Il piano di risanamento predisposto dall’azienda esitato con parere negativo. Melazzo: «Avevamo chiesto che fosse il sindaco a relazionare, ma non s’è fatto vedere». Pergolizzi: «Non si può votare a scatola chiusa»
Quando approderà in consiglio comunale non lo farà con un bel biglietto da visita, il piano di “salvataggio” dell’Atm. La delibera, predisposta dalla giunta Buzzanca, che prevede in particolare la messa in liquidazione dell’azienda trasporti, è stata esitata con parere negativo dalla commissione Partecipate di Palazzo Zanca. Una bocciatura che non ostacolerà la discussione in consiglio comunale, ma che rappresenta non certo il migliore degli inizi per il lungo iter politico-amministrativo del piano stesso. «Non si può votare a scatola chiusa la messa in liquidazione di un'azienda, senza aver chiari i progetti dell'Amministrazione», è il commento di Nello Pergolizzi, presidente della commissione Partecipate. Una ulteriore chiave di lettura della votazione la dà il presidente della commissione Bilancio, Giuseppe Melazzo dell’Udc: «Sono tanti i dubbi che fa sorgere il piano predisposto dall’Amministrazione, su tutti la mancanza di tempi certi, con l’impressione che alla fine il tentativo sia quello di passare la patata bollente a chi verrà dopo, rinviando di fatto il problema. Il voto negativo? Avevamo chiesto che fosse il sindaco stesso a relazionare ma non s’è fatto vedere. E’ sempre presente in commissione Ponte, dove può avere un po’ più di possibilità, ma quando ci sono da affrontare problemi gravi di natura amministrativa si guarda bene dal partecipare».
I passaggi chiave del piano (i dettagli QUI) prevedono la messa in liquidazione dell’Atm, primo passaggio da compiere proprio con la delibera esitata negativamente dalla commissione, un accordo Comune-sindacati sulla forza lavoro dell’azienda, la realizzazione di un nuovo piano della mobilità e la nascita di una o più aziende nuove che svolgano le attività fin qui messe in opera dall’Atm. Il tutto dovrebbe avvenire entro 20 mesi dall’approvazione in consiglio comunale della prima delibera, che adesso dopo il parere negativo della commissione approderà in aula. Molti, dunque, gli step, anche in Consiglio. E il primo passaggio lascia intendere che la strada sarà tutta in salita.
l’amministrazione di Buzzy???? tutti a casa..tutti a casa…tutti a casa-FRa poco arriva..Tutti a casa……..
“Bocciata in commissione la liquidazione dell’Atm”” La commissione consiliare, così come il Consiglio Comunale, hanno l’obbligo, per legge, di esaminare e di deliberare sui “!Conti consuntivi” dell’azienda relativi all’esercizio 2009 e prevedenti. Voglio ricordare ai consiglieri che compongono i due organismi sopracitati che il decreto legislativo 267/200 al sesto comma dell’articolo 114, che dettagliatamente si riporta, così recita: ” L’Ente locale (di riferimento Comune di Messina) conferisce il capitale di dotazione; determina le finalità e gli indirizzi; APPTOVA GLI ATTI FONDAMENTALI; esercita la vigilanza, verifica i risultati della gestione, provvede alla copertura degli eventuali costi sociali,” Per completezza, si riporta integralmente per la parte che interessa il richiamato o comma: 8 :” Ai fini di cui al comma 6 sono FONDAMENTALI I SEGUENTI ATTI: C) Conto Consuntivo A parte il fatto che il recente responso referendario potrebbe non consentire alcuna privatizzazione dell’azienda, rimane la impellente necessità, a parere dello scrivente,che sia la commissione consiliare competente che il Consiglio Comunale provvedano, al più presto, di esaminare e deliberare in relazione ai conto consuntivi relativi gli esercizi 2009 dell’Azienda giacente presso gli uffici dell’amministrazione, trattandosi di un obbligo previsto dalla legge, per non incorrere, possibilmente, nella violazione dell’articolo 328 del codice penale ” Rifiuto di atti d’ufficio”.