La Squadra Mobile ha sequestrato beni per un milione e mezzo di euro al boss di Provinciale Giovanni Lo Duca. Il provvedimento richiesto dal sostituto della Dda Vito Di Giorgio ed emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale. Sotto chiave aziende ortofrutticole, un bar, un'agenzia di scommesse, oltre ad auto, moto, autocarri e libretti di risparmio. Il video integrale della conferenza stampa.
Un colpo durissimo quello messo a segno dalla Squadra Mobile contro il boss del clan di Provinciale, Giovanni Lo Duca. Un personaggio di primo piano che la DDA considera uno dei più pericolosi esponenti criminali della città. In carcere dal 2004, quando fu arrestato nell’operazione “Anaconda”, Lo Duca è ristretto da circa un anno al 41 bis perché dal carcere avrebbe continuato a gestire le attività criminale a cominciare da usura ed estorsione. Ora l’Ufficio Misure di prevenzione della Divisione anticrimine e la Squadra Mobile gli hanno sequestrato un patrimonio di un milione e mezzo di euro. Il provvedimento è stato firmato dal Tribunale di Messina su richiesta del sostituto della DDA, Vito Di Giorgio. L’ascesa criminale di Giovanni Lo Duca, ufficialmente commerciante di frutta e verdura, era iniziata con la scomparsa dei boss storici di Provinciale alla cui ombra era cresciuto. Da giovane affiliato ha esteso la sua egemonia sul quartiere gestendo le attività illecite compreso lo spaccio di droga. La svolta è giunta con l’operazione “Mattanza” per la quale Giovanni Lo Duca è stato condannato in appello all’ergastolo. Già nel 2004 gran parte del suo patrimonio era stato sequestrato ma poi restituito perché non fu dimostrato in maniera probatoria il nesso fra arricchimento ed attività criminali. Ora, grazie a nuovi riscontri e soprattutto alle dichiarazioni dell’ex moglie Vittoria Sampietro, si è giunto al nuovo sequestro di beni. Gli inquirenti hanno potuto dimostrare la grande sperequazione fra redditi e tenore di vita. Giovanni Lo Duca non ha presentato dichiarazione dei redditi dal 1993 al 2010 mentre il fratello Santo, al quale sono intestati alcuni beni ha denunciato redditi appena sufficienti al sostentamento della famiglia. Eppure nel 2008 ha acquistato un Suv del valore di 20.000 euro, nel 2009 un autocarro dello stesso importo, nel 2004 ha acquistato un’azienda commerciale di frutta e verdura per 35.000 euro mentre nel 20120 la moglie di Giovanni Lo Duca ha acquistato un’attività ambulante di frutta e verdura in via La Farina per 5Guarda il video integrale della conferenza stampa0.000 euro. Fra i beni sequestrati spiccano due rivendite di ortofrutta in viale Europa e via La Farina, un bar in via Catania, un’impresa individuale di frutta e verdura al mercato Vascone, un’agenzia di scommesse, 3 autovetture, tre autocarri, tre motocicli, 5 conti correnti, 9 libretti bancari e due polizze vita.
Bene anzi benissimo, ma ai politici quelli che ci hanno ridotto alla fame, vale a dire tutti, a quando il sequestro dei beni? Possibile che si sente sempre di sequestri a mafiosi ecc. e politici ministri assessori consiglieri di quartiere… a questi quando?