Decisione all'unanimità. Chiesta la revisione del tetto di spesa. Le modalità della protesta saranno sancite dopo l'audizione dei sindacati all'Ars
Cgil e Uil, con le relative articolazioni quanto alla Funzione pubblica, si schierano con decisione a fianco dei lavoratori dell’ospedale Papardo, che hanno proclamato lo stato d’agitazione. «Salvare l’ospedale Papardo non è un mero slogan, ma rappresenta il fortissimo allarme lanciato dalla Cgil, dalla Uil e dalla Fvm-Fismu a tutela dei cittadini/utenti messinesi», si evidenzia nella nota stampa che dà conto della «partecipatissima Assemblea dei lavoratori» tenutasi in mattinata per fare il punto sul «grave ridimensionamento» cui si andrebbe incontro, in caso d’applicazione del nuovo tetto di spesa assegnato dall’Assessorato regionale alla Salute.
In realtà, con un greve -11,2% il Papardo «è stata l’unica Azienda sanitaria siciliana a cui è stata sottratta una rilevante quota di finanziamento regionale», che per tutte le altre è cresciuto. Dai 79 milioni 924mila euro di quattro anni fa, si è adesso planati a 71 milioni 870mila. E questo, benché il numero di posti-letto nel nosocomio peloritano sia nettamente aumentato, passando da 324 a 363 nel 2019, salendo di altri 28 posti-letto a seguito del decreto assessorile n. 614/2020 a causa dell’emergenza-pandemia. Complessivamente, 67 posti-letto in più ma, al contempo, 149 dipendenti in meno (diminuiti da 1.494 a 1.345). Uno «scippo» che i lavoratori ritengono «non più tollerabile» nei confronti di un’azienda più che produttiva, ricca di professionalità importanti, che ha risposto positivamente all’istante alla necessità impellente di garantire posti-Covid e che serve un territorio vastissimo.
L’assemblea ha visto tra i presenti i segretari provinciali di Cgil e Uil Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi, i segretari provinciali dei sindacati di categoria Fp-Cgil Francesco Fucile e Uil-Fpl Giuseppe Calapaj, ma anche i direttori di struttura complessa, l’on. Antonio De Luca componente della VI Commissione ”Servizi sociali e sanitari”, l’assessore comunale alle Politiche sociali Alessandra Calafiore e la consigliera comunale Antonella Russo. Al termine, richiesta all’unanimità la revisione del tetto di spesa e decisa la proclamazione dello stato d’agitazione di tutto il personale.
Le modalità della mobilitazione saranno invece definite in relazione agli esiti dell’audizione dei sindacati in VI Commissione dell’Ars, il primo giugno prossimo.