Patrimonio Messina Spa, De Luca elenca i risultati e attacca i consiglieri: "Incoerenti"

Patrimonio Messina Spa, De Luca elenca i risultati e attacca i consiglieri: “Incoerenti”

Simone Milioti

Patrimonio Messina Spa, De Luca elenca i risultati e attacca i consiglieri: “Incoerenti”

Tag:

venerdì 11 Febbraio 2022 - 07:03

Tra le attività svolte da Patrimonio Messina l'aggiornamento dell'inventario dei beni, i 1450 alloggi popolari e i bandi per i beni confiscati alla mafia

MESSINA – Il consiglio comunale ha confermato la liquidazione della Patrimonio Messina Spa lo scorso 8 febbraio. Scontato l’attacco in risposta da parte del sindaco Cateno De Luca, accompagnato dal presidente Roberto Cicala.

I risultati di Patrimonio Messina

“Il piano di valorizzazione degli immobili della città di Messina inizia con un inventario che viene aggiornato dopo sopralluoghi. Un patrimonio che era stato gestito male, abbiamo dovuto togliere immobili duplicati o immobili che erano inseriti erroneamente”.

Svolta questa azione preliminare la società ha pubblicato i bandi per l’assegnazione degli immobili. Poi “attività che velocizzano le operazioni a vantaggio dei cittadini, ad esempio un servizio riguardo la trasformazione degli immobili da diritto di superficie a diritto di proprietà”.

Nella versione della partecipata, si arriva all’argomento della vendita o riscatto delle case popolari. “Sono 1450 gli alloggi costruiti dal Comune e dati a canone sociale. Questi possono essere riscattati e nel 2021 da quest’attività il Comune, con 50 abitazioni, ha ricevuto 429mila euro di attività diretta”.

C’è poi un bando di gara per assegnare 19 beni confiscati alla mafia. Tra questi vi erano beni assegnati dalla Regione Siciliana sin dal 2011, ma che non erano stati ancora messi in un bando pubblico.

Quasi tutte le attività fanno riferimento al 2021, perché quando l’azienda comincia ad operare, fine 2019, arriva contestualmente il covid e inizia la pandemia. La Patrimonio Messina in costituzione si blocca nei mesi del confinamento e la partecipata inizia a pieno regime solo nell’anno successivo.

Il consiglio comunale contro

Nella ricostruzione fatta dal sindaco De Luca i rapporti tra la partecipata e il consiglio comunale si incrinano quando la Patrimonio Messina, ad inizio dicembre 2021, in un bando seleziona tecnici da aggiungere ai nove dipendenti già in servizio. Specificando che erano le prime assunzioni perché i nove dipendenti non rappresentavano un nuovo costo poiché era personale già pagato dal Comune di Messina che era stato distaccato.

De Luca legge testualmente un passaggio della lettera inviata dal presidente del consiglio comunale Cardile al presidente Cicala, in questa lettera a Cicala veniva annunciato che era stato dato mandato al dirigente generale per mettere in liquidazione la società. Cardile spiegava che nell’emendamento, sottolinea il sindaco, si diffidava la partecipata nel portare avanti “procedure volte ad assumere personale all’interno della società”. Questo, per De Luca, il motivo per cui il consiglio richiede la liquidazione.

De Luca: “Consiglieri incoerenti”

Ripercorrendo la storia della costituzione della partecipata, De Luca fa notare che la Patrimonio Messina Spa era prevista quale attività di supporto nel Salva Messina votato dal consiglio comunale nel novembre 2018. Tra le 35 delibere approvate dal consiglio una riguardava la partecipata, a cui nel luglio 2019 veniva dato, dopo un altro passaggio in consiglio comunale, il mandato di costituirla.

Il sindaco senza mezzi termini ha accusato i consiglieri comunali di incoerenza, specificando come tutelerà l’attività della partecipata.

Articoli correlati

2 commenti

  1. È CERTO che la tutelera’ …… l’ha creata lui 😏 e tutti ciò che crea lui è funzionante 🤔…. A quest’ora se fosse stata creata da altri AVREBBE fatto una DIRETTA da scopritore dell’ENNESIMA magagna gridando allo scandalo 😱e dopodiché sarebbe stata ” morta e sepolta”😤😡😖

    13
    2
  2. Premesso che la partecipata in parola è stata costituita di recente, e che è partita svantaggiata dal fatto che non esisteva precedentemente un corretto e completo quadro dei beni comunali, mi chiedo in base a quale logica e per quale ragione abbiano deciso di sopprimere un ufficio essenziale della macchina amministrativa.
    Se i traguardi prefissati non sono stati realmente raggiunti (così affermano i SS. Consiglieri), di norma, o si potenzia l’ufficio o si richiede la rimozione del dirigente ritenuto responsabile. Questo suggerisce il buon senso.
    Spero che il Consiglio, adesso che il Sindaco non c’è più, possa tornare sulla decisione presa, decisione che causerà danno a noi tutti e vantaggi ai furbetti.
    Una Amministrazione ha il diritto dovere di conoscere il proprio patrimonio per poterlo correttamente gestire in trasparenza (che poi è il patrimonio di noi tutti ).
    Lo capiranno almeno questo? Speriamolo, non nutro però molte speranze.

    0
    1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007