Nonostante le segnalazioni quattro tram su sei hanno continuato a viaggiare mettendo a rischio l'incolumità dei conducenti. Durissimo botta e risposta tra l'Orsa e il Direttore Atm Conte, il sindacato ha scritto al commissario Spicuzza chiedendo di evitare che gli autori dello sfascio possano ambire a governare il rilancio.
La vicenda dei tram che viaggiano con i parabrezza lesionati è destinata a creare pesanti strascichi. Il sindacato Orsa lo scorso 6 marzo aveva denunciato i rischi per i conducenti e i passeggeri per quei parabrezza danneggiati di quattro dei sei tram che nel frattempo hanno regolarmente continuato a svolgere il servizio. Bastava una semplice sostituzione. Questa era stata la richiesta che il sindacato aveva messo nero su bianco in un documento indirizzato al Direttore Generale dell’Atm e al Direttore Esercizio Tranvia. Nel frattempo nessuno però ha provveduto a risolvere il problema. Il 3 aprile l’Orsa ha girato la denuncia all’Ustif e all’Ispettorato del Lavoro. E da lì è esploso il caos per il paventato rischio della prosecuzione del servizio stesso. Dall’Atm il 4 aprile è arrivata la risposta firmata dal commissario Spicuzza in cui l’azienda spiegava di aver già ricevuto il materiale necessario per effettuare le sostituzioni dei parabrezza, assicurando il tempestivo intervento per la risoluzione del problema e confidando in un rapporto di reciproca collaborazione. Ma dal Direttore dell’Atm Claudio Conte sono arrivate repliche pesanti alle denunce dell’Orsa che ha ripreso carta e penna per indirizzare una nuova nota al commissario Spicuzza.
“Quanto accaduto oltre ad evidenziare la conclamata incapacità gestionale, ripropone la tattica diversiva del Direttore Generale che sistematicamente risponde con denuncia alla denuncia per distogliere l’attenzione dal problema. In risposta alla denuncia sindacale volta al mantenimento dei canoni di sicurezza e supportata dalle annose segnalazioni scritte sui libri di bordo di ogni singola vettura, il Direttore ha rilanciato con l’accusa di fantomatici ignoti all’interno dell’azienda che, non si capisce con quale fine, passerebbero le giornate a lesionare i parabrezza delle vetture del tram; tattica già vista qualche anno addietro quando lo stesso Direttore poneva l’accento sulla clamorosa ‘cogestione politico/sindacale’ evocata per rispondere alle richiesta di Dimissioni dei vertici aziendali avanzata dall’Or.S.A. La cortina di fumo per coprire l’inadeguatezza della dirigenza assume i connotati del tragicomico e c’è da giurare che anche questa volta l’istruttoria del Direttore, che dovrebbe rintracciare i maniaci distruttori di parabrezza, non porterà a nulla”.
L’Orsa va avanti e dice che “in tema di ‘torbido’ e di cogestione aziendale/sindacale il Direttore avrebbe tanto da chiarire. Ad esempio, la mancata applicazione dei provvedimenti disciplinari comminati ad alcuni dipendenti, prima accusati di assenteismo e poi clamorosamente graziati dopo aver cambiato sigla sindacale. Per non parlare degli avanzamenti di carriera nella fase in cui è già difficile pagare gli stipendi”.
L’Orsa chiede al commissario Atm Spicuzza una dura presa di posizione nei confronti del Direttore. In un momento in cui si prova a riorganizzare opportunamente il Trasporto Pubblico Locale, il sindacato è pronto a condividere il percorso che si annuncia impopolare quanto necessario ma non è più disposto a giustificare le dinamiche che negli anni hanno portato al fallimento. “Chiediamo -conclude il sindacato- di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per evitare che gli autori dello sfascio possano ambire a governare il rilancio”. (Francesca Stornante)
Cito:”“Chiediamo -conclude il sindacato- di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per evitare che gli autori dello sfascio possano ambire a governare il rilancio””.
Domanda: Quindi se tanto mi da tanto anche i sindacati fuori?anzi, chiedo scusa, chi gli ha permesso di fare per anni quello che volevano dentro l’azienda.
Per il resto senza voler difendere o accusare qualcuno ci sarebbe da dire che Conte come il messinese buddaci che un programma di una Tv locale ha recentemente descritto, invece di gridare all’untore, avrebbe dovuto, in totale silenzio, fare una bella denuncia alle autorità competenti che fatti i dovuti accertamenti tipo qualche bella ripresa video gli avrebbero permesso o no di prendere i provvedimenti del caso senza portare in scena l’ennesima commedia di De Filippo…
Francamente una polemica incentrata su 4 parabrezza può emozionare soltanto gli amici dell’ORSA in questo momento di gravissima crisi economico finanziaria dell’ATM.
