Utilizzavano sempre macchine diverse e telefonini intestati ad altri. Quando facevano irruzione nei locali, avevano il volto coperto da t-shirt arrotolate, come fossero passamontagna.
Riuscivano a mettere a segno, in una sola nottata, più di un colpo. Non faceva differenza, prendevano di mira villaggi turistici, B&B, ristoranti, persino chioschi. Partivano da Scordia, sempre con auto diverse, e il loro raggio d’azione oscillava tra Patti e Gioiosa Marea.
C’è pure una donna tra i 4 giovani arrestati stamattina dagli agenti del Commissariato di Patti poiché ritenuti colpevoli dei diversi furti che, tra luglio ed ottobre, hanno scosso i territori dei due comuni tirrenici. Si tratta di David Ardizzone, 28 anni, Gaetano Jonathan Fassari, 22 anni, Carmelo Francesco D’Amico, 22 anni, e Federica Gaudio, 22 anni, tutti residenti a Scordia e adesso ai domiciliari.
Le indagini dei poliziotti del Commissariato di Patti erano scattate fin dall’inizio di luglio, quando i quattro avevano iniziato a prendere di mira Patti e Gioiosa Marea. In pochi mesi, la banda era riuscita a mettere a segno colpi in un villaggio turistico di San Giorgio, “visitato” ben due volte, in un B&B, in un ristorante di Patti e persino in un chiosco di Capo Calavà. Utilizzavano sempre macchine diverse e telefonini intestati ad altri. Quando facevano irruzione nei locali, avevano il volto coperto da t-shirt arrotolate, come fossero passamontagna.
Un modus operandi, il loro, ben consolidato. Eppure, a tradirli, sono stati piccoli errori, una conversazione di troppo con un gestore dei locali derubati, un tatuaggio troppo vistoso, una targa. Alla fine, tutte queste piccole “falle” li hanno messi nei guai. Seguendo tutti i segnali e scandagliando telefonate ed immagini di videosorveglianza, gli agenti sono così riusciti a chiudere il cerchio ed individuare i responsabili. Ad emettere l’ordinanza è stato il Gip del Tribunale di Patti, Domenico Molina, su richiesta del Sostituto Procuratore Rosanna Casabona. (Veronica Crocitti)