Lunedì dalle assemblea organizzata dalle funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil. Crocè, Emanuele e Calapai: “Il Presidente Ricevuto deve dare risposte concrete ai precari che da 25 anni sono in servizio presso l’Ente Provincia”
Futuro incerto per i 98 precari di Palazzo dei Leoni. Lunedì prossimo, a partire dalle ore 11,30, i Segretari Generali della FP C.G.I.L., CISL FP e la UIL FPL Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai terranno, presso la provincia Regionale, l’assemblea sindacale del personale precario, per discutere delle iniziative da intraprendere per la stabilizzazione.
I tre segretari da tempo lanciano l’allarme in merito alla grave situazione di difficoltà in cui versano le casse della Provincia Regionale e temono che tale situazione possa comportare delle gravi conseguenze in merito alle procedure di stabilizzazione per i 98 precari, che ormai da venticinque anni prestano servizio presso l’Ente.
“Manifestiamo grande preoccupazione- dichiarano Crocè Emanuele e Calapai- per la condizione di stallo in cui versa l’Ente anche per l’assenza di scelte fattive e concrete da parte dell’Amministrazione Ricevuto. Mentre apriamo tavoli di concertazione in quasi tutti i posti di lavoro alla Provincia regionale, non è dato conoscere quali atti concreti sino ad oggi sono stati posti in essere in direzione della stabilizzazione dei lavoratori precari e quali ancora da adottare. Tutto ciò perché non si è avuta la possibilità di confrontarsi in quanto malgrado le reiterate richieste, disattendendo ogni regola, prassi e normativa, si é voluto lasciare fuori il sindacato confederale”.
“Perciò -continuano Crocè Emanuele e Calapai- è necessario aprire un tavolo di confronto per avviare l’iter procedurale entro il 31 dicembre 2012, termine entro il quale la l.r. 24 del 2012, tranne novità dell'ultima ora per la verità auspicabili, perderà ogni efficacia”.
100 persone precarie da 25 anni mi……………
Max 21..come sei simpatico..
Signori Precari, Signori Sindacalisti, pensate ad una stabilizzazione con umiltà, non pretendete il livello occupazionale basandolo sul titolo di studio in possesso ad ognuno, significherebbe mortificare le aspettative di tanti impiegati che aspettano da oltre venticinque anni dignitosamente un legittimo avanzamento di carriera. Questo provocherebbe una valanga di ricorsi a tutto svantaggio per tutti i lavoratori. Ne godrebbe soltanto l’Amministrazione che si potrebbe tirare fuori dicendo: Noi ci abbiamo provato.
CUI PRODEST !!
Dove sono i faciloni e i buffoncelli di corte che insultano chi parla di leggi e di conti?
Avete finalmente capito che siete stati sfruttati e presi in giro da pseudo-sindacalisti, che si sono costruiti la loro carriera dulle vostre aspettative?
Spero che la vostra situazione possa trovare uno sbocco soddisfacente, ma, come ho avuto modo di scrivere, sperare nel solo intervento della Regione, oberata di un debito di sei miliardi di euro e non in grado di pagare nemmeno le bollette della luce (non parliamo di stipendi, per cartità!!), è una pietosa utopia!
Potete sperare nella prossima campagna elettorale, ma le bugie hanno le gambe cortissime.
Ma siate umili ed acccontentatevi di quello che riusciranno a darvi.
Non sperate in posti dirigenziali.
Meglio uscieri che disoccupati.
Giuseppe Vallèra.
Sono tutti vincitori di regolare concorso?