Ricorre oggi l’anniversario dell’alluvione di Saponara, nel corso della quale persero la vita tre persone. Un 22 novembre che rimarrà per sempre nei ricordi dei cittadini del comune tirrenico.
Sono passati otto anni da quella tragica alluvione che, il 22 novembre 2011, colpì l’intero comprensorio tirrenico e in particolare il comune di Saponara. Furono diversi i danni causati dalle forti piogge, dai detriti e dal fiume di fango che si riversò per le vie del paese montano.
Un tragico evento
Si trattò di un tragico evento che sconvolse la comunità saponarese e che, ancora oggi, rappresenta un triste ricordo per l’intero comprensorio. In quell’occasione a dare i primi soccorsi furono gli stessi cittadini, seguiti da volontari e da chiunque si fosse trovato in zona. Erano gli “angeli del fango” che scavavano anche a mani nude tra i detriti per recuperare i corpi delle vittime. Una solidarietà che dimostra il desiderio di rialzarsi, nonostante tutto.
Nel corso dell’alluvione persero la vita il piccolo Luca Vinci, di dieci anni, e Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio rispettivamente di cinquantacinque anni e venticinque anni. Furono circa 700 gli sfollati.
Dopo 8 anni la progettazione esecutiva
A distanza di otto anni si attende ancora la messa in sicurezza di diverse zone, per la quale tuttavia è finalmente stata aggiudicata la progettazione esecutiva.
La gara, avviata dall’ufficio contro il dissesto
idrogeologico, è stata vinta dal raggruppamento temporaneo di imprese
coordinato dalla General Engineering di Benevento. Diversi interventi, riporta l’ufficio
del presidente della regione, che saranno focalizzati ad attenzionare le
criticità del territorio. “Il
progetto prevede una duplice serie di interventi sia sulla collina sovrastante,
sia sulla zona in cui ci concentrano le case –si legge in
una nota dell’ufficio del presidente della regione- Nelle aree a maggiore pendenza e in quelle dove
si sono innescate le frane, verranno eseguiti interventi per il rimodellamento
del pendio, con l’utilizzo di gabbionate. Nelle parti dove risultano rocce
fratturate, per impedire la caduta di detriti, sarà necessario ricorrere alla
posa di reti metalliche ad alta resistenza. Verranno inoltre eseguiti lavori
per la regimentazione delle acque sulla collina, con una serie di drenaggi e
canalizzazioni, pulito l’alveo del torrente e verificata la funzionalità delle
briglie esistenti”.