Ospedale Sant'Agata, dal sit alla marcia su Palermo

Ospedale Sant’Agata, dal sit alla marcia su Palermo

Alessandra Serio

Ospedale Sant’Agata, dal sit alla marcia su Palermo

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sabato 04 Marzo 2023 - 19:00

Partecipata la mobilitazione per il rilancio del presidio e il no al rischio privatizzazione. Sindacati aspettano risposte dalla Regione

SANT’AGATA MILITELLO – Dopo la partecipata mobilitazione di stamane davanti al presidio ospedaliero, sindacati e comitati civici sono pronti alla “marcia su Palermo” in difesa dell’ospedale di Sant’Agata. “Auspichiamo in tempi brevissimi una convocazione da parte dell’assessore regionale alla salute dottoressa Volo, in assenza di un incontro e di risposte da parte della Regione siamo pronti ad andare a Palermo insieme alla popolazione dei comuni dei Nebrodi”, dichiarano i segretari generali di Cgil e Uil Messina, Pietro Patti e Ivan Tripodi.

sit in ospedale s.agata 040323
sit in ospedale Sant’Agata Militello 4 marzo 2023

La manifestazione, indetta da Cgil e Uil Messina con le categorie Fp-Cgil e Uil-Fpl, Spi-Cgil e Uil Pensionati e da Fials, Nursind e Nursing Up, ha registrato la partecipazione del territorio con una forte mobilitazione in difesa della sanità pubblica nei comuni dei Nebrodi avviata dalle organizzazioni sindacali. I sindacati respingono i disegni di privatizzazione e chiedono un confronto per la tutela e il potenziamento della struttura attraverso, in primis, assunzione di personale medico ed infermieristico necessario a garantire i Lea (livelli essenziali di assistenza) nelle varie unità operative.

Per i sindacati è indispensabile l’attivazione dei posti letto Utic previsti dalla dotazione organica e la riapertura del Punto Nascita. Cgil e Uil ribadiscono come l’ospedale di Sant’Agata sia fondamentale per tutto il comprensorio e come, oggi, sia necessario e urgente superare tutte le criticità e lavorare per il suo rilancio, al servizio dell’intera comunità nebroidea.

“Al Governo della Regione – evidenziano i segretari generali di Cgil e Uil, Patti e Tripodi – chiediamo atti concreti, assunzione di personale e investimenti: il tempo delle parole vuote e delle promesse da marinaio, sempre identiche da troppi anni, è ampiamente superato. La nostra mobilitazione non si ferma e prosegue senza sosta per una battaglia che investe tutti e che vede in primo piano il riconoscimento del fondamentale diritto alla salute”.

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