Consiglieri e vice-sindaco proveranno a decidere insieme gli step per sciogliere il nodo delle 13 criticità riscontrate dai revisori dei conti nel consuntivo 2013. Intanto è anche iniziata la corsa contro il tempo per approvare il Piano decennale di riequilibrio, che dovrà essere approvato entro la prossima settimana
Dissesto sì o dissesto no? Il Comune di Messina si trova ad un bivio ed i prossimi giorni saranno decisivi per conoscere il futuro dell’ente. Dopo la “bocciatura” del bilancio consuntivo 2013 da parte dei revisori dei conti, l’amministrazione comunale si è messa già al lavoro per apportare i correttivi richiesti dall’organo di revisione, anche se adesso, per tutti, a Palazzo Zanca, la priorità delle priorità è il Piano decennale di riequilibrio, che dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale entro mercoledì 3 settembre.
“Archiviato” il consuntivo 2013, anche il Collegio dei revisori dei conti si è buttato a capofitto nell’analisi e verifica contabile della manovra finanziaria, alla quale dovrà allegare una relazione di accompagnamento. Il presidente Dario Zaccone e gli altri due componenti del Collegio, Federico Basile e Giuseppe Zingales contano di consegnare il parere, obbligatorio ma non vincolante, entro sabato. Lunedì sera tornerà a riunirsi il Consiglio comunale ma in conferenza dei capigruppo è stato deciso di proseguire la normale attività deliberativa, riprendendo i lavori con la votazione della delibera rimasta in stand-by sull’incremento degli stalli nel mercato rionale di Villaggio Aldisio. Del resto, la commissione bilancio ha calendarizzato una serie di incontri ed audizioni che andranno avanti sino martedì 2 settembre. E’,dunque , quasi scontato che il Piano di riequilibrio vada in Aula martedì sera o addirittura mercoledì, cioè l’ultimo giorno utile. Come ormai prassi in quel di Palazzo Zanca, tanto nell’era “pre-Accorinti” come in quella Accorinti.
Ed in effetti le differenze tra il passato ed il presente sembrano davvero poche in ambito finanziario. L’entusiasmo mostrato dall’assessore al bilancio e vice-sindaco Guido Signorino nell’annunciare la chiusura in attivo del bilancio consuntivo 2013 e l’avvio di un percorso di risanamento del Comune (vedi correlato) ricorda tanto l’entusiasmo del suo predecessore, Orazio Miloro, quando sbandierava il taglio dei costi delle bollette telefoniche di Palazzo Zanca come un provvedimento chiave per ridurre gli sprechi di palazzo ed iniziare un percorso virtuoso dell’ente . Per Signorino e per l’intera giunta Accorinti è, invece, il taglio alle spese di rappresentanza la medaglietta da mettersi al petto. Peccato che per coprire la voragine nei conti del Comune non bastano proclami vuoti ,destinati inevitabilmente a scontrarsi con il peso dei numeri. E a fare la differenza non erano certo le bollette telefoniche durante l’amministrazione Buzzanca e non possono essere neanche le spese di rappresentanza.
Le criticità riscontrate nel bilancio consuntivo 2013 sono tutt’altro che “soft” (vedi correlati)e soprattutto dimostrano che questa amministrazione – esattamente come quelle che l’hanno preceduta – punta più sull’apparenza che sulla sostanza dei numeri. Meglio un bilancio al “photoshop” che al naturale, meglio apparire sani e stabili che esserlo davvero. L’operazione verità e la trasparenza sui conti sono rimaste promesse da campagna elettorale, a tal punto che sul fronte finanziario i maggiori oppositori la giunta Accorinti ce li ha in casa. I consiglieri comunali di “Cambiamo Messina dal Basso”, con in testa Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, guardano con sospetto all’azione politico-amministrativa di Signorino e annunciano battaglia in Aula sia sul consuntivo che sul piano di riequilibrio. Per loro, che credono davvero in un cambiamento dal basso, non possono essere i cittadini a pagare gli errori della politica, vecchia e nuova.
Per fortuna dell’amministrazione Accorinti , il Consiglio comunale è composto da 40 consiglieri e nelle ultime settimane in Aula si è formata una maggioranza di ferro, composta da Pd, Udc, Fi, e Dr. La cronaca dell’ultimo anno ci dice che questi partiti sono pronti a impallinare tutti i provvedimenti presentati dalla giunta Accorinti, dall’isola pedonale alle unioni civili , tranne quelli di natura finanziaria, su cui i consiglieri si giocano la loro stessa poltrona. Dopo la stroncatura del consuntivo 2013, solo il Gruppo Consiliare dei DPR ha criticato l’operato della giunta, sottolineando, in un comunicato, – che «il documento prodotto dai Revisori ha messo a nudo la enorme difficoltà gestionale ed amministrativa sia della macchina amministrativa che di quella burocratica, così come disegnata da questa amministrazione». Dagli altri partiti un silenzio tombale, anzi da parte di molti consiglieri è persino arrivata la piena disponibilità a sedersi attorno ad un tavolo e decidere insieme gli step per la rimodulazione del consuntivo 2013, anche per non essere costretti a bocciare in Aula il documento contabile. Proprio oggi, i consiglieri che compongono l’ufficio di presidenza della Commissione Bilancio (Nicola Cucinotta del Pd e Pippo Trischitta di Forza Italia, in forse la presenza di Carlo Abbate dei Dr) il vice-sindaco Signorino ed i revisori dei Conti si riuniranno per concordare come sciogliere il nodo delle 13 criticità.
