percorso. Abbiamo preso l’associazione nel 2007 con 170 iscritti e oggi ne abbiamo più del doppio. Continuiamo ad associare aziende, 16 nell’ultimo anno, nonostante la crisi. E ci sono altri gruppi organizzati che potrebbero associarsi in blocco, come Agis e Anec, associazioni nel campo di cinema e spettacolo. Lavorerò a questo grazie alla mia delega regionale in fatto di relazioni con gli altri sistemi di rappresentanza”.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. Il nuovo presidente molto realisticamente ridimensiona il ” crocierismo” , sostiene anche che Messina turisticamente non ha molto da offrire, soprattutto se comparata con le altre città del Mediterraneo,.
    Affida saggiamente lo sviluppo della città al modello di sviluppo industriale turistico. Aggiunge che l’unica risorsa competitiva e’ affidata alla ” zona falcata ” ..tutta ancora da progettare e realizzare. Qualsiasi ancorché modesto imprenditore “confindustriale” o un semplice “bottegaio” riconosce perfettamente alla opera PONTE DI MESSINA valore incommensurabile quale volano UNICO di sviluppo INDUSTRIALE . La domanda che viene spontaneo porre a tutti i 340 ” imprenditori ” aderenti all’associazione industriale di categoria è la seguente : COSA HANNO FATTO GLI IMPRENDITORI DI MESSINA PER SOSTENERE LA REALIZZAZIONE DEL PONTE LE CUI RAGIONI FORTI SONO CONTENUTE NELL’APPELLO PUBBLICATO SUL CORRIERE DELLA SERA DEL FEBBRAIO SCORSO DA PARTE DEI 39 MAGGIORI SCIENZIATI DI TUTTO IL MONDO , A DIFESA DELLA PIÙ “INNOVATIVA” E CLAMOROSA DELLE OPERE MODERNE? Da realizzare guarda caso proprio ….a .Messina…a Messina …la città “industrialmente ” più desertificate d’ Italia ..malgrado i 340 imprenditori associati ….

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