Ancora in stallo la definizione del piano finanziario e dell'atto aziendale dell'ospedale Papardo a Messina, Cgil e Uil pronti allo sciopero
Manca ancora la dotazione finanziaria e l’atto azienda, il Papardo di Messina a rischio malgrado l’ospedale copra anche il fuori regione. L’allarme è di Cgil e Uil, che sono pronti all’agitazione sindacale se l’assessore Razza continua a non rispondere.
“La mancata assegnazione da parte dell’Assessorato regionale alla Salute della giusta massa finanziaria utile per l’approvazione della dotazione organica, nonché dell’Atto Aziendale, dell’azienda ospedaliera Papardo di Messina rappresenta un allarme che preoccupa e lascia perplessi. Ribadiamo la fondamentale importanza che il Papardo è diventato per la città, la provincia e lo Stretto in quanto accoglie numerosi cittadini-utenti provenienti anche dalla vicina Calabria, offrendo prestazioni di alta specialità. E’ assolutamente incomprensibile che, dopo oltre 4 anni dall’insediamento del Governo regionale e addirittura a pochi mesi dalle nuove elezioni, rimanga questa grave situazione di incertezza e precarietà”.
Lo hanno dichiarato Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi, segretari generali di Cgil e Uil Messina, Francesco Fucile e Pippo Calapai, segretari di Fp Cgil e Uil Fpl, Guglielmo Catalioto e Corrado Lamanna, segrretario Fp Cgil Medici e responsabile Area Medica Uil Fpl, il segretario provinciale Fp Cgil Antonino Trino e i segretari aziendali di Fp Cgil e Uil Fpl Francesco Sigari e Livio Andronico.
“Tutto ciò avviene nel mentre altre aziende sanitarie siciliane hanno già avuto l’approvazione della dotazione organica e l’assegnazione della massa finanziaria. Tale situazione di stallo, derivante dall’azione amministrativa dell’assessore Razza continua a provocare notevoli disagi, in quanto è di ostacolo alla Pianificazione ed alla Mission aziendale (D.lgs. 286/99 e precedenti D.lgs. 502/92 e 229/99), fattori indispensabili per favorire una maggiore competitività ed un generale miglioramento della performance, dell’efficacia e dell’efficienza, nel rispetto della dignità umana dei pazienti e degli operatori.
Inoltre, risulta superfluo evidenziare che tutto ciò impedisce l’assunzione dei numerosi operatori sanitari ed è inspiegabile il pesante taglio di 8 milioni di euro al Papardo che è in controtendenza con altre provincie siciliane. Pertanto, nello stigmatizzare questo comportamento palesemente ostativo, si diffida l’assessorato regionale alla Salute a definire, senza ulteriori indugi, i tempi e le azioni amministrative necessarie per consentire all’azienda Ospedaliera Papardo (già declassata da DEA di II Liv.a DEA di I Liv.) di poter svolgere in maniera adeguata la propria attività sanitaria, consentendogli di garantire le specialità in atto presenti e assicurando, così, anche i livelli occupazionali, che, invero, necessitano di un importante incremento numerico, stante il momento così particolare che stiamo vivendo a causa della pandemia da Sars COV 2. In mancanza di riscontri tangibili a strettissimo giro, preannunciamo uno stato di agitazione che sarà dichiarato dopo l’indizione delle propedeutiche assemblee con i lavoratori” hanno così concluso Mastroeni, Tripodi, Fucile, Calapai, Catalioto, Lamanna, Trino, Sigari e Andronico.