Dalle indagini esplorative della Procura sulle partecipate alle contestazioni sulle selezioni Atm. I fronti aperti delle società comunali
MESSINA – Acque agitate all’Atm dove una verifica interna ed una esplorativa della magistratura provano a fare chiarezza sui concorsi. Ma non è l’unico aspetto al vaglio né l’unico fronte aperto per la neo amministrazione comunale, che ha in vista un autunno che si annuncia caldo, almeno quanto l’estate in corso.
Il post insediamento del neo sindaco Federico Basile è della neo giunta – che con qualche eccezione è la vecchia ma non è più “scudata” Cateno De Luca, è cominciato con le prime convocazioni da parte della Polizia Giudiziaria a persone informate sui fatti che riguardano l’Atm.
Una indagine esplorativa, quella della Procura di Messina, pronta ai primi accertamenti concreti per verificare quanto di penalmente rilevante potrebbe esserci negli esposti indicati dai partecipanti esclusi dalla procedura concorsuale per autisti, ma anche le denunce sindacali su altri aspetti della vita della partecipata. In fase di verifica, quindi, gli eventi e la loro compatibilità con lo statuto delle partecipate, e altre procedure selettive più datate.
Il presidente Pippo Campagna intanto fa chiarezza sulla posizione dell’Atm e sulla verifica interna, ancora in corso, che ha portato già ad una sospensione: “La società ha già comunicato da tempo l’avvio di una indagine interna avente proprio l’obiettivo di individuare le eventuali irregolarità nelle domande presentate e nello svolgimento delle prove selettive. Come già in precedenza assicurato, se dall’indagine amministrativa interna dovesse emergere che gli uffici abbiano commesso degli errori o che qualcuno dei candidati abbia rilasciato dichiarazioni false o mendaci, ovvero prodotto documentazione altrettanto falsa e mendace, saranno adottati tutti i provvedimenti conseguenti previsti dalla legge. Si ribadisce ancora oggi che ATM riveste in questo caso la qualifica di parte lesa al pari dei candidati eventualmente pregiudicati da errori e/o false dichiarazioni. Si rammenta ulteriormente che, in ordine alla regolarità delle prove, dei requisiti previsti dal bando, il Tribunale del Lavoro di Messina, ha rigettato – anche con condanna alle spese del ricorrente in un caso definito in due gradi di giudizio – tutti i ricorsi presentati ritenendoli infondati nel merito.”
In Procura le segnalazioni arrivate sulla vita delle partecipate di Palazzo Zanca non riguardano soltanto l’Atm ovviamente, ma come nel caso dell’azienda di via La Farina, al momento non ci sono atti concreti recenti, come acquisizioni di atti né avvisi di garanzia. Ma i tempi procedurali sono alla svolta e qualcosa potrebbe cambiare.
Profili penali a parte, il clamore suscitato dall’indagine interna Atm e dalle convocazioni giudiziarie fa capire che sarà un autunno caldo, per il primo cittadino e la Giunta, sotto il profilo della vita interna delle partecipate. Che oltre alle “ordinarie” dinamiche nei rapporti tra la dirigenza, lavoratori e sindacati, sconta il fermento elettorale delle scorse settimane.