Importante incontro questa mattina a Palazzo Zanca sul futuro dell'azienda trasporti. Il Comune aveva proposto lo "spacchettamento", tutti i sindacati hanno detto no ipotizzando una sola Spa con tre rami d'azienda. Si proverà a lavorare su questa strada.
Si fa sempre più serrato il confronto tra i vertici di Palazzo Zanca e i sindacati per costruire un nuovo futuro per l’Atm e il servizio di trasporto pubblico cittadino. Oggi nuovo incontro tra il commissario Croce, il commissario Atm Spicuzza, l’esperto alle partecipate Dalmazio e i segretari di tutti i sindacati. Un tavolo unitario che ha trovato d’accordo i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Orsa, Cub, Ugl e Cisal nel dire no allo spacchettamento in tre diverse società, una Spa e due Srl, che era stato proposto da Palazzo Zanca. I sindacati hanno lanciato la controproposta: creare un’unica Spa con tre rami d’azienda per la gestione dei servizi che riguardano trasporto, officina e parcheggi.
“Un’unica Spa che detti le linee guida di controllo, rediga il bilancio finanziario complessivo, le strategie di mercato mantenendo ferma la natura sociale e pubblica del servizio di trasporto cittadino”, hanno spiegato i segretari di Orsa, Ugl e Cub, Barresi, Alizzi e Urdì.
Sulla stessa scia anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Foti, Testa e Lasagni (c’era anche il segretario generale della Cisl Genovese), che hanno presentato la proposta discussa pochi giorni fa in assemblea con i lavoratori e che prevede una nuova ATM che sia gestore unico dei servizi della mobilità urbana, a cui oltre a quelle già in essere dovranno essere affidate altre e nuove attività. Un’ ATM radicalmente trasformata che non viva di assistenzialismo ma che sulla domanda sempre crescente di mobilità pubblica costruisca la propria offerta e il proprio progetto di impresa. Per i tre confederali, ha spiegato Pino Foti della Filt Cgil, non dev’essere però il sindacato a ridisegnare la nuova azienda ma questa dovrà scaturire dalla somma delle attività che possono essere svolte e dal progetto industriale volto a contenere i costi e aumentare l’offerta.
Da Palazzo Zanca è arrivata un’apertura significativa. I commissari sono pronti a rivedere i piani seguendo la linea ipotizzata dalle organizzazioni sindacali. Per il commissario Spicuzza fondamentale sarà creare una nuova società a prescindere da quale sarà la sua forma. E urgente sarà farlo in tempi brevissimi. Si dovrà dunque procedere alla redazione di business plan per ogni ramo d’azienda che dovrebbe nascere all’interno della stessa Spa, si dovrà fare un piano industriale serio e capace di attrarre investimenti.
Orsa, Ugl e Cub hanno pensato anche a come far fronte alla mole di debiti che pesano sulla municipalizzata. La proposta è di redigere al più presto un piano di trasformazione, per scissione, dell’Azienda Speciale Atm in una Spa, a capitale pubblico, tenendo in vita la vecchia Atm fino al ripianamento dei debiti ancora in essere. Ripianamento debiti da ottenersi attraverso il trasferimento di parte di essi in capo alla nuova società con un piano di ammortamento pluriennale e compensazione, sia attraverso gli utili che la nuova azienda potrà produrre, sia attraverso la dotazione patrimoniale in capo alla nuova società dei parcheggi e di tutti quegli immobili e valori patrimoniali di pertinenza della mobilità urbana che devono, dopo essere censiti, esserle conferiti. Per quanto riguarda invece il personale il sindacato ovviamente chiede garanzie sulla continuità occupazionale ma si è reso disponibile a riorganizzare la pianta organica attraverso percorsi formativi e di riqualificazione per ottimizzare i livelli di produttività. "E’ ora che il carrozzone Atm diventi una risorsa per questa città ed è quanto mai necessario mettere in campo l'impegno disinteressato e il massimo senso di responsabilità di tutte le parti coinvolte nel processo a cominciare dal Consiglio Comunale fino alla Regione che troppo spesso hanno contribuito nel recente passato, con omissioni o scelte discutibili, ad acuire le criticità gestionali e finanziarie dell'Atm, frutto delle pessime amministrazioni cittadine dell'ultimo decennio" hanno dichiarato Barresi, Alizzi e Urdì.
I sindacati hanno dunque dato il via libera al commissario Croce a procedere con la trasformazione in Spa, che poi è la proposta che si rincorre da anni senza però essere giunti fino ad oggi a niente di concreto. Forse questa è la volta buona. Ci si riaggiornerà il prossimo 18 marzo per fare il punto della situazione. (Francesca Stornante)
I sindacati sono i primi responsabili dello sfascio…..quanti amici e parenti di sindacalisti lavorano in questi enti? altro lavoro per le iene…..
ART.21 COSTITUZIONE. Quello stesso sindacato confederale, corresponsabile del disastro trasporto pubblico a Messina, oggi detta regole e concessioni alla classe politica, insieme ai sindacati di base, tutti insieme per un pugno di tessere. L’interesse generale dei messinesi, da cui partire, per arrivare dopo a quello individuale dei singoli lavoratori, è stato l’ultimo dei loro pensieri. Mi chiedo, se a lavoratori, impauriti, giustamente, per il loro presente, avessero distribuito il cartaceo dei due link seguenti, e spiegato il significato di quelle cifre destinate al trasporto pubblico, dal bilancio pluriennale 2012-2014, avrebbero ottenuto lo stesso consenso? Penso proprio di no, altrimenti dovrebbero spiegare, dettagliatamente, quale piano industriale si realizza con € 25.330.244 nel 2012, € 23.340.244 nel 2013, € 23.340.244 nel 2014. Ma gli autisti di ATM perchè tacciono?
http://img713.imageshack.us/img713/2016/atm1.png
http://img16.imageshack.us/img16/7493/atm2g.png
Speriamo vadano all’incontro almeno con il censimento delle forze lavoro, poi se non si pretende troppo anche con la discriminazione di quelli idonei (stato di salute) alle funzioni che dovrebbero ricoprire.
Altrimenti si corre il rischio di riempire carta (straccia) per poi scoprire che non esistono autisti idonei sufficienti a fare gironzolare qualche autobus per la città; e quindi si dovrà assumere ancora qualche parentuccio…………