Il consigliere provinciale chiede l'intervento del presidente della Provincia per scongiurare un danno economico che il territorio non può permettersi
“Quali iniziative la Provincia di Messina intende intraprendere per la salvaguardia dei posti di lavoro, delle professionalità e dell’economia derivanti dal vivaismo agrumicolo messinese?” A chiederlo è il consigliere provinciale dell’Udc Rosario Sidoti, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Provincia, Nanni Ricevuto.
L’esponente dell’Udc a Palazzo dei Leoni esprime preoccupazione, per le “misure di protezione contro la diffusione di organismi nocivi dei prodotti vegetali e per il rilascio dell’autorizzazione vivaistica ai sensi della vigente normativa oggetto di una recente nota emanata dall’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari”.
“L’applicazione letterale delle disposizioni nei tempi e modi previsti – ha affermato Sidoti – risulta, per gli operatori del settore di difficile applicazione in quanto tali norme non tengono conto delle difficoltà operative di applicazione della legge”.
Sidoti evidenzia che “i vivaisti agrumicoli, per affrontare la crisi che attanaglia il settore da un ventennio, hanno riconvertito il vivaismo agrumicolo tradizionale in vivaismo agrumicolo – ornamentale, a proprie spese e con investimenti notevoli. Tali sforzi hanno fatto sì che il florovivaismo agrumicolo della Provincia di Messina, diventasse il fiore all’occhiello della produzione florovivaistica”.
“L’applicazione delle nuove norme – ha sottolineato ancora il capogruppo dell’Udc a Palazzo dei Leoni – porterà ad un innalzamento dei costi di produzione e di conseguenza la non competitività delle nostre aziende con i competitor internazionali. Inoltre – ha aggiunto – le notevoli carenze strutturali del settore rendono ancora più allarmante la situazione”.
Sidoti evidenzia che il vivaismo agrumicolo ha costituito per la provincia di Messina un volano di sviluppo economico importante, con una notevole ricaduta occupazionale. “A seguito di queste nuove normative – ha affermato Sidoti – circa 250 aziende non hanno rinnovato la licenza per poter operare e c’è il serio rischio che altre centinaia di aziende si ritrovino nella stessa situazione, con una pericolosa ricaduta negativa per l’indotto del settore del vivaismo agrumicolo”.
Per questo Sidoti ha chiesto un intervento immediato al Presidente della Provincia, affinchè si scongiuri un danno economico che il territorio non può permettersi in un periodo di grave crisi.