Il cardiologo ha contestato davanti al giudice del lavoro il provvedimento e ha vinto. Ora porterà le carte in Procura
PATTI – Il dottore Andrea Consolo non andava sospeso dalle funzioni di direttore di Cardiologia dell’ospedale Barone Romeo di Patti, sospensioni disposte dell’Asp a maggio scorso. Lo ha stabilito il Tribunale del Lavoro, che ha accolto il ricorso del primario. Non sembra però un caso chiuso e il braccio di ferro “politico” pare destinato a riservare ulteriori colpi di scena.
L’avvocato Salvatore Silvestro ha annunciato che depositerà in Procura “…un dettagliato esposto nella certezza che le accertate illegittimità costituiscano la cartina di tornasole di diversi reati commessi in danno del mio assistito in un contesto fortemente inquinato da interessi politici nel quale la meritocrazia e la professionalità vengono sistematicamente sacrificate per favorire “gli amici degli amici”…”.
Tra le contestazioni mosse da Consolo c’è infatti il rilievo della incompatibilità di chi ha condotto le ispezioni sfociate nella sospensione, effettuate da chi poi ha preso il suo posto.
Intanto la sentenza del giudice Fabio Licata chiarisce che sotto il profilo lavoristico l’Asp di Messina aveva torto e il medico, nel procedimento davanti al Tribunale assistito dall’omonimo avvocato Andrea Consolo, non avrebbe dovuto essere sospeso.
Per il giudice del Lavoro di Patti l’ispezione è stata effettuata violando il principio del contraddittorio e i rilievi mossi sono stati ritenuti infondati, alla luce della documentazione e della ricostruzione del primario. Tra le contestazioni, per esempio, non aver gestito le prenotazioni usando in maniera corretta la piattaforma informatica dedicata. Peccato che nel reparto mancano gli amministrativi preposti, ha spiegato il direttore di reparto, e che il sistema sia parecchio farraginoso.
Adesso l’Azienda sanitaria messinese, assistita nel procedimento dall’avvocato Salvatore Cipriano, dovrà allinearsi alla decisione del giudice e rimettere il cardiologo al suo posto.