La Ragioneria di Stato ha dato parere negativo agli emendamenti che stanziavano 30 milioni di euro in tre anni per il servizio ex Metromare. "Basta promesse- protesta il deputato nazionale Enzo Garofalo, firmatario della propoosta- Questo no mi obbliga a richiamare il governo nei confronti delle sue responsabilità verso la nostra terra. Dimostri con i fatti e non con gli slogan quali progetti ha per il sud".

La Ragioneria di Stato affonda i 30 milioni di euro per Metromare e scatena le ire del parlamentare messinese Enzo Garofalo, firmatario degli emendamenti che avrebbero garantito il collegamento veloce tra le sponde nel triennio 2015-2018, dando ossigeno ad un servizio destinato ad affogare (vedi articolo allegato).

Dopo il via libera della Commissione nazionale trasporti si attendeva il voto della Camera agli emendamenti inseriti nel Ddl alla legge di stabilità, ma il parere negativo della Ragioneria di Stato ha dato il colpo di grazia all’unica speranza di avere finanziamenti spalmati nei tre anni ed in misura tale da garantire un servizio all’altezza delle esigenze. Invece resteremo ancora una volta “appesi” all’orologio costretti ad elemosinare risorse che il governo darà come al solito in corner, quando, il 31 dicembre scadrà l’ennesima proroga.

“ Basta con le promesse e le buone intenzioni- tuona il deputato nazionale del Ncd Enzo Garofalo, firmatario dell’emendamento- Il parere negativo espresso dalla Ragioneria di Stato sull'emendamento che prevedeva il finanziamento triennale di Metromare mi ha deluso e mi obbliga a richiamare il Governo di fronte alle sue responsabilità nei confronti della nostra terra. Governo deve dire, una volta per tutte, quali sono i progetti per il Meridione e deve dimostrare nei fatti e non solo per slogan di credere in un progetto di sviluppo del Sud”.

Come chiarisce il parlamentare è probabile (ma a questo punto dovremmo fare tutti come San Tommaso e aspettare i fatti…) che il ministro Lupi, così come ha garantito anche oggi, troverà un finanziamento in calcio d’angolo per il bando di Metromare da inserire nella legge di Stabilità “ma-s piega Garofalo- il problema, come ho più volte denunciato è la situazione generale di arretratezza del sistema dei trasporti”.

Appena la scorsa settimana l’esponente del Nuovo centro destra ha presentato un’interrogazione al ministro Lupi in merito alla gravissima situazione del traghettamento dei treni, divenuta ancor più pesante dopo l’addio di Bluferries al porto storico. I disagi vanno dalle attese per i passeggeri dei treni costretti a restare in stazione a volte fino a 50 minuti fino all’arrivo della nave, fino a quelli dei pendolari e dei pedoni che, nei week end e negli orari serali, quando cioè il servizio ex Metromare non funziona, sono costretti a servirsi della Caronte per raggiungere la sponda calabra, dal momento che le ferrovie non garantiscono più il collegamento passeggeri. Ulteriore dettaglio non da poco è che la Caronte fa la sponda con Villa San Giovanni, pertanto chi deve raggiungere Reggio Calabria è costretto a subire ulteriori disagi negli orari e nei giorni non garantiti da ex Metromare. In barba alla continuità territoriale ed all’area integrata dello Stretto.

“L'alternativa quindi è quella di raggiungere gli imbarcaderi privati che attraccano ad un chilometro dalla stazione di Villa- prosegue Garofalo- con la conseguenza che i passeggeri, di qualunque età, in qualunque condizione fisica compresi anziani, invalidi, donne incinte, famiglie con bambini e con bagagli al seguito sono costretti a percorrere a piedi la strada che dall'approdo porta alla stazione. Consentire a FS di proseguire questo atteggiamento di disattenzione e disinteresse nei confronti della Sicilia equivale a condannare i cittadini del Sud ad essere tagliati fuori da qualsiasi ipotesi di sviluppo e crescita. Il punto non è solo il servizio di collegamento rapido Metromare dunque: anche i trasferimenti aerei dalla Sicilia costano sempre di più e offrono sempre meno tratte. Come possono svilupparsi industria, commercio, turismo se per percorrere i tre chilometri che separano Messina da Villa San Giovanni in treno si impiega lo stesso tempo che ci vuole da Catania per arrivare a Milano in aereo?”

Invece di fare passi in avanti si fanno solo indietro e il parere negativo della Ragioneria ci riporta indietro persino nel tempo e mette a serio rischio la stabilità degli interventi che invece sono indispensabili nello Stretto. Il ministro Lupi ha promesso impegno e soldi, e finora, l’unica cosa che non è mai mancata sono le promesse, quanto ai finanziamenti, arrivano sempre di meno, sempre all’ultimo minuto e sempre come risultato di pressanti richieste e non come riconoscimento di un diritto.

“La verità è che si è affidato per anni il miglioramento del trasporto nello Stretto al progetto del Ponte e sospesa la realizzazione di quello non si è pensato ad offrire un'alternativa che potesse rispondere all'esigenza degli abitanti siciliani in modo definitivo. Ponte o non ponte a queste istanza si deve comunque rispondere. E' questo che pretendiamo. Non basta Metromare. I cittadini vogliono risposte e la politica deve darle perché altrimenti oltre al danno della mancanza di realizzazione di un progetto alternativo al Ponte avremo la beffa di sentirci anche dire che da noi è stato speso un miliardo di euro. Peccato che quel miliardo sarà servito solo per pagare una penale”.

Rosaria Brancato