Il coordinatore provinciale Antonio Andò ha incontrato Cerreti e Tamà: «Le attuali maggioranze mostrano una sconfortante assenza di idee e un approccio confuso e disordinato»

Nessun equivoco: l’Mpa non sta un po’ di qua e un po’ di là. Sta solo di là. Cioè all’opposizione. Questo è, per lo meno, quello che ci ha tenuto ha chiarire il coordinatore provinciale Antonio Andò, al termine di un vertice a tre con i capigruppo autonomisti al Comune ed alla Provincia, Sebastiano Tamà e Roberto Cerreti. Una posizione chiara e netta, che cozza, però, con quelle che sono state le più recenti dinamiche d’aula nei due palazzi. Giova ricordare l’atteggiamento che l’Mpa ha tenuto prima in consiglio provinciale e poi in consiglio comunale in occasione delle votazioni sui rispettivi bilanci di previsione. A Palazzo dei Leoni l’Mpa non solo ha detto sì al bilancio, ma ha pure avallato quell’ordine del giorno in cui si rilanciava «un rinsaldato rapporto politico di coesione tra le forze di maggioranza», intendendo per maggioranza, in quel caso specifico, quella che vinse le elezioni nel 2008 e di cui l’Mpa faceva parte. Un fuoco di paglia? Una pia illusione di Ricevuto? O semplicemente un modo per far passare il bilancio salvo poi tornare alle posizioni di partenza? Ancor più degno di nota, se vogliamo, il caso di Palazzo Zanca, dove il ruolo dell’Mpa è risultato assolutamente decisivo per la votazione finale: senza i sì di Tamà, Nino Restuccia e Pippo Previti, il bilancio del Comune sarebbe stato clamorosamente bocciato. Chiaro come gli autonomisti abbiano fatto tutto tranne che opposizione, in quella circostanza.

Eppure la nota di Andò non lascia spazio ad equivoci. Il coordinatore provinciale spiega che nel corso dell’incontro con Tamà e Cerreti «è stata riaffermata la chiara e condivisa opposizione dell’Mpa alle giunte provinciale e comunale e ribadito il responsabile impegno ad affrontare, in tale ruolo, i complessi e gravi problemi dinnanzi ai quali le attuali amministrazioni e maggioranze mostrano una sconfortante assenza di idee ed un approccio confuso e disordinato». Nel mirino in particolare il sindaco Buzzanca: «Nel corso dell’incontro – afferma ancora Andò – è stata sottolineata la necessità di superare i colpevoli ritardi dell’amministrazione comunale di Messina nell’affrontare le problematiche urbanistiche, dalla cui complessiva soluzione dipendono le iniziative per la salvaguardia del territorio e con esse la garanzia per le legittime attività di impresa e per i diritti dei cittadini».