Due diverse determine del commissario straordinario della Provincia Romano hanno suscitato qualche malumore tra i dipendenti dell’ente e scontri con i sindacati. Ecco perché
Il Segretario generale pro-tempore di Palazzo dei Leoni, Maria Angela Caponetti, è il nuovo Direttore generale dell’ente. Lo ha deciso il commissario straordinario della Provincia, Filippo Romano, che le ha affidato nuove competenze… e fatto lievitare lo stipendio del doppio.
Con determina n.2, il reggente di palazzo dei leoni, premessa la necessaria «riorganizzazione della struttura organizzativa al fine di renderla più snella e flessibile» e «preso atto che presso la Provincia Regionale non è presente la figura del Direttore generale », ha deciso di attribuire le funzioni riservate alla suddetta figura alla Caponetti, stabilendo nella misura massima del 50% la maggiorazione della retribuzione di posizione, nel rispetto delle norme inserite nel Contratto nazionale e collettivo di lavoro. Entrando nello specifico delle attribuzioni, la Caponetti dovrà occuparsi, tra le altre cose, «di attività di direzione complessiva della Dirigenza; di supporto tecnico giuridico alla organizzazione ed alla programmazione dell’ente; di valutazione dell’idoneità degli strumenti organizzativi e regolativi previsti e impiegati ai fini dell’adeguatezza e della snellezza delle procedure; di direzione di servizi Organi istituzionali e collegati alla Direzione Commissariale (Gabinetto e Uffici di supporto) – servizi attività rogatoria e servizi di relazione esterna».
La nomina a Direttore generale ma ancor di più l’aumento della retribuzione ha creato non pochi malumori tra i dipendenti provinciali, che si sentono figli di un dio minore e si chiedono se sia gusto, in un momento così delicato per l’ente dal punto di vista economico, dare il via libera a questa spesa aggiuntiva.
A far arrabbiare i lavoratori ed a ancor di più io sindacati è anche un’ altra determina firmata da Romano, esattamente la successiva. Con la determina n.3, che tra l’altro richiama la precedente per quel che riguarda la riorganizzazione dell’ente e l’affidamento al segretario generale della Direzione degli uffici a supporto del Commissario straordinario , il commissario Filippo Romano ha riconfermato l’incarico di responsabile dell’Ufficio di Gabinetto al funzionario Antonino Carbonaro, stabilendo altresì, ed è qui la frizione con i sindacati, «di corrispondere oltre alla normale retribuzione fondamentale , relativa alla categoria economica posseduta , un trattamento economico accessorio omnicomprensivo mensile pari ad euro 3.681,87 lordi, per dodici mensilità annue».
In una nota inviata al commissario Romano, al segretario generale Caponetti e per conoscenza alla Regione, i segretari genarli di Fp Cgil e Uil Fpl, Clara Crocè e Giuseppe Calapai, hanno espresso sull’atto «forte dissenso, in quanto il provvedimento è stato emanato in violazione dell’art. 90 del Decreto legislativo n. 267/2000, che al comma 3 prevede la corresponsione di “unico emolumento” di salario accessorio omnicomprensivo esclusivamente nel caso in cui l’Ente si avvalga di personale esterno ed in ogni caso in relazione al vigente C.C.N.L. del Comparto Regioni – Autonomie Locali».
Crocè e Calapai hanno quindi chiesto «l’urgente revoca del provvedimento che oltre ad appesantire il già critico bilancio dell’Ente, arreca danno erariale, e risulta in palese contrasto con le dichiarazioni del Presidente della Regione Sicilia sulle spese da sostenere durante le gestioni commissariali delle Province, nonché con il taglio, già contestato dalle scriventi, di oltre 1,2 milioni di euro al Fondo produttività dei dipendenti della Provincia».
Dal canto suo, il commissario Romano si mostra sicuro di sé e spiega che tutto è in regola. «I sindacati devono leggere l’intero art. 90 del Decreto legislativo n. 267/2000 e non solo il comma 3. Scopriranno così che la norma vale anche per il caso specifico». Secondo Romano anche a Carbonaro tocca un unico emolumento comprensivo dei compensi per il lavoro straordinario, per la produttività collettiva e per la qualità della prestazione individuale.
La spiegazione basterà a rasserenare gli animi? Forse, di certo c’è che l’inizio dell’attività del commissario chiamato a traghettare la Provincia sino al 31 dicembre è “scoppiettante” e se è vero che l’ente potrebbe presto chiudere battenti, ancora opera a pieno regime. Quindi, su Palazzo dei Leoni meglio tenere i riflettori accesi. (Danila La Torre)
“Nemici in fuga ponti d’oro”, Amici in liquidazione… idem.
Le caratteristiche salienti della CASTA sono l’autoreferenzialità e l’insindacabilità dell’operato.
In termini terra terra: Loro se la cantano e loro se l’ascoltano!
Entrare poco poco nella brocrazia italiana è come sprofondare nel medievo dello Stato Pontificio.
A noi resta solo pagare e, al massimo, mangiare il pane senza sale!
Ma come, uno dei motivi della chiusura delle Provincie non era il risparmio?
E siamo solo all’inizio, ne vedremmo delle altre.
Il commissario straordinario comincia bene il suo lavoro… Speriamo che fino a quando le Provincie non saranno completamente sparite, costui non faccia altri giochi di prestidigitazione. La tanto decantata spending review non riguarda la regione Siciliana, a quanto pare.
Morale: dalle mani bucate di Lombardo siamo passati alle mani bucate di Crocetta, emissario del Pd in Sicilia.