La riunione tra sindacati, Comune e Messinambiente che si è svolta presso gli uffici del Centro per l'impiego non ha prodotto alcuna soluzione sulla questione Srr e MessinaServizi. L'appello di Cisl, Uil e Fiadel. Ancora contraria la Cgil.
Serviranno ancora altre riunioni e altri confronti. Non sono bastati gli incontri al Comune, il tavolo della settimana scorsa all’Ispettorato del Lavoro, il vertice di ieri pomeriggio presso gli uffici della Presidenza della Regione a Palermo e neanche quello convocato questa mattina dall’Ufficio del Lavoro. Per il trasferimento dei lavoratori di Ato3 e Messinambiente alla nuova MessinaServizi Bene Comune non c’è ancora la decisione finale e unanime. Quello che è certo è che ormai si va via via confermando sempre di più la strada del passaggio in Srr, attraverso il rispetto della Legge regionale 9 del 2010, quello che istituisce il nuovo sistema delle società che vanno a sostituire gli Ato siciliani e che prevede il transito dei lavoratori delle società uscenti all’interno del bacino Srr. Dall’incontro di oggi con il dirigente Santi Trovato non è emerso nessun elemento che potrà servire a chiudere il centro.
E’ stato il dirigente a ribadire che il Centro dell'impiego è titolato solo alla verifica della legittimità di un percorso già concluso tra le parti, ma non è un tavolo di concertazione. Accordo che ancora non c’è. Alla riunione mancavano il commissario della Srr Ettore Ragusa e il commissario dell’Ato3 Michele Trimboli, assenze che soprattutto per i sindacati hanno pesato. C’erano invece, al contrario di ieri a Palermo, l’assessore Daniele Ialacqua e l’amministratore di MessinaServizi Beniamino Ginatempo. Entrambi hanno rimarcato la posizione che era già stata espressa all’Ispettorato del Lavoro. Per Ialacqua la legge regionale è sempre stata pessima, il suo giudizio sulla legge siciliana sui rifiuti resta fortemente negativo, così come quello sul sistema Srr. Ginatempo ha invece ribadito che per applicare il passaggio tramite Srr serviranno precise condizioni che tutelino lavoratori e società. Alla fine però si è deciso di aggiornarsi a un nuovo incontro.
"Non ci si arrocchi su posizioni preconcette ma si faccia prevalere il rispetto della legge", è l'appello di Cisl, Uil e Fiadel. Per i sindacati è tempo di lasciare da parte le polemiche perché "non serve una prova di forza, ma una prova di buon senso. "Sostanzialmente – commentano i sindacati – abbiamo assistito oggi ad un buco nell'acqua ampiamente prevedibile". Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno rimarcato la comune posizione sul rispetto della legge 9/2010 e vista l'assenza oggi del commissario della Srr e del liquidatore dell'Ato3 si è palesata l'impossibilità di arrivare ad una soluzione condivisa. Per questo le tre sigle hanno chiesto pertanto di aggiornare l'incontro, ricercando preventivamente una intesa che sia aderente a quanto disposto dalla legge 9/2010 così come ribadito alla Regione Sicilia nell'incontro del 31 agosto scorso. "L'alveo in cui muoversi – secondo Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel – resta quello dei passaggi di tutti i lavoratori alla Srr applicando in subordine a livello territoriale, come anche previsto dalla stessa legge regionale, tutte le tutele contrattuali previste nel transito dei lavoratori sia Ato 3 che Messinambiente i cui diritti sarebbero interamente salvaguardati" "C'è una soluzione percorribile a norma di legge che darebbe le massime garanzie ai lavoratori", ricordano Cisl, Uil e Fiadel, "e chi si ostina ad arroccarsi su posizioni preconcette e alimentare sterili polemiche tra sindacati o con l'ispettorato del lavoro, non fa il bene dei lavoratori perdendo tempo e mettendo a rischio i livelli occupazionali in prossimità del possibile fallimento di Messina Ambiante". Secondo Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel in subordine ai passaggi alla Srr , che vanno comunque espletati , può essere prevista anche l'applicazione dei dettami contrattuali , così come lo stesso amministratore di Messina Servizi, Beniamino Ginatempo, aveva già anticipato in sede nel corso dell'incontro all'Ispettorato del Lavoro convocato dall'ingegnere Sciacca lo scorso 24 agosto. "Ed in quella direzione occorre, con il buon senso di tutti, condividere un percorso comune che – concludono i rappresentanti di Cisl, Uil e Fiadel – auspichiamo possa concretizzarsi già nell'incontro convocato al Comune per il prossimo 4 settembre".
