La rivolta dei 40enni: prendete in mano la vostra vita e le sorti di Messina

La rivolta dei 40enni: prendete in mano la vostra vita e le sorti di Messina

Rosaria Brancato

La rivolta dei 40enni: prendete in mano la vostra vita e le sorti di Messina

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domenica 01 Luglio 2018 - 06:41

Caro diario Donna Sarina va in ferie e torna a settembre. Prima però fa un invito ai "migliori", rimasti schiacciati da 20 anni di cerchi magici

Caro diario l’elezione a sindaco di Cateno De Luca comporta un’importante riflessione per il futuro della città e che a mio avviso riguarda la classe dirigente (in senso ampio) messinese. Cateno De Luca è un leader che si è presentato agli elettori senza “colonnelli, generali, caporali, ufficiali” messinesi. Ha vinto lui, come capo carismatico capace di attrarre consensi senza alcun bisogno di una classe dirigente alle spalle. E’ stato, per un anno di campagna elettorale “l’uomo solo al comando”, quello ha tirato la carretta diventata poi carro del vincitore. Era solo al punto tale che nessuna delle 6 liste ha raggiunto la soglia del 5%. Sia al primo turno che poi in modo massiccio al ballottaggio ha vinto grazie agli “aiutini” che sono arrivati dalle altre coalizioni per vari motivi, vendette, tradimenti, opportunismi personali. L’esito finale è però la BOCCIATURA di una classe dirigente, di gruppi di potere politico, cerchi magici, segreterie che per 20 anni e più hanno tenuto saldamente in mano le redini della città. Nessuno di quanti stavano nelle stanze dei bottoni ha mai provato a svecchiare, creare i numeri 2 oppure 3, nessuno ha fatto maturare e crescere i “successori”, i “colonnelli, i generali, i vice”.

Se Cateno De Luca si è preso lo spazio è perché l’arroganza, la superbia, la pervicacia di altri lo hanno consentito.

Sono certa, da quel che mi è parso di capire del neo sindaco, che i lacchè di mestiere resteranno con un palmo di naso. Stessa fine faranno molti traditori.

De Luca vuol arrivare alla Presidenza della Regione e non si farà affiancare da chi può fargli ombra, sottrargli elettorato o consenso, e soprattutto di chi non si fida. Chi tradisce una volta tradisce per sempre. Credo che il progetto del sindaco di Messina, e sindaco metropolitano, sia creare il movimento autonomista 2.0 e puntare dritto alla Regione. E’ assai bizzarro che i messinesi si stupiscano che stia facendo sin dalle prime ore quello che aveva annunciato in campagna elettorale. I messinesi sono talmente assuefatti alle bugie di chi li ha governati che trovano assurdo che un amministratore faccia quello che ha annunciato. Questo stupore la dice lunga sulla considerazione che i messinesi hanno dei loro politici.

Detto questo, caro diario, più che le sorti di De Luca mi preme maggiormente il futuro della classe dirigente messinese.

Il Consiglio Comunale mi piace molto più del precedente perché vi sono almeno una decina di consiglieri nuovi (più un paio di conferme di livello) che rispetto al passato faranno la differenza. Guarderanno le carte, e questo è fondamentale con un sindaco come De Luca che non solo le carte le sa scrivere ma legge ogni riga di tutto quello che gli mettono sotto il naso prima di firmarlo.

Il Consiglio Comunale ha fatto un grandissimo salto di qualità rispetto al precedente anche se, purtroppo, molti validissimi candidati, sono rimasti fuori.

Il guaio è alla radice. C’ è un’intera fascia d’età e di valore che è stata “sacrificata” sull’altare delle vecchie logiche. Non si è dato spazio a chi meritava. E questo non da 5 anni, ma da 20 anni e in tutti i settori. Una classe dirigente non è solo dentro i partiti, ma, come si dice “il pesce puzza dalla testa”.

Le logiche di segreteria hanno fatto crescere eserciti di yes man o yes woman, bravi ad obbedire, raccogliere consensi e non idee.

C’è una generazione di 40enni e 50enni schiacciata da decenni di determinazione a non dare spazio ai migliori. Gli elettori già 5 anni fa avevano detto basta alle caste, siamo stanchi, ma i partiti da quest’orecchio non hanno voluto sentirci.

E’ venuto il momento della rivolta dei 40enni. Altrove è tempo dei 30enni, ma qui a Messina siamo indietro di 20 anni rispetto al mondo quindi mi rivolgo ai 40enni.

Penso a quelli che hanno la competenza e la passione. Sono cresciuti nei partiti, magari iniziando attaccando i manifesti, dedicandosi alle organizzazioni degli eventi, delle Feste dell’Unità piuttosto che delle Convention, hanno aperto circoli, lavorato per tesseramenti. Hanno portato passione, idee, progetti. Tutti progetti sempre scartati a favore di altri. Penso a quelli che hanno passato giorni e giorni a litigare pur di difendere le proprie idee, hanno letto libri, hanno preso treni e pullman per seguire i leader nazionali, hanno sacrificato il tempo libero, sottratto impegno alle rispettive famiglie. Ne conosce decine. Sono ovunque. Tanti li ho visti crescere, arrivare magari fin dove era possibile, ma poi arrivava sempre il momento in cui venivano scavalcati dal fedele di turno, dal raccomandato, dal cerchio magico.

Queste logiche hanno ammazzato Messina. Ho 51 anni e vi posso citare uno per uno quei migliori, che sono ancora i migliori ma che i big hanno schiacciato, ignorato.

De Luca è una sveglia gigante non è un marziano. Cateno De Luca lo avete creato voi cari big o semi big che vi siete chiusi a chiave in tutte le stanze possibile seguendo logiche spartitorie senza accorgervi che migliaia di migliori stavano fuori e che erano lì, vi avevano dato la loro disponibilità. Erano le vostre risorse migliori e invece avete pensato di essere onnipotenti e che i cerchi magici bastassero in eterno.

Le civiltà chiuse muoiono, le civiltà aperte prosperano. Questo monito vale per tutti, da Genovese a D’Alia passando per Accorinti, alle dinastie che hanno governato Messina e vale per quell’Università che ha pensato di poter fare nei partiti un “copia e incolla” di quanto accadeva in Ateneo.

Il mio appello però è rivolto ai migliori. Prendete in mano la responsabilità della vostra vita e attraverso la vostra vita prendete in mano le sorti della nostra città. Se fate la vostra rivoluzione anche la comunità che avete intorno la farà. Fatelo questo parricidio.

E’ arrivato il momento, se non ora quando?

Ps. Donna Sarina va in ferie, ricarica le pile. Ci vediamo a settembre.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Grande. Capiranno i vecchi politici e prestanomi che è venuto il momento di farsi da parte (uso un eufemismo) o pensano di continuare a dettare legge in barba a quanto vogliono i messinesi? A tal proposito vi ho inviato qualcosa di molto calzante con quanto donna Sarina ha scritto. Buone vacanze

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  2. Le analisi di Donna Sarina a me sono sembrate sempre un poco “leggere”. Non riesco mai a percepire la sensazione di avere capito, leggendone gli articoli, qualcosa in più rispetto a quanto non si percepisse già dal sentire comune. Io vorrei di più onestamente. Un piccolo valore aggiunto.

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