Continua il dibattito sull'organico della Polizia Municipale di Messina. Oggi la nota da parte del Silpol che esprime una presa di posizione analoga a quella promossa qualche giorno fa dalla presidente del consiglio comunale Emilia Barrile.
L'area metropolitana di Messina, tra le più grandi in Italia, non può continuare a contare solamente su poco più di 300 unità di polizia Municipale; per questo servono deroghe normative-economico-finanziarie dal governo nazionale che favoriscano un aumento dell'organico . Questa è la presa di posizione da parte del Sindacato italiano lavoratori polizia locale (Silpol). Presa di posizione analoga a quella espressa qualche giorno fa dalla presidente del consiglio comunale, Emilia Barrile, che ha chiesto all'amministrazione di portare questo problema all'attenzione del governo nazionale.
Secondo le disposizioni della legge 48/2017 gli unici provvedimenti consentiti sono la stabilizzazione dei precari, già in itinere, e l'assunzione di operatori stagionali o il turn-over per tentare di abbassare l'età media e sostituire gli agenti che, via via, andranno in quiescenza, restando, tuttavia, inalterato il numero delle unità.
Unità che, se non fossero state congelate dalla suddetta legge 48, ammonterebbero a 566 agenti, secondo la delibera commissariale 407/2013; addirittura a 1108 secondo i parametri fissati dal decreto assessoriale regionale del 1993.
"Apprezziamo certamente la nota della Presidente del consiglio comunale di Messina – scrive il segretario provinciale della Silpol, Giuseppe Gemellaro – che coglie gli aspetti di una realtà che ormai da anni ci affanniamo a rappresentare ai nostri interlocutori istituzionali, perché accanto alle condizioni soggettive e lavorative degli operatori della Polizia Locale di Messina, si sottolinea in tutta la sua drammaticità, il rischio del mantenimento e della qualità dei servizi in proiezione futura, per un’ area metropolitana tra le più grandi d’Italia e con una connotazione geografica sensibile oltre che vulnerabile. Ciò conferma pertanto, la necessità di fare ricorso a provvedimenti straordinari per affrontare la grave carenza di organico che, gli strumenti ordinari a disposizione, non sono più idonei a risolvere perché strutturalmente insufficienti".
Durante il periodo del Commissario Croce al Comune di Messina, in vista della scadenza contrattuale dei “Vigili” assunti a tempo determinato con provvedimento ex O.P.C.M., si sollecitò un cointeressamento della Regione per far leva sul governo centrale e mantenere lo stato emergenziale nell’area dello Stretto. "In quella occasione – prosegue Gemellaro – mancò “La Politica” dal Comune e tutto risultò vano; da allora, un settore così nevralgico, ha vissuto in stato di totale abbandono".
Il sindacato auspica che l'interessamento della Barrile, in questo caso, sortisca effetti migliori di quelli ottenuti in passato, portando l'amministrazione comunale ad una migliore presa di coscienza sul sensibile problema che affligge il corpo di Polizia Municipale. In questo senso, il sindacato, insieme a quella parte della politica sensibile al problema, si attiverà affinché questo problema venga rappresentato a livelli più alti delle istituzioni, per mettere al centro la questione della Polizia Municipale della città di Messina, quale settore di interesse sovraterritoriale con l’intento di affermare che l’Area dello Stretto non può essere una realtà locale lasciata a se stessa ma meritevole di quell’attenzione che altre aree del Paese hanno avuto con deroghe normative-economico-finanziarie dal governo nazionale.