Lo smantellamento nello Stretto da parte delle Ferrovie ha un altro tassello: chi userà le navi dei privati per attraversare e poi prendere il treno usufruirà di sconti sia sulla Caronte che su Trenitalia..... Accordo analogo con Liberty Lines
Le prime avvisaglie si sono avute a fine luglio, con i pullman di BUS Italia(gruppo Ferrovie) che per attraversare lo Stretto hanno iniziato a utilizzare le navi del gruppo privato Caronte-Tourist, scatenando le ire dei sindacati (leggi qui).
Adesso spuntano all’orizzonte accordi anomali direttamente tra Trenitalia e Caronte Tourist, come denuncia in una nota l’Orsa preparando una nuova mobilitazione insieme al movimento. Probabilmente il disegno di smantellamento della flotta Fs dallo Stretto si appresta ad essere definitivo, nonostante una recente legge preveda la nascita di una società di traghettamento pubblica sempre appartenente al gruppo FS.
“Dopo i pullman regionali di BUS ITALIA (gruppo F.S.) che attraversano lo Stretto di Messina con le navi della flotta privata e sono posti in clamorosa concorrenza al servizio ferroviario della Sicilia arriva l’accordo di Trenitalia con i traghettatori privati del gruppo Caronte&Tourist- si legge nella nota a firma di Mariano Massaro e Giuseppe Terranova, rispettivamente Orsa Navigazione ed Orsa Ferrovie- Nel sito internet dell’armatore privato si legge: “Grazie all'accordo tra Trenitalia e il Gruppo Caronte & Tourist sarà possibile viaggiare in treno e traghetto a tariffe scontate”. In buona sostanza dopo BUS Italia, anche l’azienda Trenitalia del gruppo F.S. snobba le flotte navali RFI e Bluferries, interne allo stesso gruppo F.S., e stringe accordi con la concorrenza”.
Nella nota sindacale si evidenzia come l’accordo preveda anche “Vantaggi per i clienti Caronte&Tourist che partono o raggiungono Napoli, Salerno, Milazzo, Messina, Palermo e Villa S. Giovanni utilizzando i treni nazionali Trenitalia (Frecce, InterCity e InterCity Notte)”;
In sostanza è la stessa Trenitalia che invita gli utenti ad abbandonare il servizio ferroviario a lunga percorrenza da e per la Sicilia per utilizzare le navi dei privati ed attraversare lo Stretto e raggiungere, a piedi, la stazione di Villa San Giovanni (e viceversa).
“Se al descritto accordo si aggiunge che in questi giorni RFI ha costituito una nuova società per gestire il traghettamento veloce, sottraendo fondi al contratto di servizio per la continuità territoriale (treno su nave)- proseguono i sindacalisti– ne consegue che le aziende dell’Holding F.S. agiscono di concerto per eliminare definitivamente il servizio ferroviario a lunga percorrenza e il traghettamento dei treni,stringendo accordi con la concorrenza privata. Le iniziative aziendali suesposte, oltre a stridere fortemente con l’etica societaria, sono chiaramente volte a sopprimere il diritto alla continuità territoriale ferroviaria da e per la Sicilia, con pesanti ricadute sull’utenza e sui livelli occupazionali”
E’ un nuovo capitolo di una guerra che ha finora visto perdere soprattutto gli utenti, i siciliani, costretti a condizioni veramente vergognose per accedere al servizio ferroviario e sempre più “indietro” rispetto ad altre realtà, come la Sardegna, giusto per fare un solo esempio, che da decenni si vedono garantito e rispettato il diritto alla continuità territoriale. Analogo accordo, segnala l'Orsa è con Liberty Lines
Rosaria Brancato
Demandare il traghettamento ai privati non sarebbe un grosso errore se questi offrissero un servizio più efficiente (come del resto avviene in atto) e concorrenziale sotto il profilo economico (cosa che invece non succede!). Ma ciò che è incomprensibile è che non esiste una vera concorrenza in proposito; anzi lo Stato ha lasciato mano libera all’unico operatore privato. Creare una sana concorrenza vorrebbe dire spingere le compagnie ad offrire un servizio sempre più efficiente a prezzi sicuramente più competitivi nonché creare nuovi posti di lavoro. Inoltre si favorirebbe il ritorno a quella “continuità territoriale” con la cugina Calabria che in altri tempi ha realizzato ottimi rapporti commerciali, turistici, affettivi!
I siciliani penalizzati? No cara Brancato ma solo i messinesi sono penalizzati perché l’altra parte dei siciliani gravita sugli aeroporti di catania e palermo.