Insomma, se le unioni civili dividono Giunta e Consiglio, causando fratture insanabili, i bilanci comunali uniscono. Cosa può l’amore di fronte agli interessi?
Danila La Torre
Purché ci risparmino la frase rituale che ogni anno ci propinano: ” È l’ultima volta! Il prossimo anno…”
Purché ci risparmino la frase rituale che ogni anno ci propinano: ” È l’ultima volta! Il prossimo anno…”
Chapeau, Dott.ssa La Torre!
Chapeau, Dott.ssa La Torre!
Qui c’è poco da sciogliere.
I fatti sono fatti ed i numeri sono numeri.
La relazione dei Revisori dei Conti HA DEMOLITO il ridicolo castello di carte messo su da signorino per far credere di avere risanato, di colpo, la situazione debitoria pregressa.
Il comune è in deficit e questo è un dato incontrovertibile.
Al suo posto, una qualsiasi società privata sarebbe stata dichiarata dalla Magistratura in bancarotta.
Non fatevi ingannare dal diluvio di inutili chiacchiere della zia Maria.
Cerca di arrampicarsi sugli specchi, ma è un penoso e ridicolo tentativo per difendere il suo padrone.
Conosco chi si cela dietro il nicknamre della zia Maria e finire così, dopo una vita di comunale represso, non è dignitoso.
FACCIAMO UN POCO DI CHIAREZZA!!!!!!
1) In virtù dell’ articolo 244 del TUEL, «si ha stato di dissesto finanziario se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte».
La dichiarazione di dissesto finanziario è adottata, tramite apposita deliberazione, dal Consiglio Comunale e deve valutare le cause che hanno determinato il dissesto. La deliberazione non è revocabile, deve essere accompagnata da una dettagliata relazione dell’organo di revisione economico finanziaria (e questa già c’è!!!) che analizzi le cause che hanno provocato il dissesto ed è trasmessa, entro 5 giorni dalla data di esecutività, al Ministero dell’interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei Conti competente per territorio
2) Molteplici sono le conseguenze.
Ne citrerò solo alcune.
In primis, i provvedimenti esecutivi già decretati non possono essere portati a compimento e quelli pendenti verranno canmcellati.
Ciò significa che i creditori prenderanno un pugno di mosche.
Il comune non potrà contrarre mutui.
Per le imposte e le tasse locali, diverse dalla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, le aliquote e le tariffe di base vengono innalzate nella misura massima consentita: la delibera non è revocabile ed ha efficacia per cinque anni.
Per i messinesi il brutto deve ancora venire.
Per la TASSA DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI gli enti che hanno dichiarato il dissesto devono applicare MISURE TARIFFARIE che assicurino complessivamente la COPERTURA INTEGRALE DEI COSTI di gestione del servizio.
Ciò significa, detto in soldoni, che le tasse per i rifiuti saranno aumentate fino alla copertura INTEGRALE del servizio da parte dl cittadino.
Quindi anche 10, 20 o 30 volte e, comunque, in misura tale da scaricare TUTTO IL COSTO sugli cittadini messinesi.
Quindi, non solo su coloro che hanno votato renatino, ma, anche e purtroppo, su coloro che hanno capito per tempo con chi avevano a che fare ed hanno messo in moto il cervello.
Bel risultato per una città che affoga nella rumenta.
Lo stesso per mense scolastiche, scuolabus e case di riposo.
Con il dissesto si hanno inevitabilmente risvolti economici e politici,con il ridimensionamento della spesa per i costi del lavoro ed il collocamento in disponibilità del personale eccedente.
L’ente locale dissestato è, infatti, obbligato a rideterminare la dotazione organica, dichiarando eccedente il personale comunque in servizio e in sovrannumero rispetto ai rapporti medi dipendenti-popolazione (definiti in base al decreto emanato con cadenza triennale dal Ministero dell’Interno), fermo restando l’obbligo di accertare le compatibilità di bilancio.
QUINDI: POSSIBILI LICENZIAMENTI A VALANGA TRA IL PERSONALE COMUNALE.
I dipendenti dichiarati in eccedenza sono collocati in disponibilità.
Pessime notizie anche per i PRECARI. La spesa per il personale a tempo determinato deve essere ridotta a non oltre il 50 per cento della spesa media sostenuta a tale titolo per l’ultimo triennio antecedente l’anno cui l’ipotesi si riferisce.