Tuttavia solo qualche precisazione è d’obbligo:
– condivido pienamente l’operato del Direttore di Esercizio della Tranvia, il quale, con risorse finanziarie prossime allo zero, ha preferito indirizzare le Officine verso riparazioni maggiormente prioritarie, anzichè verso la riparazione di parabrezza che nessun pregiudizio alla sicurezza dell’esercizio hanno arrecato ed arrecano; peraltro tali riparazioni sono già in corso;
– riguardo la “accusa” di voler “distogliere l’attenzione” non si sa bene da cosa, (visto che siamo ogni giorno su tutti gli organi di informazione), rilevo solo che la “attenzione” sui parabrezza è stata accesa proprio dall’ORSA con una denuncia del tutto infondata all’USTIF;
– riguardo all’appello rivolto al sig. Commissario di “utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per evitare che gli autori dello sfascio possano ambire a governare il rilancio”, devo dire che è un appello da me assolutamente condiviso, a condizione che vengano estromessi tutti, ma proprio tutti, gli autori dello sfascio.
– da ultimo, solo per sdrammatizzare, una nota di….colore! Deve essere certamente una casualità se questa fibrillazione dell’ORSA, degna di miglior causa, interviene in corrispondenza dell’adozione di provvedimenti che, mio malgrado, sono andati ad incidere su alcuni particolari settori dell’Azienda.
Ringrazio i lettori di Tempostretto e la redazione per…l’attenzione!
ing. Claudio Conte
Ing. Conte, le faccio una semplice domanda:
In tanti anni di sua permanenza all’ATM, cosa ha fatto per evitare il disastro?
Dica ai lettori di Tempostretto quanto ha percepito negli anni di sua permanenza in una azienda che xxxxxxxxxx.Mi risulta(forse erroneamente) che i maneger debbano essere pagati in base al rendimento dell’azienda che dirigono. Lei ha reso qualcosa in questa azienda?
La ringrazio nel caso voglia rispondere, anche se credo non voglia o non sia in grado.
Che dei parabbrezza lesionati siano il problema dei problemi del trasporto pubblico di questa città, la dice molto lunga sulle reali responsabilità e commistioni esistenti all’interno dell’azienda Atm,dove per anni tutti hanno taciuto e permesso qualsiasi cosa a discapito dell’utente.Ho la sensazione che Messina non avrà mai un vero sistema di trasporto pubblico ,moderno ed efficiente, in quanto chi ha determinato lo sfascio è ancora al suo posto,dipendenti ,sindacati ,dirigenti e a breve tornerenno i soliti politici con le mani in pasta.
ATM MESSINA
Il Direttore Generale (€ 145.800 lorde/anno) dal 1997 ad oggi, 15 anni, è certamente:
1)il primo responsabile dello sfascio dell’ ATM. Un’ intera cittadinanza non puo’ utilizzare il servizio pubblico per detta incapacità.
2) E’ certamente responsabile di non avere programmato l’ acquisto di nuovi autobus, gradualmente, per lotti, negli anni.
3) E’ responsabile di non pubblicare la contabilità sul sito, né la gestione del personale: presenze, assenze etc.. i cittadini non hanno alcuna informazione.
4) E’ responsabile di aver avvallato assunzioni ultronee, e tra l’ altro, senza alcun concorso per la valutazione delle competenze.
Ci sono città dove il servizio rende “entrate” al Comune. Qui, al contrario, nel 2011 il Comune ha versato 16.000.000 euro; nel business plan della nuova società si chiedono 21.000.000/anno dal Comune, oltre le entrate. Troppo semplice.
Penso che, per buon senso, bisogna ricominciare da una S.p.a snella; assumendo con concorsi pubblici rigorosi (non a servizio di qualche politico senza scrupoli) il numero necessario (si vedano le migliori gestioni di altre città) di dirigenti, impiegati, autisti, meccanici e bigliettai.
Questo sarebbe un servizio di buona politica per la città. Da qui potrebbe iniziarsi una strada diversa per Messina. Attenzione la gente è stanca … altro che sdrammatizzare a parole…occorre ripristinare servizi e legalità.
Inviterei il Direttore Generale dell’ ATM, visto che lo stesso ha lunga esperienza nell’ azienda ATM, essendo in tale ruolo da circa 15 anni, con stipendi annuali a sei cifre, a chiarire per quale motivo i cittadini messinesi, tra i servizi normalmente affidati al Comune, non possano disporre del trasporto pubblico su autobus.
In un momento storico in cui finalmente è notevole l’ attenzione verso i problemi dell’ ambiente, tale mancanza, che ci costringe tutti, senza alternative a prendere l’ auto, è uno degli handicap più evidenti per i cittadini messinesi.
Dovrebbe essere evidente che, prima di spendere ancora i relativamente pochi euro del comune, (circa 21.000.000/anno è la richiesta del Business plan) , euro corrisposti con sacrifici dai contribuenti, si faccia un’ attenta analisi, relativa al disastro ATM, indicando motivazioni e responsabilità in merito al mancanza di programmazione nell’ acquisto dei mezzi nel tempo, alla mancata selezione del personale, dei quadri e dei dirigenti, eventualmente alla mancata opposizione ad assunzioni clientelari, al fine di non ripetere i medesimi errori ed ingiusti profitti nella nuova SPA.