Domenica ingressi gratis nel Museo e area archeologica di Naxos, al Teatro antico e alI'Isola Bella di Taormina.
TAORMINA – Tombe e palmenti preistorici, sacro e profano prima dei Greci in Sicilia saranno il tema di domenica 1° marzo al Parco Archeologico Naxos Taormina.
Come ogni prima del domenica del mese, porte aperte ai visitatori con ingresso gratuito nei siti del Parco Naxos Taormina. E con l’allungamento delle ore di luce, nei siti del Parco – il Museo e area archeologica di Naxos, il Teatro antico e Isola Bella a Taormina – si protrarrà l’orario di apertura: dal 1° al 15 marzo i siti saranno infatti aperti dalle 9 alle 17; mentre dal 16 al 31 marzo fino alle 17.30.
Le due iniziative del Parco
Due saranno le proposte d’intrattenimento. Per famiglie con bambini, l’appuntamento è al mattino con i laboratori didattici realizzati in collaborazione con Civita Sicilia e le sue archeologhe. Tema del 1°marzo sarà “Un giallo al Museo”, con un’indagine che trasformerà i piccoli partecipanti in esperti detective a caccia di indizi fra i reperti nelle teche per risolvere uno strano caso. Appuntamento al bookshop del Museo di Naxos, alle 10.30, e prenotazione al 335.730.43.78.
Per i grandi, invece, l’appuntamento stavolta è pomeridiano, sarà al Museo di Naxos ed organizzato come sempre in collaborazione con NaxosLegge e Fulvia Toscano: tema del giorno la preistoria e le tracce dell’uomo preistorico nel territorio. Si avvicenderanno due ospiti particolarmente apprezzati dal sempre più folto pubblico delle passeggiate archeofilosofiche della prima domenica del mese.
Alle 16 comincia l’archeologo Massimo Cultraro che con “Segni e forme del sacro nella Sicilia prima dei Greci” illustrerà come il “bisogno di spiritualità” – e la ricerca di un essere superiore, di una divinità – fosse comune anche agli uomini e alle donne della preistoria.
A seguire, dalle 17, l’astrofisico Andrea Orlando presenterà i risultati di un progetto durato cinque anni sul censimento dei siti rupestri della Valle dell’Alcàntara, fra tombe a grotticella e palmenti scavati nella roccia arenaria e persino grotte di scorrimento lavico custodite nella valle e frequentate dall’uomo preistorico. “Uno studio dell’Università di Roma – spiega Orlando – sta cercando di datare alcuni manufatti che sembrano risalire al tempo protostorico. Sono siti pressochè sconosciuti e abbandonati che necessiterebbero di studi e valorizzazione”.