Ovviamente, I PRECARI saranno i primi ad ESSERE MANDATI VIA.
QUINDI: CERTISSIMI LICENZIAMENTI A VALANGA TRA I PRECARI, che, calcoli alla mano, saranno TUTTI licenziati, visto che il Comune avrà interesse, per molteplici ed ovvie ragioni, a tenersi solo i dipendenti a tempo indeterminato.
Chissà cosa dirà Fotia, con la sua fissa per i vigili precari.
Potenza dei parenti degli amici!!!
3)Infine, tralasciando il fatto che i politici riconosciuti responsabili andranno incontro a sanzioni tipo incandidabilità ed altre amenità, vediamo il lato giudiziario.
Gli amministratori degli ultimi 5 ANNI (compresi anche renatino e soci), a prescindere dalle pene detentive, dovranno RIFONDERE IL DANNO.
Il malato ormai è morto ed è inutile consumare ossigeno.
Si prenda atto della situazione e si tirino le somme.
Mi scuso se sono stato prolisso, ma con questo post intendo sgombrare il campo da illusioni e baggianate messe in giro ad arte, per sminuire il significato di ciò che significherà il dissesto, visto da troppi come la panacea per tutti i mali, tacendo o ignorando che per almeno 5 anni significherà lacrime e sangue per una comunità ridatta, sin da oggi alla disperazione.
Le responsabilità vanno ascritte, INTEGRALMENTE, ad una giunta di incapaci, che non ha saputo (o voluto?) rimediare ai danni che sapevano, da sempre, avrebbero trovato conquistando la poltrona di sindaco.
In ogni caso, un merito va riconosciuto a renatino: essersi sempre presentato con una misera maglietta ed a piedi nudi è stato un messaggio subliminale.
Non voleva dire: siamo semplici.
No.
Voleva dire: siamo con le pzze al culo.
George
Qui c’è poco da sciogliere.
I fatti sono fatti ed i numeri sono numeri.
La relazione dei Revisori dei Conti HA DEMOLITO il ridicolo castello di carte messo su da signorino per far credere di avere risanato, di colpo, la situazione debitoria pregressa.
Il comune è in deficit e questo è un dato incontrovertibile.
Al suo posto, una qualsiasi società privata sarebbe stata dichiarata dalla Magistratura in bancarotta.
Non fatevi ingannare dal diluvio di inutili chiacchiere della zia Maria.
Cerca di arrampicarsi sugli specchi, ma è un penoso e ridicolo tentativo per difendere il suo padrone.
Conosco chi si cela dietro il nicknamre della zia Maria e finire così, dopo una vita di comunale represso, non è dignitoso.
FACCIAMO UN POCO DI CHIAREZZA!!!!!!
1) In virtù dell’ articolo 244 del TUEL, «si ha stato di dissesto finanziario se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte».
La dichiarazione di dissesto finanziario è adottata, tramite apposita deliberazione, dal Consiglio Comunale e deve valutare le cause che hanno determinato il dissesto. La deliberazione non è revocabile, deve essere accompagnata da una dettagliata relazione dell’organo di revisione economico finanziaria (e questa già c’è!!!) che analizzi le cause che hanno provocato il dissesto ed è trasmessa, entro 5 giorni dalla data di esecutività, al Ministero dell’interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei Conti competente per territorio
2) Molteplici sono le conseguenze.
Ne citrerò solo alcune.
In primis, i provvedimenti esecutivi già decretati non possono essere portati a compimento e quelli pendenti verranno canmcellati.
Ciò significa che i creditori prenderanno un pugno di mosche.
Il comune non potrà contrarre mutui.
Per le imposte e le tasse locali, diverse dalla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, le aliquote e le tariffe di base vengono innalzate nella misura massima consentita: la delibera non è revocabile ed ha efficacia per cinque anni.
Per i messinesi il brutto deve ancora venire.
Per la TASSA DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI gli enti che hanno dichiarato il dissesto devono applicare MISURE TARIFFARIE che assicurino complessivamente la COPERTURA INTEGRALE DEI COSTI di gestione del servizio.
Ciò significa, detto in soldoni, che le tasse per i rifiuti saranno aumentate fino alla copertura INTEGRALE del servizio da parte dl cittadino.
Quindi anche 10, 20 o 30 volte e, comunque, in misura tale da scaricare TUTTO IL COSTO sugli cittadini messinesi.
Quindi, non solo su coloro che hanno votato renatino, ma, anche e purtroppo, su coloro che hanno capito per tempo con chi avevano a che fare ed hanno messo in moto il cervello.
Bel risultato per una città che affoga nella rumenta.
Lo stesso per mense scolastiche, scuolabus e case di riposo.
Con il dissesto si hanno inevitabilmente risvolti economici e politici,con il ridimensionamento della spesa per i costi del lavoro ed il collocamento in disponibilità del personale eccedente.
