Risanamento. Pino: “Cronoprogramma in Regione entro fine mese. Valutiamo Fondo De Pasquale”

Risanamento. Pino: “Cronoprogramma in Regione entro fine mese. Valutiamo Fondo De Pasquale”

Marco Ipsale

Risanamento. Pino: “Cronoprogramma in Regione entro fine mese. Valutiamo Fondo De Pasquale”

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domenica 18 Settembre 2016 - 06:08

E’ lo strumento necessario per ottenere la prima annualità dei 42 milioni residui. Servirà per 25 nuovi alloggi sul lato monte di via Taormina e, se arriverà il via libera, per altri 50 a Santo Bordonaro. Il caso Fondo De Pasquale e l’impasse Fondo Fucile. I pochi lavori in corso e quelli fermi

Un percorso lungo, estenuante, che sembra sempre lontanissimo dalla conclusione. Il risanamento di Messina si muove con la politica dei piccoli passi ma l’impressione è che per troppo tempo si resti fermi. Servono fondi, ovviamente, ne restano 42 milioni che però saranno disponibili solo su diverse annualità alla presentazione dei cronoprogrammi. E proprio a questo sta lavorando l’amministrazione comunale. “Il nuovo cronoprogramma è in fase di predisposizione – dice l’assessore al risanamento, Sebastiano Pino -. Spero di averlo pronto entro fine mese per poterlo mandare in regione”.

Si parte, anzitutto, dagli ultimi nuovi alloggi da realizzare. La giunta Accorinti ha scelto di cambiare rotta e di reperire abitazioni sul mercato ma in alcuni casi non sarà così perché c’erano dei piani già approvati e con decreti di finanziamento, che si rischiava di perdere.

NUOVI ALLOGGI: 25 IN VIA TAORMINA e 50 A SANTO BORDONARO

“Nel nuovo cronoprogramma – prosegue Pino – saranno sicuramente inseriti i 25 alloggi sul lato monte di via Taormina. Per i 50 alloggi di Santo Bordonaro, invece, aspettiamo una risposta del Dipartimento Lavori Pubblici, per vedere se è compatibile lo spostamento di una delle tre palazzine che erano sulla faglia”.

Il progetto di Santo Bordonaro prevedeva la realizzazione di 115 alloggi, 65 in una zona e 50 in un'altra ma il Genio Civile ha rilevato che la zona dei 65 era in dissesto, sono state fatte ulteriori indagini e si è vista una faglia che interessa anche parte del sito degli altri 50. Probabile che si riesca a spostarli in un’area adiacente ma è proprio su questo che si attende il parere definitivo. In questo caso, tra l’altro, è già stato firmato il contratto con l’impresa e si andrebbe incontro ad una penale. Nessun problema, invece, per via Taormina, col vantaggio di migliorare anche la viabilità di collegamento col Policlinico, tramite la realizzazione di una rotatoria.

LE DEMOLIZIONI IN VIA TAORMINA

A proposito di via Taormina, stavolta sul lato mare, dopo le ultime demolizioni è rimasta ancora una piccola parte dei detriti. “L’Iacp ha a disposizione 50mila euro per toglierli – riprende Pino – ed anche per proseguire gli abbattimenti nella seconda fila di casette”.

FONDO DE PASQUALE

C’è poi il caso Fondo De Pasquale. L’amministrazione comunale aveva deciso di abbandonare il progetto di costruzione di 60 alloggi nell’area sbaraccata diversi anni fa, per realizzare lì un parco e acquistare case in vendita. Un’idea che in linea di massima può rivelarsi vincente ma, nel caso specifico, il progetto è stato già aggiornato due volte, sono state pagate anche spese di espropriazione e indagini geologiche e c’è già dal 2007 un decreto di finanziamento da 8 milioni 755mila euro per il quale manca solo l’aggiornamento prezzi.

