Con 267 no la maggioranza affonda l'odg sul Ponte. Contrari anche tre deputati messinesi, tra i quali Navarra che nel 2018....
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, anzi, lo Stretto di Messina. Dopo le dichiarazioni di apertura sul Ponte da parte di due ministri (Franceschini e De Micheli), dello stesso premier Conte, persino di Renzi, al momento dei fatti l’opera non rientra tra le 130 del piano Italia Veloce.
Bocciato l’ordine del giorno
Ma c’è di più, la maggioranza Pd-M5s-Iv- Leu ha bocciato persino un innocuo ordine del giorno sulla possibilità di fare un’analisi costi benefici. L’ordine del giorno peraltro lascia ampia liberà di scelta ai singoli deputati che possono anche votare in difformità al gruppo e non ha affatto la valenza di atti legislativi. Eppure, dopo le aperture delle scorse settimane il Ponte affonda alla Camera con la bocciatura dell’ordine del giorno presentato da Matilde Siracusano. Presenti 464, votanti 461, astenuti 3, (66 in missione), favorevoli 194, contrari 267.In modo compatto la stessa maggioranza che aveva annunciato aperture ha bocciato l’odg, a 24 ore di distanza dalla conferenza stampa che metteva fuori il Ponte anche tra le opere del Piano di rilancio. Insomma, le aperture erano solo chiacchiere.
Siracusano: Basta parole
“L’esecutivo ha dato parere contrario e di conseguenza fatto bocciare in Aula alla Camera un mio ordine del giorno- spiega Matilde Siracusano– che impegnava il governo a riavviare il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, anche attraverso l’utilizzo dei fondi europei – come, ad esempio, i 170 miliardi del Recovery Fund – e a predisporre un’analisi costi/benefici (una volta per i 5 Stelle era imprescindibile) in relazione alla realizzazione di questa infrastruttura. Il voto contrario della maggioranza è sconvolgente, ancor di più dopo gli annunci dei ministri Franceschini e De Micheli, e dopo i proclami di Renzi. Basta parole, il Paese, la Sicilia, la Calabria, il Mezzogiorno, chiedono fatti. Questo governo, ancora una volta, non dà risposte e scappa dalle sue contraddizioni”. Peraltro l’odg prevede anche l’utilizzo dei fondi europei per effettuare l’analisi che la stessa ministra De Michelivalutava positivamente appena 2 settimane fa.
Il no di Navarra, Raffa e Papiro
A sostenere l’ordine del giorno sono stati Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, parte del gruppo misto. Contrari al Ponte, tra i deputati messinesi i 5stelle Antonella Papiro e Angela Raffa e il Pd Pietro Navarra. Per l’ex Rettore di Messina evidentemente un ripensamento rispetto a quanto dichiarava nel 2018 quando Navarra era d’accordo sul Ponte purchè si inserisse in un’idea forte di città.
La più grande opera verbale
Sappiamo bene che un ordine del giorno lascia il tempo che trova, che ha lo stesso valore di un annuncio di dieta da lunedì fatto il sabato, ma proprio per questo se dichiari un’apertura, puoi anche votarlo. Invece tutti compatti, compresi gli esponenti di Italia Viva e il Pd che pure, per bocca dei ministri Franceschini e De Michele avevano aperto spiragli. La verità è che, oggi come negli ultimi 50 anni, il Ponte è la più grande opera verbale mai costruita nella storia. E anche stavolta il Ponte sullo Stretto lo facciamo domani……anzi, lunedì. Come la dieta.
È la dimostrazione di come la nostra città venga sistematicamente snobbata e derisa, condannata ad essere dietro Catania e Palermo. Sono evidenti gli interessi a lasciare Messina nel suo stato ben sapendo che non verranno mai fatte quelle opere che per mera dietrologia si antepongono al ponte. È l’ulteriore dimostrazione dell’inadeguatezza di chi sostiene di rappresentare Messina e la Sicilia in parlamento.
10 cantieri in pieno centro cittadino per costruire la galleria che porta la ferrovia dall’Annunziata a via s.Cecilia.
La totale distruzione della zona da Ganzirri a Torre Faro ci spingono ad essere totalmente contrari al ponte sullo stretto.
Ma non ci sono problemi….. Ci penserà il nostro governatore a fare la voce grossa, come ha sempre fatto. Sud, sempre più a sud.