Per la deputata regionale questo è l'ennesimo scippo al territorio. Gli attivisti 5 Stelle promettono battaglia per quello che si profila come uno "sportone elettorale"
Il Movimento 5 Stelle nel Messinese esprime forti critiche strutturali al piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e al contempo solidarietà al personale del 118 che ha visto vanificare l’abnegazione e i sacrifici che hanno portato la rete nella provincia ad essere un’eccellenza nazionale. “Stando al documento ufficiale, – dice la deputata all’Ars Valentina Zafarana – delle attuali 37 ambulanze (di cui 26 con il medico) ne rimarranno solo 26, e di queste solamente la metà, 13, continueranno ad avere il medico a bordo”. E’ l’ennesimo scippo al territorio, – aggiunge la portavoce Cinquestelle – l’assessore Gucciardi fermi questo tira e molla sulla rete ospedaliera”.
La denuncia sul territorio è sostenuta dai meetup “Caprileone 5 Stelle” e “Nauloco” di Venetico, impegnati nelle prossime elezioni amministrative, e nel progetto di rete e il processo di riappropriazione del territorio che ha coinvolto gli altri meetup della provincia di Messina.
“Davanti a noi, – si domandano gli attivisti 5Stelle – si presenta la prova di incapacità amministrativa, oppure è la volontà precisa di creare un problema e trovare una soluzione da rivendere in campagna elettorale?”. “La sensazione – affermano gli attivisti – è quella di un bello spottone elettorale in vista delle prossime elezioni, a danno delle persone”.
Stando al documento ufficiale della riorganizzazione saranno soppresse nel dettaglio le ambulanze medicalizzate di Falcone, Milazzo, Letoianni, Francavilla di Sicilia, Papardo, Gazzi, Piemonte, Taormina, Saponara, Francavilla di Sicilia; eliminati i Pte (Presidi territoriali di emergenza) di Brolo, Capo D'Orlando, Tortorici, San Piero Patti, Santo Stefano di Camastra; tutti i Pte diverranno solo stazioni capolinea delle ambulanze rimaste.
“Smantellare questa rete, costruita in più di vent’anni, – concludano in coro dal Movimento 5 Stelle – significa privare una popolazione di oltre 650 mila residenti (senza considerare i turisti), di un servizio vitale. Una cosa è certa, non staremo in silenzio davanti a questo scempio”.