Pasqua 2024 in bassa stagione, a Taormina si punta sulla programmazione per evitare il flop

Pasqua 2024 in bassa stagione, a Taormina si punta sulla programmazione per evitare il flop

Gianluca Santisi

Pasqua 2024 in bassa stagione, a Taormina si punta sulla programmazione per evitare il flop

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lunedì 17 Aprile 2023 - 19:25

L'assessore al Turismo, Salerno, già al lavoro sugli eventi delle prossime festività

TAORMINA – Nonostante nella Perla dello Jonio incombano ormai le elezioni di maggio, per il rinnovo delle cariche amministrative, la Giunta in carica prosegue nella sua attività di programmazione. L’assessore al Turismo Nicola Salerno pensa già al Natale 2023 e alla Pasqua 2024. In una comunicazione inviata al sindaco Mario Bolognari l’assessore ha fatto sapere “che è suo intendimento, al fine di consentire una migliore programmazione alla città e alle sue relative strutture ed attività produttive, elaborare un programma per le festività del Natale 2023 e Pasqua 2024”. Particolare attenzione è posta su quest’ultima ricorrenza. L’anno prossimo, infatti, la Pasqua cadrà il 31 marzo, “un periodo da considerarsi in bassa stagione – spiega l’assessore – e se non programmata e pubblicizzata con congruo anticipo si rischia il permanere della chiusura di molte attività turistico-commerciali, con conseguente aggravio economico sugli operatori del settore”.

“Grazie al bilancio stabilmente riequilibrato e alla ora possibile revisione della imposta di soggiorno – spiega invece il sindaco Mario Bolognari – il Comune di Taormina può veramente cominciare a programmare a lunga scadenza, immaginando anche una diversa destinazione dell’imposta di soggiorno. Condivido – aggiunge – l’ottimismo dell’assessore Salerno perché fondato su due dati certi: l’aumento del gettito già nel 2023 della imposta di soggiorno e il miglioramento nel triennio 2023-2025 della capacità di riscossione del Comune. Se si aggiunge il beneficio che deriva dal passaggio della bollettazione idrica all’Asm, che libererà fin dal 2023 risorse ora obbligatoriamente accantonate come fondo di crediti di dubbia esigibilità, allora possiamo veramente ragionare fuori dalla emergenza e dalle ristrettezze degli anni passati”.

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