L’ente locale dissestato è, infatti, obbligato a rideterminare la dotazione organica, dichiarando eccedente il personale comunque in servizio e in sovrannumero rispetto ai rapporti medi dipendenti-popolazione (definiti in base al decreto emanato con cadenza triennale dal Ministero dell’Interno), fermo restando l’obbligo di accertare le compatibilità di bilancio.
QUINDI: POSSIBILI LICENZIAMENTI A VALANGA TRA IL PERSONALE COMUNALE.
I dipendenti dichiarati in eccedenza sono collocati in disponibilità.
Pessime notizie anche per i PRECARI. La spesa per il personale a tempo determinato deve essere ridotta a non oltre il 50 per cento della spesa media sostenuta a tale titolo per l’ultimo triennio antecedente l’anno cui l’ipotesi si riferisce.
Ovviamente, I PRECARI saranno i primi ad ESSERE MANDATI VIA.
QUINDI: CERTISSIMI LICENZIAMENTI A VALANGA TRA I PRECARI, che, calcoli alla mano, saranno TUTTI licenziati, visto che il Comune avrà interesse, per molteplici ed ovvie ragioni, a tenersi solo i dipendenti a tempo indeterminato.
Chissà cosa dirà Fotia, con la sua fissa per i vigili precari.
Potenza dei parenti degli amici!!!
3)Infine, tralasciando il fatto che i politici riconosciuti responsabili andranno incontro a sanzioni tipo incandidabilità ed altre amenità, vediamo il lato giudiziario.
Gli amministratori degli ultimi 5 ANNI (compresi anche renatino e soci), a prescindere dalle pene detentive, dovranno RIFONDERE IL DANNO.
Il malato ormai è morto ed è inutile consumare ossigeno.
Si prenda atto della situazione e si tirino le somme.
Mi scuso se sono stato prolisso, ma con questo post intendo sgombrare il campo da illusioni e baggianate messe in giro ad arte, per sminuire il significato di ciò che significherà il dissesto, visto da troppi come la panacea per tutti i mali, tacendo o ignorando che per almeno 5 anni significherà lacrime e sangue per una comunità ridatta, sin da oggi alla disperazione.
Le responsabilità vanno ascritte, INTEGRALMENTE, ad una giunta di incapaci, che non ha saputo (o voluto?) rimediare ai danni che sapevano, da sempre, avrebbero trovato conquistando la poltrona di sindaco.
In ogni caso, un merito va riconosciuto a renatino: essersi sempre presentato con una misera maglietta ed a piedi nudi è stato un messaggio subliminale.
Non voleva dire: siamo semplici.
No.
Voleva dire: siamo con le pzze al culo.
George
George abbiamo capito il tuo odio personale…. verso la giunta… adesso sta zitto che sono dieci anni che ti tappi gli occhi… adesso c’è chi vuole lavorare anche sbagliando… ma non sono criticoni e s++++++++++++++++++++
+++++++++++quando ci vuole vuole…!
George abbiamo capito il tuo odio personale…. verso la giunta… adesso sta zitto che sono dieci anni che ti tappi gli occhi… adesso c’è chi vuole lavorare anche sbagliando… ma non sono criticoni e s++++++++++++++++++++
+++++++++++quando ci vuole vuole…!
l’ultimo bilancio positivo risale quando Pertini era preseidente… ma di che cavo.. parli…
l’ultimo bilancio positivo risale quando Pertini era preseidente… ma di che cavo.. parli…
i consiglieri pronti a votare il bilancio risanato,ma da chi??,se no vanno a casa ed a casa non vogliono andare.
i consiglieri pronti a votare il bilancio risanato,ma da chi??,se no vanno a casa ed a casa non vogliono andare.
Lei sbaglia e di grosso.
1) L’odio è un sentimento che non mi appartiene. Conosco benissimo Renato Accorinti, so quali sono i suoi pregi ed i suoi difeeti. I secondi, tuttavia, sono tanti e tali che porteranno Messina nel baratro. Rd i fatti mi stanno dando ragione.
2) “adesso sta zitto che sono dieci anni che ti tappi gli occhi”. Il tuo insulso commento mi fa capire che sei nuovo del sito e che ignori i commenti che ho scritto nei confronti dei predecessori del tuo sindaco, molto più pesanti di quelli che sono solito scrivere su renatino. Minacciare nascondendosi dietro l’anonimato è simbolo di vigliaccheria. Firmati con le tue generalità e metti, per favore, il suo indirizzo. Un giorno ti farò la piacevolissima sorpresa di trovarmi faccia a faccia con te.
3) “adesso c’è chi vuole lavorare anche sbagliando”. No, lavorare per una pubblica amministrazione, sapendo di farlo male è un preciso reato. O lavorano bene o passano la mano.
Infine,permettimi una considerazione finale.
Comprendo la tua rabbia ed il tuo livore nei confronti di chi, come me, sbertuccia una amministrazione di dilettanti allo sbaraglio, ma, mi rendo conto che sarà estremamente difficile, dovresti sforzarti di capire che chi è causa del suo male pianga se stesso.
