"I naviganti", alla ricerca del diritto alla felicità. Lo spettacolo messo in scena dai "Diversi Talenti"

“I naviganti”, alla ricerca del diritto alla felicità. Lo spettacolo messo in scena dai “Diversi Talenti”

“I naviganti”, alla ricerca del diritto alla felicità. Lo spettacolo messo in scena dai “Diversi Talenti”

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sabato 23 Aprile 2016 - 08:55

A Palazzo dei Leoni lo spettacolo "I naviganti", messo in scena dalla compagnia teatrale Diversi Talenti,

Nell'inusuale location per una performance teatrale, si è tenuto presso l'ex Sala Consiglio, Palazzo dei Leoni- Città Metropolitana di Messina, lo spettacolo di beneficenza "Naviganti", atto unico di Fabio La Rosa e Titti Mazza messo in scena dalla compagnia teatrale "Diversi Talenti", promosso dall'Associazione di promozione sociale "I giovani del Pirandello".

Lo spettacolo, tutt'altro che una semplice recita affrontava diversi temi esistenziali, il principale era l'affermazione del " diritto alla felicità", meta ambita di ogni età, condizione psichica, fisica, personale e sociale. La meta della felicità vista come orizzonte all'interno di un viaggio che è la vita di ognuno di noi e la vita di noi come un quadro da dipingere e da reinventare all'occorrenza; gli uomini quindi protagonisti del loro destino, a dispetto dei propri limiti, di vecchiaia, inabilità e ogni forma di diversità. Ricorre la frase siamo naviganti "senza navigare", che equivale a dire che la vita è sempre più forte e si impone sempre se la sai ascoltare, il viaggio è la tua vita stessa, sta a te stabilirne la rotta verso la felicità o meno, a dispetto delle difficoltà.

La performance era un breve stralcio di uno spettacolo più ampio che avremo occasione di vedere, per chi vorrà, nel mese di luglio presso il Monte di Pietà a Messina. Illuminanti le parole di Titti Mazza, la parola integrazione è usata ed abusata, lei sostiene che al di fuori dell'evento-spettacolo non esiste l'integrazione per i diversi, perchè non esiste "integrazione" senza l'esistenza di un progetto comune; gli attori dello spettacolo entrano così di diritto in un luogo a loro abitualmente se non negato sicuramente inusuale perchè hanno un progetto, che è lo spettacolo; impossibile rimanere indifferenti al pallone che rimbalza tra il pubblico, o al burattinaio che guida i fili della nostra vita urlandoci i nostri limiti e cosa possiamo o non possiamo fare. Una parte degli attori è stata anche autrice di un quadro, con la collaborazione dell'insegnante di pittura Elisabetta Origlio, donato alla Sala e divenendone ornamento stabile, lo spettacolo rimarrà così per sempre nella memoria un pò vetusta del luogo.

Anche il Delegato del Commissario Romano è stato "consolato" dalla qualità dello spettacolo, avendo dovuto rinunciare alla gita in barca alle isole Eolie per essere presente, ed ha rivolto un pensiero alla madre; la platea estremamente chic ed elegante, degna del San Carlo.

La compagnia teatrale, non serve dirlo, o forse si, è formata in gran parte da disabili, che sono stati in grado di fare qualcosa non è esattamente da tutti, Fabio La Rosa parla con eccessiva modestia di "decoro" in riferimento alla loro perfomance, ma c'è stato molto di più; era per me la seconda volta che accedevo alla sala, la prima volta lo scorso fine anno in occasione dell'incontro fra i sindaci dei comuni della provincia di Messina, in occasione del progetto "Masterplan", e lo spettacolo non è stato di egual spessore.

di Annamaria Raffa

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