Via tutte le recinzioni, tre grandi balconate sul mare, panchine con vista Stretto e il recupero della spiaggetta
Il quartiere fieristico riaperto alla città tutto l’anno, in prosecuzione della Passeggiata a mare. Ecco l’atteso progetto, che l’Autorità Portuale dello Stretto di Messina ha affidato all’arch. Giovanni Lazzari.
L’appalto, da 4 milioni, dovrebbe essere pubblicato entro febbraio 2023, i lavori potrebbero iniziare qualche mese dopo e poi la durata prevista è di sette mesi. Per l’estate 2023, insomma, purtroppo niente da fare, l’obiettivo è di concludere entro fine anno.
Prevede l’eliminazione delle macerie dell’ex Teatro in Fiera, l’abbellimento e, soprattutto, il recupero dell’affaccio a mare, con l’eliminazione dell’orribile recinzione che consente la vista solo a… quadretti.
UNICO LUNGOMARE DI 1 KM
400 metri, che si aggiungeranno ai 600 metri della Passeggiata a mare per un totale di un chilometro, in modo da realizzare, finalmente, un lungomare degno del centro città, che Messina non ha mai avuto. Alla fine, nei programmi, si arriverà a due chilometri e mezzo, proseguendo fino all’Annunziata. Per farlo, l’Autorità Portuale pubblicherà a breve un concorso di progettazione, dopo la fase di confronto degli scorsi mesi. “Il vincitore dovrà fornire il progetto di fattibilità tecnico economica – spiega il presidente Mario Mega – intanto della parte da Boccetta a Giostra, perché la rada San Francesco è ancora adibita a traffico navale. In una seconda fase la parte fino all’Annunziata. Sarà un grande parco urbano, di 25mila metri quadri, che consentirà a Messina di scalare le classifiche del verde pubblico”.
I PADIGLIONI VINCOLATI
In Fiera, però, è bloccato un altro appalto, quello del restauro dei padiglioni vincolati, quando si era giunti a una percentuale di realizzazione di oltre il 70 %. L’Autorità Portuale dovrà affidare un nuovo incarico per il progetto di completamento e, nel frattempo, “saranno mascherati con pannelli che raffigureranno storia, miti e cultura del territorio – prosegue Mega -, un modo per mantenere la sicurezza delle aree inutilizzabili e, contemporaneamente, rendere il luogo gradevole”.
UN NUOVO PARCO URBANO
La Fiera sarà un “nuovo parco urbano – continua il presidente -, che metteremo a disposizione dei cittadini e dei croceristi per passare del tempo in modo piacevole. Il 60 % dell’area della Fiera è occupata da vecchi edifici interessati da altri progetti, mentre questo riguarda la parte libera restante”. Tra i vecchi anche i padiglioni per i vaccini, la cui concessione all’Asp è in scadenza e non sarà rinnovata, e l’ex Irrera a mare, vincolato dalla Soprintendenza ma con indagini strutturali da fare.
IL PROGETTO
Nelle altre aree, invece, “iniziamo a demolire, come ci è stato chiesto durante il confronto verso il concorso di progettazione per il lungomare Boccetta – Annunziata. Libereremo aree per circa 25mila metri quadri, con una volumetria di 17mila metri cubi. 15mila metri quadri, il 60 %, saranno spazi verdi, cioè prati, siepi e alberi, 6mila metri quadri, il 27 %, aree sistemate a viali, 2mila metri quadri, l’8 %, aree per bambini e attività sportive, 1.300 metri quadri, il 5 %, balconate sul mare. Poi saranno posizionate panchine rivolte verso lo Stretto, per 300 metri lineari. All’inizio e alla fine del parco ci saranno due strutture amovibili metalliche, non in muratura, con due punti di ristoro e bagni, che saranno date in concessione”.
Alla presentazione c’era anche il sindaco Federico Basile, che ha condiviso la “sfida” del lungomare Boccetta – Annunziata e ha ricordato che sono appena stati consegnati i lavori del parcheggio Gasometro, che potrà essere a servizio proprio della Fiera e di tutta l’area.
