Parchi archeologici e musei, la protesta: appalti in scadenza, 80 lavoratori a rischio

Parchi archeologici e musei, la protesta: appalti in scadenza, 80 lavoratori a rischio

Redazione

Parchi archeologici e musei, la protesta: appalti in scadenza, 80 lavoratori a rischio

sabato 27 Luglio 2024 - 11:30

Le tre imprese che gestiscono i siti culturali nel messinese e nel siracusano alle prese con le date di fine appalto. Falciglia: "Tutelare chi lavora"

TAORMINA – La battaglia dei lavori del raggruppamento temporaneo di imprese formato da Auditus srl, Momento srl e Civita Sicilia srl non accenna a placarsi. Nei giorni scorsi è stata presentata una diffida all’assessorato e al dipartimento dei Beni culturali della Regione Siciliana.

I luoghi interessati

A inviare il documento sono stati, come spiegato nel comunicato inviato dal coordinatore delle biglietterie di Teatro Antico di Taormina, Isola Bella e Museo di Naxos Gianmarco Falciglia, i professionisti che lavorano nelle biglietterie, i bookshop e i punti ristoro dei parchi archeologici e dei luoghi della cultura della Sicilia orientale, tra cui Teatro antico di Taormina, Museo e area archeologica di Naxos, Museo naturalistico regionale di Isola bella, Museo regionale di Messina Accascina, Parco archeologico di Tindari, Villa romana di Patti, Museo archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari, Area archeologica della Neapolis di Siracusa, Galleria regionale di palazzo Bellomo, Museo archeologico regionale Paolo Orsi e Castello Maniace di Siracusa.

La vicenda

L’oggetto del contendere sono i due decreti con cui il dirigente generale Mario La Rocca ha indicato la fine della concessione dell’appalto per le aziende per cui lavorano i dipendenti: il 30 settembre scadrà quello per i siti di Messina, il 31 ottobre, invece, per l’area di Siracusa. Il problema, si legge nella nota, è che non sono state indicate soluzioni per garantire ai lavoratori la continuità del proprio lavoro e del servizio. E quindi il rischio è che 80 lavoratori oggi dipendenti possano trovarsi senza occupazione, visto che manca una clausola che faccia da vincolo tra l’operatore uscente e quello subentrate che porti all’assunzione dei dipendenti attuali.

Falciglia ha spiegato: “Quello che chiediamo alle autorità regionali è di indire un tavolo di confronto per consentire la tutela di noi 80 dipendenti, attualmente impegnati con professionalità e dedizione nei servizi integrati presso i luoghi della cultura e parchi archeologici dell’isola, definiti spesso dai politici motore pulsante dell’economia siciliana, viste le importanti fruizioni che ogni anno questi siti registrano in Sicilia”.

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