“Parlami d’amore”, Mario Incudine e l’incipit d’eccellenza del Nuovo Teatro Scaletta

“Parlami d’amore”, Mario Incudine e l’incipit d’eccellenza del Nuovo Teatro Scaletta

Tosi Siragusa

“Parlami d’amore”, Mario Incudine e l’incipit d’eccellenza del Nuovo Teatro Scaletta

venerdì 27 Dicembre 2024 - 20:30

"Nutrimenti Terrestri”, con il suo direttore artistico Maurizio  Puglisi, ha affidato l’apertura alla magistrale prova dell'artista siciliano

A siglare la nascita di un nuovo teatro, con il suo carico di positività poiché in controtendenza  in questi nostri tempi bui, in quel di Scaletta Zanclea, nella centrale Piazza Don Bosco, l’associazione “Nutrimenti Terrestri”, con il suo direttore artistico Maurizio  Puglisi, ha affidato l’apertura alla magistrale attività performativa di Mario Incudine, artista siciliano di meritoria notorietà.

La serata,dopo la sintetica presentazione del cartellone della prima Rassegna, titolata “Anno Zero”, con sei spettacoli, da gennaio a maggio 2025, a cura di M. Puglisi, e il breve indirizzo di saluto del Sindaco Gianfranco Moschella, fortemente partecipe nel ricordo dei fatti dolorosi del 1 ottobre 2009 proprio nella località in parola – che devono servire da monito presente e futuro – si è poi snodata attraverso il collaudato repertorio che ha celebrato la Radio a mezzo sonorità e melodie del suo glorioso passato italiano. Da “Non ti scordar di me”, celeberrima canzone dei nostri avi, particolarmente cara anche ai nostri giorni, risultando identitaria nel ferale frangente in cui i teatri chiudono – e che è dunque risuonata quasi a voler dare la stura alle nostre coscienze anestetizzate dai media dilaganti e dall’intrattenimento, selvaggio perché addomesticante – passando attraverso riflessioni ad alta voce, e brani anch’essi del repertorio memoriale del nostro martoriato Paese, quale “Vivere”, l’operazione è apparsa autentica e di indiscusso valore, “in primis” per il suo essere realmente significante.

In una serata insolitamente gelida alle nostre latitudini e caratterizzata da condizioni metereologiche di allerta soprattutto per il fortissimo vento, la rappresentazione si è ugualmente realizzata, con quella resiliente passione che già di per sé non può che essere un valore aggiunto.

Un momento culturale messo a punto come si fosse in un contesto familiare, condito dalla maestria degli Artisti visibilmente affiatati, oltre all’istrionico Mario Incudine, interprete di indiscussa bravura, poliedrico nell’assommare in sé il ruolo di colto intrattenitore, di esecutore canoro, sovente accompagnato da passi di ballo e stacchi musicali pianistici e melodie di fiati, magistrale è parso altresì il m° Antonio Vasta, polistrumentista, che si è cimentato al pianoforte, alla fisarmonica e alla zampogna.

Da lodare anche lo script mai banale di Costanza Di Quattro e la sapiente direzione di Pino Strabioli, e il tutto è stato porto come una compagine corale e unitaria.

Gli astanti, tanti, con partecipazione attiva, e visibilmente intrigati, non hanno lesinato di esprimere convinto gradimento, assolutamente meritato a questa frizzante “mise en scene” che, sotto l’egida della ben strutturata ultraventennale Associazione Culturale richiamata, ha dato vita ad un incontro speciale con musica, canto e parole in stretto connubio, seguendo il fil rouge dedicato ad un mezzo di comunicazione antico ma ancora in auge, che ha contrassegnato oltre cento anni della storia italiana, e segnatamente riverberandosi nelle case italiane il 6 ottobre del 1924, in costanza del regime fascista, (e per questo passata, da Uri, alla denominazione, nel 1929, di EIAR Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), che strumentalizzò, monopolizzandolo, il sistema di comunicazione italiana alla propaganda dittatoriale. Ciò pur se la storia della radio sostanzialmente trova il suo incipit alla fine del diciannovesimo secolo in tutto il mondo con l’italiano autodidatta Guglielmo Marconi; l’introduzione della FM (frequenza modulata) della metà del secolo breve, ne ha segnato l’evoluzione più importante fino al proliferare di moderne tecnologie di trasmissione, anche a mezzo programmi radiofonici popolari e disc jockey famosi. Internet e le tecnologie digitali hanno reso non più differibile la trasformazione del mezzo di comunicazione quale trasmissione in streaming di programmi ad ampio spettro, conservandone comunque la natura di strumento democratico. E questo spettacolo con finalità altamente comunitaria ha contraddistinto sapientemente l’intera programmazione del 2025 in quel di Scaletta Zanclea.

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