LAZZARI: “VIA TUTTE LE RECINZIONI”
Il progetto del nuovo parco in Fiera è stato realizzato e presentato dall’arch. Giovanni Lazzari: “Oggi è un’area degradata – dice -, serve che torni alla libera fruizione, recuperando il rapporto col mare. L’accesso sarà libero, pavimentato, con riguardo agli ipovedenti, e prato calpestabile, senza nessun tipo di recinzione, né lato mare né lato viale della Libertà. Ci saranno aree dedicate allo sport, con attrezzi ginnici, ai bambini e ai cani, oltre alla videosorveglianza. Poi ci occuperemo del verde urbano, anche nello spazio lato Giostra, dove ci sarà accesso alla vicina spiaggetta, anche se non potrà essere destinata alla balneazione” (è vicina alla foce del torrente Giostra e alla rada San Francesco, ndr).
Infine la “chicca” delle balconate sul mare. “Ponteggi metallici che si appoggeranno sui massi frangiflutto – conclude Lazzari – e saranno arredati per completare l’estetica”. Il vero recupero del rapporto col mare dopo che, per decenni e ancora oggi, la vista è stata preclusa da verde incolto e orribili recinzioni.
questi progetti fanno crescere Messina.
Speriamo almeno Mega in 4 anni avrà concluso qualcosa di buono
Tutto giù, ruspe in azione. Edifici storici per gli addetti, che non servono a nulla. Ridiamo spazio ai cittadini, ai bambini. Ridiamo il mare ad una città che non ha un lungomare degno di questo nome, una via del mare presa per i fondelli. Buttiamo tutto giù e continuiamo oltre, approdi, baracche varie, fognature. Rendiamo questa città più a misura d’uomo.
prima devono crescere i messinesi
a cosa serve una mela bellissima di fuori e marcia dentro
“prima di fare questo bisogna fare quello” frase tipica di noi messinesi che ci adagiamo nell’immobilismo. E’ questa la mentalita’ da cambiare. Infatti e’ servito un non messinese per decidere un banalita’ : abbattere due muri e due inferriate per togliere un immondizzaio in pieno centro, in uno scenario tra i piu’ belli al mondo. Una follia che solo noi possiamo vivere con rassegnazione… cu tanti cosi chi ci sariunu i fari, ora pinsamu a fiera…
Mi auguro che faranno parcheggi pubblici NON a pagamento e infrastrutture di ristoro e/o svago – pensiline dove affittare bici elettriche – chioschi per la ricezione turistica – adeguata illuminazione pubblica – impianti di irrigazione – servizi igienici.
Si diano una mano “scopiazzando” da paesi CIVILI. Per rimanere in Italia … fatevi un giro ad Alghero – a Forte dei Marmi ecc. facciamoci “invidiare” – pensate che abbiamo uno scenario paesaggistico unico al mondo. Adesso mi aspetto le critiche dei “NO AL PONTE” … pensate che spettacolo affacciarsi da lì e vedere una mega infrastruttura come il PONTE SULLO STRETTO, anch’esso unica al mondo, che garantisce la continuità territoriale con l’Italia !!!
All’amministrazione comunale lascio un piccolissimo pensiero. avendo demolito tutto (o quasi) andrete a lavorare come un pittore su una tela bianca, prevedete ora, in fase progettuale, tutti i servizi per i croceristi, i turisti e, prima di tutti, i Messinesi primi fruitori del miglioramento!!!!
…NO, I CROCERISTI NO NO NO !!!
E degli alberi cresciuti spontaneamente sulle macerie cosa faranno? Io li ho visti crescere, sono come dei figli per me.
Un consiglio all’Arch. Lazzari, che ha redatto sicuramente un ottimo progetto: si preveda una pista ciclabile (riservata alle sole biciclette, evitando carrozzine e passeggiatori). Così oltre a migliorare la classifica per il verde attrezzato, miglioriamo anche quella per la mobilità pulita. AV
Perché si fanno le cose senza pensare all’opinione dei cittadini? Inoltre, il tram perché non viene tolto? Come si parcheggia? Forse usiamo gli elicotteri anche per le persone con handicap o per le biciclette dei bambini o i passeggini? Buona fortuna alla mia amata città. A proposito, il Teatro in Fiera era una risorsa da preservare, non da demolire.
Bellissima idea e, se un domani sarà realizzata, l’obbligo dell’amnistrazione e il dovere dei cittadini sono quelli di salvaguardarla. E questa sarà un’ulteriore complicazione.
Nel progetto non ho visto dove sono i posteggi