Non è ancora arrivata all’attenzione dei consiglieri la delibera sul rendiconto, rimodulato dopo la bocciatura del Collegio dei revisori dei conti. Rabbia e perplessità di molti consiglieri comunali
Ritardi su ritardi, intoppi su intoppi. L’iter di approvazione del bilancio consuntivo 2013 è ancora fermo al palo. La delibera che ha praticamente stravolto la prima versione del consuntivo 2013, approvata dalla giunta lo scorso giugno, non è ancora uscita dagli uffici della Ragioneria, con grande rabbia dei consiglieri comunali, che vorrebbero iniziare ad analizzare il documento contabile in commissione bilancio ma sono impossibilitati a farlo.
Il presidente dell’organismo consiliare, Nicola Cucinotta, spiega di aver ricevuto un incartamento contenente la vecchia delibera; relativo parere (negativo) dei revisori dei conti; e la relazione del Collegio dei revisori sulla nuova delibera, che invece non è ancora stata trasmessa.
A rendere ancora più tortuoso il percorso che dovrà portare alla votazione del bilancio consuntivo da parte de Consiglio comunale sono le perplessità sorte a molti consiglieri circa l’insolita procedura che si sta seguendo. In aula, infatti, arriveranno e dovranno essere votate due delibere: una contenente la prima versione del rendiconto, bocciata dal Collegio dei revisori dei conti, e l’altra contenente la versione bis del consuntivo, che l’amministrazione preferisce chiamare maxi-emendamento ma che in realtà è un nuovo provvedimento, con dati e numeri relativi al bilancio consuntivo 2013 profondamente diversi da quelli che erano stati inizialmente inseriti nell’atto deliberativo presentato dalla giunta la estate scorsa. Basti pensare che la prima versione chiudeva con un attivo di oltre 6 milioni di euro, il documento rivisto e rimaneggiato chiude, invece, con un disavanzo di circa 2,5 milioni di euro (vedi correlati).
Molti consiglieri si chiedono perché l’amministrazione si sia ostinata a non voler ritirare la precedente delibera, come forse sarebbe stato più logico, e soprattutto se l’attuale procedura possa essere considerata legittima.
Procedure a parte, i rappresentanti del Civico Consesso si dicono ponti a spulciare tutti numeri del rendiconto 2013, sui cui pesa come un macigno il lungo elenco di criticità evidenziate dai revisori dei conti nella loro relazione (vedi correlato) ed aleggia l’ombra dell’inchiesta della Procura sui bilanci comunali relativi agli anni 2009-2011, senza dimenticare i reiterati ed inascoltati richiami della Corte dei Conti, che proprio recentemente è tornata a bacchettare duramente Comune di Messina (vedi correlato).
Va inoltre ricordati il consuntivo 2013, che fotografa gli ultimi sei mesi della gestione del commissario Croce ed i primi sei mesi della amministrazione Accorinti, non entra nel dettaglio dei rapporti con le società partecipate né dell’enorme mole dei debiti fuori bilancio. Per entrambi, l'esecuticùvo di Palazzo Zanca rimanda al Piano decennale di riequilibrio, su cui si attende il responso della sottocommissione ministeriale.
Danila La Torre
fermo al palo? nessuna paura,se i pali sono come quelli dell’isola pedonale c’è sempre la certezza che fermi non resteranno,semmai andranno
smontati.
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