Fammi, lavorare, ragazzino.
George.
Lei sbaglia e di grosso.
1) L’odio è un sentimento che non mi appartiene. Conosco benissimo Renato Accorinti, so quali sono i suoi pregi ed i suoi difeeti. I secondi, tuttavia, sono tanti e tali che porteranno Messina nel baratro. Rd i fatti mi stanno dando ragione.
2) “adesso sta zitto che sono dieci anni che ti tappi gli occhi”. Il tuo insulso commento mi fa capire che sei nuovo del sito e che ignori i commenti che ho scritto nei confronti dei predecessori del tuo sindaco, molto più pesanti di quelli che sono solito scrivere su renatino. Minacciare nascondendosi dietro l’anonimato è simbolo di vigliaccheria. Firmati con le tue generalità e metti, per favore, il suo indirizzo. Un giorno ti farò la piacevolissima sorpresa di trovarmi faccia a faccia con te.
3) “adesso c’è chi vuole lavorare anche sbagliando”. No, lavorare per una pubblica amministrazione, sapendo di farlo male è un preciso reato. O lavorano bene o passano la mano.
Infine,permettimi una considerazione finale.
Comprendo la tua rabbia ed il tuo livore nei confronti di chi, come me, sbertuccia una amministrazione di dilettanti allo sbaraglio, ma, mi rendo conto che sarà estremamente difficile, dovresti sforzarti di capire che chi è causa del suo male pianga se stesso.
Fammi, lavorare, ragazzino.
George.
mancu chi scuole serali………………
mancu chi scuole serali………………
Cara Danila LA TORRE, da ottima cronista ti stai impegnando a studiare attentamente i documenti contabili del nostro Comune, lo fanno anche i tuoi lettori a differenza della stragrande maggioranza dei Consiglieri Comunali, ai quali non gliene può fregar di meno, ma lo facciamo in contesto in cui sappiamo bene di avere a che fare con carta straccia. Basta saper far di conto per capire che la Regione Siciliana è tecnicamente fallita, i grandi Comuni, come Messina, Palermo e ancora di più Catania sono anch’essi tecnicamente falliti, sono tenuti in vita da escamotage contabili e legislativi, a cui sono costretti a prestarsi i revisori dei conti ma anche i magistrati contabili della Corte dei Conti, lo scopo è evitare disordini sociali e mantenere quel sistema di interessi legato ai politici, che vive di spesa corrente e procura voti nelle urne. In prima fila ci sono le Banche, a cui paghiamo interessi passivi salatissimi, e l’aggressione legale pilotata per mantenere una fetta degli operatori della giustizia. I picciuli nel bilanci di previsione ci sono, ma nella realtà dei flussi di cassa non ce n’è nemmeno l’odore. Fino ad oggi si è governato gli enti locali disocciando il principio contabile della competenza con quello dei reali flussi di cassa, il disastro è sotto gli occhi di tutti. La scusa bella e buona è che gli enti locali non sono aziende come le altre, scecchi ca cuda, lo sono, semmai non hanno scopo di lucro, ma rendere servizi ai cittadini comportandosi come un buon padre di famiglia. Basterebbe applicare il principio della competenza finanziaria nella direzione, che gli incassi e i pagamenti, giuridicamente perfezionati, a regola d’arte per capici meglio, siano imputati all’esercizio finanziario nei quali vengono a scadenza, ci saremmo risparmiati quella montagna di RESIDUI, utilizzati per inficiare i risultati di amministrazione, oppure accanto al principio autorizzatorio del bilancio annuale e pluriennale di previsione, introdurre l’obbligo delle previsioni di cassa, a questo proposito le rilevazioni SIOPE del tesoriere dovrebbero servire come sensori di allarme. Mariedit da due mesi lancia l’allarme di una SPESA CORRENTE di Palazzo Zanca fuori controllo, finanziata in gran parte da picciuli che sono solo sulla carta straccia, quella delle anticipazioni di cassa. A questo proposito il fuoriclasse del PARTITO DEMOCRATICO, Enzo Bianco, sindaco di Catania, si finanzia solamente con anticipazioni di cassa, infatti gli interessi pagati dai catanesi nel 2013 per anticipazioni pari a € 400.957.711, sono stati € 4.221.724, cifre che fanno impallidire le nostre, € 876.624 di interessi a fronte di anticipazioni per € 196.244.487. Scrivere queste cose sotto il sole di agosto può generare ironia, ma la gente di Sicilia sa bene di essere alla resa dei conti, la pacchia sta per finire.
