L'uomo, di Santa Teresa di Riva, era socio responsabile della rete ".com" e agiva per un referente del clan Cappello, organizzando i centri della provincia di Messina.
C’è anche un nome messinese tra gli arrestati dell’operazione scattata oggi in tutta Italia contro la rete di scommesse on line controllate da referenti dei clan catanesi. Si tratta di Davide Cioffi, di Santa Teresa di Riva, socio responsabile-accettazione della rete “.com”, arrestato all’alba dalla Squadra Mobile di Messina, in esecuzione dell’ordinanza siglata dal giudice di Catania.
Cioffi era, secondo la Procura etnea, uno dei referenti degli uomini del clan Cappello, per i quali organizzava i centri messinesi. Diverse le agenzie nella provincia peloritana finite nello scanner degli investigatori.
L’inchiesta ha visto la svolta quando uno dei principali organizzatori ha deciso di collaborare, permettendo alla Guardia di Finanza di svelare un sistema illecito che generava amplissimi profitti: solo per il sito web “revolutionbet365.com, ha calcolato la Finanza, il giro d’affari è stato di almeno 20 milioni in otto mesi, profitti tutti nascosti al Fisco. L’attività criminale secondo gli investigatori ha fruttato oltre 50 milioni ai clan tra il 2011 e il 2017.
Le agenzie di scommesse controllate direttamente o indirettamente dai clan simulavano un’attività di trasmissione dati per la raccolta “on line” di scommesse, ma in realtà operavano la tradizionale raccolta “da banco” per contanti. Le società erano schermate attraverso un reticolo di società amministrate da prestanomi che permettevano di riciclare il denaro.
Il gruppo Placenti – spiega la Procura di Catania – attraverso il sito revolutionbet, aveva compiuto un autentico salto imprenditoriale assurgendo al primario ruolo di “bookmaker” in grado di imporsi nel mercato regionale del gaming con una rete commerciale di 8 master sotto i quali hanno operato 28 commerciali, 7 “sub-commerciali” e 20 “presentatori”.
Avevano così messo a frutto il ruolo di “master” ricoperto negli anni 2011 -2015 nell’area catanese per conto del noto marchio “Planetwin365. Gli ingenti guadagni originati dall’attività organizzata di raccolta delle scommesse, sono stati reintrodotti dalle compagini criminali nel circuito economico legale mediante l’acquisizione di svariate attività commerciali, la maggior parte delle quali operative nel gaming avente la loro sede non solo in Italia ma anche all’estero.
Il clan Cappello invece, aveva a capo del settore Giovanni Orazio Castiglia, legato da rapporti diretti di parentela Salvatore Massimiliano Salvo, esponente di vertice della famiglia. Il gruppo faceva riferimento alla rete operante su siti con estensione “.com” denominati, tra gli altri, “Futurebet, Futurebet2021, Future2bet2021, Betworld365, Betcom29, Betcom72”, che cambiavano dopo gli interventi di oscuramento da parte delle Autorità e tutti operanti su server esteri (Malta, Austria, Inghilterra), utilizzati all’interno di sale scommesse, internet point, ed esercizi commerciali.