Il direttore del centro dell'impiego ha condiviso che solo dopo aver trovato l'accordo tra le parti si potrà, in qualsivoglia sede e scevri da polemiche, certificare il percorso per il transito dei lavoratori e si è reso disponibile a convocare le parti in tempi strettissimi. Il 4 settembre ci sarà un nuovo vertice al Comune, com’era stato previsto, per la prosecuzione del confronto e in caso di accordo si sottoscriverà il giorno successivo nella sede competente.
Resta totalmente contraria la Cgil. “La Regione Sicilia – specificano il segretario generale della CGIL Giovanni Mastroeni, la segretaria della FP CGIL Clara Crocé e il responsabile di settore Carmelo Pino – proprio per il non/mal funzionamento della legge 9/2010 e delle Srr (vedasi a tal proposito i richiami dell’Anac), ha dato la possibilità ai Comuni di organizzarsi e gestire il servizio mediante i piani Aro ( in deroga alla legge 9/2010 ). Il transito del personale ai sensi dell'art. 6 del CCNL è dunque una logica conseguenza del passaggio di gestione insito nel piano Aro ed attingendo alla medesima dotazione organica già approvata dalla Regione si rispetta anche la legge 9/2010 ove parla di personale”.
La CGIL pretende il rispetto della legge ed è per questo che “abbiamo consegnato al Dirigente del Centro per l’impego copia della delibera di approvazione della dotazione organica della SRR area Metropolitana, dove la Giunta Regionale Siciliana, nell'approvare la dotazione organica nominativa della Srr Messina, specifica, su parere del preposto Dipartimento, che: “il fabbisogno della dotazione organica non può essere assorbito direttamente dall'Srr ma, al contrario, deve essere utilizzato e quindi assunto dalla Società che gestirà il servizio (nel caso di Messina la Messinaservizi ), considerato che la SRR è una società di regolamentazione che non gestisce appalti.
“L’assunzione dei lavoratori dalla SRR ideata dall’Ing. Sciacca, ribadiamo essere fittizia perché un minuto dopo si cede il contratto del lavoratore alla impresa privata (vedi Santa Teresa Riva e Taormina). A tutela dei lavoratori – evidenziano ancora i sindacalisti – si chiede di comprendente il termine “Utilizzo dei lavoratori “previsto dalla L.R. 9 del 2010 , considerato che il legislatore lo ha previsto nella stesura originale della norma che prevedeva la gestione dell’appalto per un ambito territoriale vasto alla stessa SRR. Non siamo disposti a sottostare al giochetto della improvvisata cordata sindacale mossa da chissà quali interessi. Oggi è stato chiaro il tentativo messo in campo per allungare i tempi per far saltare la società. Tentativo sventato dallo stesso dirigente del Centro per l’impiego. Noi non ci stiamo e chiameremo i lavoratori. Non consentiremo strane manovre sulla loro pelle, a partire proprio da una buona parte dei lavoratori della Messinambiente che potrebbero confluire in una specie di bacino dal quale potrebbero attingere le varie imprese. Dopo la firma del 18 agosto la linea adottata da altre sigle sindacali ha provocato una negativa divisione sindacale che non è utile a tutelare gli interessi dei lavoratori, che per la CGIL restano l’obiettivo primario dell’azione da mettere in atto”.
Francesca Stornante