Cara Danila LA TORRE, da ottima cronista ti stai impegnando a studiare attentamente i documenti contabili del nostro Comune, lo fanno anche i tuoi lettori a differenza della stragrande maggioranza dei Consiglieri Comunali, ai quali non gliene può fregar di meno, ma lo facciamo in contesto in cui sappiamo bene di avere a che fare con carta straccia. Basta saper far di conto per capire che la Regione Siciliana è tecnicamente fallita, i grandi Comuni, come Messina, Palermo e ancora di più Catania sono anch’essi tecnicamente falliti, sono tenuti in vita da escamotage contabili e legislativi, a cui sono costretti a prestarsi i revisori dei conti ma anche i magistrati contabili della Corte dei Conti, lo scopo è evitare disordini sociali e mantenere quel sistema di interessi legato ai politici, che vive di spesa corrente e procura voti nelle urne. In prima fila ci sono le Banche, a cui paghiamo interessi passivi salatissimi, e l’aggressione legale pilotata per mantenere una fetta degli operatori della giustizia. I picciuli nel bilanci di previsione ci sono, ma nella realtà dei flussi di cassa non ce n’è nemmeno l’odore. Fino ad oggi si è governato gli enti locali disocciando il principio contabile della competenza con quello dei reali flussi di cassa, il disastro è sotto gli occhi di tutti. La scusa bella e buona è che gli enti locali non sono aziende come le altre, scecchi ca cuda, lo sono, semmai non hanno scopo di lucro, ma rendere servizi ai cittadini comportandosi come un buon padre di famiglia. Basterebbe applicare il principio della competenza finanziaria nella direzione, che gli incassi e i pagamenti, giuridicamente perfezionati, a regola d’arte per capici meglio, siano imputati all’esercizio finanziario nei quali vengono a scadenza, ci saremmo risparmiati quella montagna di RESIDUI, utilizzati per inficiare i risultati di amministrazione, oppure accanto al principio autorizzatorio del bilancio annuale e pluriennale di previsione, introdurre l’obbligo delle previsioni di cassa, a questo proposito le rilevazioni SIOPE del tesoriere dovrebbero servire come sensori di allarme. Mariedit da due mesi lancia l’allarme di una SPESA CORRENTE di Palazzo Zanca fuori controllo, finanziata in gran parte da picciuli che sono solo sulla carta straccia, quella delle anticipazioni di cassa. A questo proposito il fuoriclasse del PARTITO DEMOCRATICO, Enzo Bianco, sindaco di Catania, si finanzia solamente con anticipazioni di cassa, infatti gli interessi pagati dai catanesi nel 2013 per anticipazioni pari a € 400.957.711, sono stati € 4.221.724, cifre che fanno impallidire le nostre, € 876.624 di interessi a fronte di anticipazioni per € 196.244.487. Scrivere queste cose sotto il sole di agosto può generare ironia, ma la gente di Sicilia sa bene di essere alla resa dei conti, la pacchia sta per finire.
Fino a quando i comuni dovranno erogare servizi costosi come mense, trasporti, raccolta rifuti facendo pagare a tutti cifre simboliche, a fronte di costi reali enormemente superiori non ne usciremo più.
Quando, ad esempio, nei nidi pubblici, l’accesso è consentito a gente (soprattutto stranieri) che dichiara una miseria, a fronte di un tenore di vita elevato (basta vedere le autovetture in loro possesso), gli italiani rimarranno non solo sempre fuori, ma si dovranno fare carico del pagamento del servizio, mediante la fiscalità generale, di quel servizio cui essi avrebbero diritto se non fosse per le frodi messe in atto da chi non viene controllato e perseguito.
Il servizio di raccolta rifiuti dovrebbe fare riferimento a diverse voci: numero dei componenti il nucleo familiare, reddito reale, tenore di vita, condizioni ed ubicazione degli immobili.
Tutto dovrebbe partire da una feroce lotta all’evasione.
Se poi ci mettessimo anche amministratori competenti ed onesti sarebbe il massimo.
George.
Fino a quando i comuni dovranno erogare servizi costosi come mense, trasporti, raccolta rifuti facendo pagare a tutti cifre simboliche, a fronte di costi reali enormemente superiori non ne usciremo più.
Quando, ad esempio, nei nidi pubblici, l’accesso è consentito a gente (soprattutto stranieri) che dichiara una miseria, a fronte di un tenore di vita elevato (basta vedere le autovetture in loro possesso), gli italiani rimarranno non solo sempre fuori, ma si dovranno fare carico del pagamento del servizio, mediante la fiscalità generale, di quel servizio cui essi avrebbero diritto se non fosse per le frodi messe in atto da chi non viene controllato e perseguito.
Il servizio di raccolta rifiuti dovrebbe fare riferimento a diverse voci: numero dei componenti il nucleo familiare, reddito reale, tenore di vita, condizioni ed ubicazione degli immobili.
Tutto dovrebbe partire da una feroce lotta all’evasione.
Se poi ci mettessimo anche amministratori competenti ed onesti sarebbe il massimo.
George.
Egr. Signore, mi ha convinto: Renatino può fare il maestro ad Enzo Bianco.
Quella messinese è la migliore Giunta che esiste in Italia.
Non lo avevo capito, pensavo di avere da fare con parolai, invece sono un insieme di scienziati che hanno la volontà, ed avranno la costanza, di continuare ad operare nell’interesse dei cittadini.
