Si è trattato di un gruppo di profughi salvati al largo del Canale di Sicilia, mentre su un barcone malandato effettuavano la traversata della speranza, dalle coste libiche a quelle siciliane.
Proseguono senza sosta gli sbarchi nel Porto di Messina, in uno scenario paradossale che sfoggia, da un lato, la lussuosa nave da crociera della MSC e, dall’altro, la Monte Sperone della Guardia di Finanza. La prima, attraccata in bella vista a salutare la città, ospita turisti e viaggiatori estivi. La seconda, defilata al Molo Marconi, ospita 288 sopravvissuti.
197 uomini, 56 donne e 35 bambini hanno messo piede in città poco dopo le 17.30, accolti come sempre dalla macchina organizzativa coordinata dalla Prefettura di Messina. Ad attendere i migranti c’era il personale dell’Asp, dell’Usmaff, della CRI, le associazioni di volontariato. A garantire sicurezza, c’erano le Forze dell’Ordine, della Capitaneria di Porto e della Guardia Costiera.
Si è trattato di un gruppo di profughi salvati al largo del Canale di Sicilia, mentre su un barcone malandato effettuavano la traversata della speranza, dalle coste libiche a quelle siciliane. Sono stati raggiunti dalla nave Monte Sperone della GdF, fatti salire a bordo e poi dirottati direttamente a Messina. Qui, dopo esser stati visitati, sono stati fatti salire sui vari pullman e smistati nei centri di prima accoglienza del PalaNebiolo, all’Annunziata, e dell’ex Caserma di Bisconte, a Camaro. (Veronica Crocitti)
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