Lo sostiene la Uil, che critica l’immobilismo dell’amministrazione comunale ed elenca ciò che si sarebbe potuto e dovuto fare e non si è fatto
Volere è potere. E se l’attuale amministrazione comunale volesse davvero risolvere i problemi che attanagliano il Comune basterebbe mettere in atto alcune misure “pronte all’uso” e mantenere gli impregni presi.
Ne è convinta la Uil, che in una nota firmata dal segretario aziendale Emilio Di Stefano, dal segretario provinciale Giuseppe Calapai e dal segretario generale Costantino Amato denuncia «con forza l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale , reticente ad esitare quei provvedimenti utili ed indispensabili per economizzare e rendere più efficiente l’organizzazione degli Uffici e dei Servizi».
Secondo il sindacato, c’è un atto su tutti che potrebbe segnare la svolta per l’ente:«la deliberazione di giunta municipale n. 887 del 30/09/2010 con la quale si era provveduto a riorganizzazione la struttura dell’Ente e, in particolare, a ridurre il numero dei Dipartimenti e delle Aree, determinando una immediata previsione di un consistente risparmio per le casse comunali». Delibera a cui – accusa la Uil – «a distanza di 14 mesi l’Amministrazione comunale non ha ancora dato attuazione», nonostante gli effetti postivi che ne scaturirebbero, puntualmente elencati dai tre segretari.
«Di certo – scrivono Di Stefano, Calapai e Amato – qualora la suddetta deliberazione fosse resa esecutiva, l’ente eviterebbe anche: l’assegnazione di incarichi dirigenziali ad “interim” su posizioni che con la nuova struttura organizzativa risulterebbero già soppresse; l’assommarsi di più incarichi in capo ai dirigenti che, ormai da tempo lamentano l’evidente impossibilità di svolgere efficacemente le loro funzioni in più di due dipartimenti, tra l’altro dislocati in luoghi diversi; che dipartimenti strategici vengano diretti con incarichi ad “interim” formalmente di durata solo bimestrale e prorogati sistematicamente ormai da anni, con grave ripercussioni sull’attività di programmazione della gestione amministrativa, tecnica e contabile, necessaria per il raggiungimento degli obbiettivi e il miglioramento di servizi resi ai cittadini; ed infine eviterebbe il concretizzarsi di future richieste di “mansioni superiori” da parte di funzionari che oggi esercitano determinate funzioni dirigenziali vicarie che, come sancito da ultimo dalla Corte di Cassazione, costituiscono gravissimo pregiudizio per l’Ente».
I motivi per essere scontenti non si fermano alla mancata attuazione della delibera di cui sopra e Di Stefano, Calapai e Amato motivi ricordano polemicamente che «a distanza di quasi 2 anni, l’amministrazione non ha ancora provveduto a revocare i bandi di reclutamento di dirigenti, già contestati a suo tempo, redatti in assoluta violazione di norme vigenti, comportando così il blocco delle assunzioni delle necessarie professionalità dirigenziali». C’è poi il nodo precari:« non risultano ancora adottati – sottolinea la Uil – i provvedimenti già concordati con le organizzazioni sindacali relativi alla programmazione triennale del fabbisogno del personale 2011-2013 ed i piani di assunzione 2011 – 2012, propedeutici ed indispensabili per la definitiva stabilizzazione del Personale Precario ai sensi della legge regionale n. 24 del 29/12/2010, mettendone a rischio la loro definitiva stabilizzazione». In ultimo i tre rappresentanti sindacali segnalano «gli ingiustificabili ritardi registrati in merito alla liquidazione degli istituti contrattuali relativi all’anno 2010, della produttività primo semestre anno 2011, nonché della costituzione del fondo 2011 e relativa destinazione».
Il menù è ricco, all’amministrazione Buzzanca il compito di decidere come e soprattutto quando servirlo. (DLT)