Infatti:
– è allo studio la quarta ordinanza anti TIR con la quale sarà prevista la chiusura ermetica degli scali portuali di qualsiasi sito, facendo in modo che nessuno possa disturbare la quiete eterna dei messinese;
– stanno per essere predisposte le fettuccine gialle, non quelle con lo zafferano per il pranzo, ma quelle che delimiteranno la pista ciclabile nella sua interezza, per l’intera carreggiata del circuito cittadino (al momento limitato a Via Garibaldi, Via T. Cannizzaro, e Via Cavour) per consentire una maggiore sicurezza ai cicloamatori che sempre più frequentemente affollano quella esistente;
– sarà trasformata in permanente l’isola pedonale di via dei Mille con ampliamento a Via Giordano Bruno, entrambe fino a Via Santa Cecilia;
– sarà attrezzata la Caserma in Bisconte per essere adibita a mensa per i nuovi poveri (commercianti falliti), mentre quella per i vecchi poveri sarà allocata al Distretto Militare;
– gli insegnanti di ginnastica senza laurea, quindi per raccomandazione, saranno interessati per un eventuale incarico diplomatico nell’area del Tibet.
Ciò fatto potremmo pensare all’esportazione di questa grandissima saggezza amministrativa ed organizzativa.
Lei dove vuole andare? Farò del mio meglio per accontentarLa.
Egr. Signore, mi ha convinto: Renatino può fare il maestro ad Enzo Bianco.
Quella messinese è la migliore Giunta che esiste in Italia.
Non lo avevo capito, pensavo di avere da fare con parolai, invece sono un insieme di scienziati che hanno la volontà, ed avranno la costanza, di continuare ad operare nell’interesse dei cittadini.
Infatti:
– è allo studio la quarta ordinanza anti TIR con la quale sarà prevista la chiusura ermetica degli scali portuali di qualsiasi sito, facendo in modo che nessuno possa disturbare la quiete eterna dei messinese;
– stanno per essere predisposte le fettuccine gialle, non quelle con lo zafferano per il pranzo, ma quelle che delimiteranno la pista ciclabile nella sua interezza, per l’intera carreggiata del circuito cittadino (al momento limitato a Via Garibaldi, Via T. Cannizzaro, e Via Cavour) per consentire una maggiore sicurezza ai cicloamatori che sempre più frequentemente affollano quella esistente;
– sarà trasformata in permanente l’isola pedonale di via dei Mille con ampliamento a Via Giordano Bruno, entrambe fino a Via Santa Cecilia;
– sarà attrezzata la Caserma in Bisconte per essere adibita a mensa per i nuovi poveri (commercianti falliti), mentre quella per i vecchi poveri sarà allocata al Distretto Militare;
– gli insegnanti di ginnastica senza laurea, quindi per raccomandazione, saranno interessati per un eventuale incarico diplomatico nell’area del Tibet.
Ciò fatto potremmo pensare all’esportazione di questa grandissima saggezza amministrativa ed organizzativa.
Lei dove vuole andare? Farò del mio meglio per accontentarLa.
Purtroppo debbo contraddirLa. Non è roba loro amministrare.
Potrà chiedere “erano meglio quelli di prima?”.
Le risponderei: “erano capaci e buoni a farsi i fatti loro”.
Pensa che non si potevano trovare amministratori capaci ed onesti?
Se la risposta dovesse essere negativa non resta altro che invitare Renatino a chiudere la bocca, imparando ad ascoltare, e cercare collaborazione attiva e fattiva.
Se mi posso permettere, Le suggerisco di limitare il Suo entusiasmo ed evitare parole grosse, che non trovano alcuna giustificazione.
Purtroppo debbo contraddirLa. Non è roba loro amministrare.
Potrà chiedere “erano meglio quelli di prima?”.
Le risponderei: “erano capaci e buoni a farsi i fatti loro”.
Pensa che non si potevano trovare amministratori capaci ed onesti?
Se la risposta dovesse essere negativa non resta altro che invitare Renatino a chiudere la bocca, imparando ad ascoltare, e cercare collaborazione attiva e fattiva.
Se mi posso permettere, Le suggerisco di limitare il Suo entusiasmo ed evitare parole grosse, che non trovano alcuna giustificazione.
