A Patti riconfermato sindaco con grande scarto sui contendenti l'uscente Mauro Aquino che sbaraglia tutti ottenendo anche un'ampia maggioranza in Consiglio Comunale con 10 seggi. Nell'opposizione "Anima Pattese" strappa un seggio, mentre restano a mani vuote sia Alessio Papa che la lista del Movimento 5 Stelle.
Netta, forse oltre le previsioni della vigilia, la riconferma di Mauro Aquino alla guida dell'amministrazione comunale di Patti. Il giovane avvicinato pattese si riconferma con 3441 preferenze (43,46%) e sbaragliando l'agguerrita concorrenza costituita da ben sei contendenti (un settimo, il giudice Terranova aveva rinunciato alla scadenza dei termini di presentazione delle liste dopo aver annunciato la candidatura).
Quel che appare chiaro agli occhi degli osservatori,è, che aldilà dei meriti di Aquino e della sua gestione, con lo sblocco e consegna di tante piccole opere di riqualificazione urbana – molte come prassi a ridosso della tornata elettorale ed inevitabilmente oggetto delle polemiche degli avversari – , abbiano pesato notevolmente le spaccature presenti nelle alternative.
La più accreditata, ovvero quella che presentava il consigliere uscente Gianluca Bonsignore – espressione di uno schieramento composito legato all'ex sindaco Venuto ed a quel Luigi Gullo che nel 2011 era stato sconfitto al ballottaggio da Aquino – è apparsa sin dai primi scrutini distante nelle proiezioni di voto. Alla fine Bonsignore che concorreva con quattro liste ha raccolto 2390 preferenze individuali (30,19%) ed ancora più lontano l'altro consigliere uscente Alessio Papa (733 voti, sostenuto da tre liste, 9,27%), e l'attivista Nicola Calabria (634 di voto personale, ma con una sola lista nata anche dal sostegno dell'avvocato Tindaro Giusto, e l'8,02% c).
Deludente il risultato del "Movimento 5 Stelle" il meetup del Timeto aveva individuato in Domenico "Nino" Miragliotta il proprio candidato, ma il consenso (450 preferenze al candidato, 5,69%, ma giusto trecentotrenta preferenze per i consiglieri) è rimasto circoscritto ed il messaggio politico è apparso poco chiaro. Inefficaci le proposte di Nino Lena, già assessore con Aquino, con 228 voti (2,63%) e dell'unica donna Maria Tindara Calabrese che sostenuta dalla lista "Noi Italia" ha raccolto appena 48 preferenze (0,61%).
La lettura del voto rapportato alle liste, conferma la portata del successo di Aquino che potrà contare su una maggioranza di 10 rappresentanti in Consiglio Comunale: "Il centro per Patti" (721) elegge Carmelina Virzì e Placido Salvo, "Patti nel cuore" (1248) porta Alessia Bonanno, Tonina Costanzo, Cesare Messina e Luca Musmeci, "Città e Territorio" (876) Nicola Molica e Giovanni Franchina, e infine "PDR-Sicilia Futura" (653) Giuseppe Cannata e Attilio Scarcella.
I sei seggi restanti – anche qui il numero dei rappresentanti in Consiglio Comunale scende da 20 a 16 rappresentanti – sono attribuiti a Maria Gregorio Nardo, Felice Federico Impalà ("Uniti per Cambiare"), Filippo Tripoli, Gianni Di Santo ("Impegno per Patti"), Natalia Cimino ("Società Aperta") e Giacomo Prinzi ("Anima Pattese"). La ripartizione dei seggi con la legge elettorale e lo sbarramento del "quorum" premia Anima Pattese con un seggio, e punisce le tre liste di Papa che pur con più voti complessivi non ottiene alcun seggio.
L'evoluzione del voto nella giornata è fotografato dai rilasciati dalla prefettura alle 12:00 avevano votato 2439 cittadini, saliti poi a 6955 al rilevamento delle 19:00, ed infine attestatosi al 8907 (74,31%) alle 23:00 dei 11.987 aventi diritto. Di questi quelli ritenuti validi sono stati 7917, nulli 143 e bianche 27 schede.