Palagiustizia Messina, anche i sindacati si appellano alla Corte dei Conti

Palagiustizia Messina, anche i sindacati si appellano alla Corte dei Conti

Alessandra Serio

Palagiustizia Messina, anche i sindacati si appellano alla Corte dei Conti

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giovedì 27 Febbraio 2020 - 07:38

Il sindacato Confsal Unsa interviene sul palagiustizia di Messina invocando l'intervento della corte dei Conti

Dopo l’annuncio del presidente di Corte d’Appello Michele Galluccio alla cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, anche i lavoratori della giustizia intervengono sul tema del palagiustizia. Così, anche il sindacato Confsal Unsa invoca l’intervento della Corte dei Conti.

La segreteria Provinciale della Confsal ha manifestato la sua piena condivisione e sostegno all’iniziativa preannunciata dal primo presidente.

Durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, Galluccio ha annunciato la trasmissione della relazione alla magistratura contabile. La Corte dei Conti dovrebbe valutare eventuali responsabilità per l’ultraventennale mancato utilizzo del finanziamento ministeriale.

Finanziamento destinato, com’è noto, alla costruzione del secondo palazzo di giustizia di Messina.

La sigla sindacale dei lavoratori della giustizia già nel 2014 aveva firmato un atto di esposto -denunzia che, a tutt’oggi, non ha prodotto effetto alcuno.

La Confsal Unsa si augura quindi che l’iniziativa di Galluccio, che ha annunciato la trasmissione della relazione alla Corte dei Conti, abbia maggior successo.

Il sindacato ha trasmesso copia dell’esposto di allora sia al primo presidente che al presidente del Tribunale, dell’Ordine degli Avvocati, al Procuratore Generale Vincenzo Barbaro ed al Procuratore Capo Maurizio De Lucia.

LA NOTA SUL PALAGIUSTIZIA – Per la sigla è una “testimonianza concreta della più ampia, totale e proficua collaborazione, che, sul tema, non può conoscere divisioni” perché è necessario “affermare le gravissime responsabilità incombenti in capo a quanti, ricoprendo incarichi politici istituzionali e o amministrativi, non hanno colpevolmente utilizzato il finanziamento pubblico disposto dal Ministero della Giustizia, per omissione o per commissione, con dolo o con colpa grave, per la realizzazione del Secondo Palazzo di Giustizia e, quindi, per la soluzione dell’annoso e gravissimo problema di carenza di spazi e luoghi decorosi, dignitosi, e rispondenti ai requisiti di legge ove Amministrare Giustizia”.

IL DANNO PER MESSINA – “Il danno non è soltanto quello erariale – spiega la nota siglata da Giovanni Puglia ed Heriberto Zangla per la segreteria provinciale – per l’enorme massa di fitti passivi che ancora continua a crescere, già di per sé odioso. Ma anche quello del danno alla salute di quanti negli attuali luoghi e spazi di amministrazione della giustizia sono condannati a lavorare in condizioni offensive per la “dignità della persona” e quello dell’immagine di un’Amministrazione che dovrebbe tradurre ed esporre alla pubblica percezione e innestare nel pubblico sentire, anche attraverso i luoghi fisici in cui essa viene esercitata, decoro, dignità, rispetto e sacralità”.

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