Cara Danila LA TORRE non dovrebbe essere complicato per SIGNORINO accontentare ZACCONE, in fondo chiede atti terreni, nulla di trascendentale. Al primo punto il presidente mette il serpente velenoso dei RESIDUI, chiede di determinarli daccapo, si riferisce a quelle RISORSE e CAPITOLI di spesa individuati nella relazione, non sono tanti. Al secondo chiede di ricominciare da zero per l’accertamento dei FITTI ATTIVI degli anni pregressi il 2013, non dovrebbe essere complicato. Al terzo, entra ancora in scena il serpente velenoso dei RESIDUI. ZACCONE liberatosi politicamente da BUZZANCA, riacquista il suo occhio esperto di contabile, si è accorto di un disallineamento tra i residui cancellati e quelli individuati nelle determine dei dirigenti, ci sarà un simposio con i burocrati di Palazzo Zanca per rimediare. Poi la regolarizzazione contabile della sanzione beccata per il non rispetto del patto di stabilità 2011. Come ho più volte commentato, i RESIDUI concorrono al risultato di amministrazione, a mio avviso lo inficiano, infatti ZACCONE ne chiede l’eventuale rideterminazione, parlo del RISULTATO. Dulcis in fundo il presidente liberato chiede giustamente la revisione dei parametri obiettivo, in particola quello riferito al costo del PERSONALE. Cara Danila, CHI CI VOLI!
Cara Danila LA TORRE non dovrebbe essere complicato per SIGNORINO accontentare ZACCONE, in fondo chiede atti terreni, nulla di trascendentale. Al primo punto il presidente mette il serpente velenoso dei RESIDUI, chiede di determinarli daccapo, si riferisce a quelle RISORSE e CAPITOLI di spesa individuati nella relazione, non sono tanti. Al secondo chiede di ricominciare da zero per l’accertamento dei FITTI ATTIVI degli anni pregressi il 2013, non dovrebbe essere complicato. Al terzo, entra ancora in scena il serpente velenoso dei RESIDUI. ZACCONE liberatosi politicamente da BUZZANCA, riacquista il suo occhio esperto di contabile, si è accorto di un disallineamento tra i residui cancellati e quelli individuati nelle determine dei dirigenti, ci sarà un simposio con i burocrati di Palazzo Zanca per rimediare. Poi la regolarizzazione contabile della sanzione beccata per il non rispetto del patto di stabilità 2011. Come ho più volte commentato, i RESIDUI concorrono al risultato di amministrazione, a mio avviso lo inficiano, infatti ZACCONE ne chiede l’eventuale rideterminazione, parlo del RISULTATO. Dulcis in fundo il presidente liberato chiede giustamente la revisione dei parametri obiettivo, in particola quello riferito al costo del PERSONALE. Cara Danila, CHI CI VOLI!
Non pensò sia corretto definirli capaci.
Farsi i fatti propri ed essere capaci hanno livelli di difficoltà decisamente differenti.
Amministrare una città con tutti i sacri rismi secondo me è più difficile che farsi i fatti propri.
Non hanno dimostrato le loro capacità, ne è dimostrazione lo stato attuale.
Chi sa fregare il prossimo non è detto che sia altrettanto bravo ad aiutarlo.
Cordialmente
Salvatore
Non pensò sia corretto definirli capaci.
Farsi i fatti propri ed essere capaci hanno livelli di difficoltà decisamente differenti.
Amministrare una città con tutti i sacri rismi secondo me è più difficile che farsi i fatti propri.
Non hanno dimostrato le loro capacità, ne è dimostrazione lo stato attuale.
Chi sa fregare il prossimo non è detto che sia altrettanto bravo ad aiutarlo.
Cordialmente
Salvatore
E’ semplicemente RIDICOLO a questo punto pensare seriamente che si possa emendare il consuntivo 2013 che altro non è che la foto di quanto inefficiente e disastrosamente squilibrata sia la situazione contabile dell’Ente. Per modificarla si devono prendere subito decisioni almeno per presentare un consuntivo 2014 in regola. cosa che allo stato mi sembra già difficile, figurarsi modificare il 2013 già chiuso! Certo qualche aggiustamento è possibile ma non sarà sufficiente a sanare tutte le lacune che la Corte dei Conti dovrà evidenziare nuovamente come già fatto anche dai Revisori! Quanto al piano decennale, a mio parere, viste le premesse ed il suo contenuto non potrà che essere rigettato dalla Commissione Ministeriale sentita la Corte dei Conti con l’ennesima richiesta di allineamento alle norme vigenti. Forse potremo riproporlo, magari tra qualche anno…. Intanto ogni giorno che passa il deficit aumenta!
E’ semplicemente RIDICOLO a questo punto pensare seriamente che si possa emendare il consuntivo 2013 che altro non è che la foto di quanto inefficiente e disastrosamente squilibrata sia la situazione contabile dell’Ente. Per modificarla si devono prendere subito decisioni almeno per presentare un consuntivo 2014 in regola. cosa che allo stato mi sembra già difficile, figurarsi modificare il 2013 già chiuso! Certo qualche aggiustamento è possibile ma non sarà sufficiente a sanare tutte le lacune che la Corte dei Conti dovrà evidenziare nuovamente come già fatto anche dai Revisori! Quanto al piano decennale, a mio parere, viste le premesse ed il suo contenuto non potrà che essere rigettato dalla Commissione Ministeriale sentita la Corte dei Conti con l’ennesima richiesta di allineamento alle norme vigenti. Forse potremo riproporlo, magari tra qualche anno…. Intanto ogni giorno che passa il deficit aumenta!