Ecco perché solo per fondo De Pasquale la giunta Accorinti potrebbe scegliere di fare dietrofront. “Faremo una valutazione approfondita in tempi brevi – prosegue l’assessore -. Se la V circoscrizione e il Consiglio comunale chiedono che lì si costruiscano i 60 alloggi ne discuteremo e poi sceglieremo la soluzione migliore”.

FONDO FUCILE

L’idea di acquistare alloggi sul mercato invece di costruirne di nuovi, dicevamo, è in linea di massima vincente. In linea di massima perché, finora, è stato fatto un unico esperimento ed è clamorosamente fallito. Nulla di irrimediabile ma se da un anno e mezzo non si muove nulla di concreto c’è qualcosa che non va. Con un finanziamento di 5 milioni erano stati acquistati 39 alloggi, primi di una graduatoria in cui ne erano inseriti 90. Pronto era arrivato il ricorso di alcuni esclusi, accolto, per la mancanza dei requisiti della maggior parte dei 39. Ora bisogna far scorrere la graduatoria ma – dice Pino – “c’è stata un’inerzia da parte del dirigente del dipartimento. Già da qualche mese ho fatto una richiesta al direttore generale di attuare i poteri sostitutivi previsti dalle attuali norme interne e aspettiamo il completamento delle pratiche”.

ALTRI PROGETTI PER FONDO FUCILE e FONDO SACCA’

Vista l’estrema lentezza con cui tutto si muove, l’amministrazione comunale ha deciso di cercare finanziamenti anche su altri fronti. “Abbiamo inserito progetti sia sul bando di riqualificazione delle periferie sia nei Pon Metro, che saranno definiti a giorni – conclude l’assessore -. Dovremmo recuperare 153 alloggi e poter completare lo sbaraccamento di Fondo Saccà e Fondo Fucile”. Fondo Saccà, infatti, è stato sbaraccato parzialmente anni fa e alcune famiglie sono rimaste ad abitare in un contesto di totale degrado. Stesso discorso per Fondo Fucile, semmai dovesse andare in porto il progetto di acquisto degli alloggi. I fondi sono sufficienti per acquistare 39 case, le baracche sono almeno 70 e, dunque, in quel momento si potrebbe provvedere solo ad uno sbaraccamento parziale.

I LAVORI IN CORSO E QUELLI FERMI

I pochi cantieri aperti sono quelli per la realizzazione di 46 alloggi a Camaro Sottomontagna (fine prevista a dicembre 2017) e 50 all’Annunziata Matteotti (fine prevista a giugno 2018), oltre al parco di Tremonti Casa Nostra, dove sono state finalmente demolite le “palazzine della vergogna” (fine prevista a dicembre 2017). Fermi, invece, i lavori per la realizzazione di altri due parchi. A Camaro Sant’Antonio è stato risolto il contatto con la Mecoin che aveva avviato i lavori e bisogna fare una nuova gara, alla Magnolia di Giostra si cerca ancora un accordo con la Sidoti per la ripresa.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. Caro Sig.Sindaco, anche io come Lei quando lavoro dalla mia azienda percepisco rimborsi ma in 25 anni di lavoro non mi sono mai permesso sopratutto per rispetto della stessa a presentare per il rimborso scontrini di pochi euro anche perché se prendo un caffè a mie spese certamente non fallisco ma come non si vergogna a chiedere il rimborso di pochi euro a un ente che Le da’ uno stipendio di oltre settemila euro mensili questa è’ pura irriconoscenza si vergogni vada via da Messina e si ritiri in Tibet e quello che Le posso consigliare

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  2. Caro Sig.Sindaco, anche io come Lei quando lavoro dalla mia azienda percepisco rimborsi ma in 25 anni di lavoro non mi sono mai permesso sopratutto per rispetto della stessa a presentare per il rimborso scontrini di pochi euro anche perché se prendo un caffè a mie spese certamente non fallisco ma come non si vergogna a chiedere il rimborso di pochi euro a un ente che Le da’ uno stipendio di oltre settemila euro mensili questa è’ pura irriconoscenza si vergogni vada via da Messina e si ritiri in Tibet e quello che Le posso consigliare

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